Vertice Consiglio UE sulle diverse crisi dovute all’invasione russa in Ucraina
30 Maggio 2022Crisi in Ucraina, sicurezza alimentare, difesa ed energia sono i temi in agenda dal 30 al 31 maggio trattati a Bruxelles nel corso di un incontro straordinario del Consiglio europeo.
UCRAINA. La prima ad essere affrontata sarà la situazione in Ucraina. Per il presidente del Consiglio UE Charles Michel nella lettera di invito ai 27 paesi membri: «Una delle nostre preoccupazioni più pressanti è assistere lo Stato ucraino, insieme ai nostri partner internazionali, nel far fronte al suo fabbisogno di liquidità. Discuteremo inoltre di come organizzare nel modo migliore il nostro sostegno alla ricostruzione dell’Ucraina, dal momento che occorrerà un importante sforzo globale per riedificare il paese». Vi sarà un colloquio con il presidente ucraino Zelensky in collegamento video.
Il colloquio diplomatico previsto nella giornata del 30 maggio è bilaterale tra Erdogan il presidente della Turchia e Putin avverrà telefonicamente in data odierna, come spiega il Cremlino, senza la partecipazione di Zelensky che era disponibile ma si sentirà anche lui in un colloquio bilaterale con il mediatore Erdogan.
L’Ue ha adottato finora una serie di cinque pacchetti di azioni di ripercussione nei confronti della Federazione russa per indebolire gli introiti con cui sovvenzionare la guerra in Ucraina considerandola “aggressione militare non provocata e ingiustificata” e di rispettarne la sovranità e l’indipendenza.
Con il primo pacchetto del 23 febbraio non ha riconosciuto alla Russia le zone non controllate dal governo ucraino delle regioni ucraine di Donetsk e Luhansk e la decisione dell’invasione russa, in quanto «violazione del diritto internazionale e degli accordi internazionali, tra cui la Carta delle Nazioni Unite, l’Atto finale di Helsinki, la Carta di Parigi e il memorandum di Budapest, oltre che degli accordi di Minsk e della risoluzione 2002 (2015) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite» e deciso di attivare una serie di sanzioni mirate nei confronti della Duma di Stato russa arrivando a 555 persone e 52 entità (GU UE L421 del 23 febbraio 2022). Il 15 febbraio la Duma di Stato russa votò a favore dell’iniziativa del presidente russo Putin di riconoscere l’indipendenza delle autoproclamate “repubbliche” di Donetsk e Luhansk. Le misure restrittive hanno riguardato congelamento dei beni, divieto di mettere fondi a disposizione delle persone e di entità inserite nell’elenco, divieto di viaggio nel territorio Ue; divieto di importazione di merci dalle due regioni non controllate dal governo ucraino, restrizioni al commercio e agli investimenti riguardo a determinati settori economici e divieto di esportazione di beni e tecnologie; divieto di finanziamento della federazione, del governo e della banca centrale russa.
Al passaggio dell’aggressione russa l’Ue decide per un secondo pacchetto datato 25 febbraio con cui si dà corso all’applicazione del congelamento dei beni nei confronti del presidente russo Putin e del suo ministro degli affari esteri Lavrov e a misure restrittive verso i membri del Consiglio di sicurezza nazionale russo e altri membri della Duma di Stato russa, il cui numero è salito a 654 persone e 52 entità, ampliato le restrizioni finanziarie limitando l’accesso della Russia sui mercati dei capitali più importanti, limitando anche ad esempio forti flussi finanziari dalla Russia nell’Ue, vietando la tenuta di conti di clienti russi da parte dei depositari centrali di titoli dell’Ue e la vendita di titoli in euro a clienti russi; Ha anche posto il divieto di esportazione dei beni e tecnologie nei settori aeronautico e spaziale e di esportazione di beni relativi alla raffinazione del petrolio per impedire alla Russia di ammodernare le proprie raffinerie. Ha infine cancellato ogni facilitazione del rilascio dei visti di accesso privilegiato in UE per diplomatici, funzionari e imprenditori russi.
Il terzo pacchetto del 2 marzo si integrano le misure decise il 28 febbraio che nell’insieme riguarda: l’ingrossamento dell’elenco di misure restrittive a livello individuale, a 702 persone e 53 entità, il cui elenco si aggiorna con membri del personale militare della Bielorussia che sostiene l’aggressione della Russia e le consente di lanciare missili dal suo territorio, trasporto di personale e attrezzatura militare. ; invio per la prima volta di attrezzature e forniture alle forze armate ucraine mediante un finanziamento di 500milioni di euro, divieto di sorvolo dello spazio aereo dell’Ue e di accesso agli aeroporti dell’UE da parte di vettori russi di ogni tipo, di effettuare operazioni con la banca centrale russa, di accesso a SWIFT per sette banche russe, di fornire banconote in euro alla Russia, e sospensione nell’UE per i media statali Russia today e Sputnik. Il 9 marzo vengono decide misure nei confronti della Bielorussia: il blocco di accesso a Swift per tre banche bielorusse, il divieto di operazioni con la Banca centrale della Bielorussia, limitati i flussi finanziari verso l’UE vietando l’accettazione di depositi superiori a 100 mila euro di cittadini o residenti bielorussi, divieto di fornire banconote in euro alla Bielorussia.
Il quarto pacchetto di sanzioni del 15 marzo concerne sanzioni che saranno valide fino al 15 settembre nei confronti di altre figure di spicco dell’oligarchia ed élite affiliata al regime russo, alle loro famiglie e a noti imprenditori nei settori economici chiave, siderurgico, energetico e bancario tra i quali Roman Abramovich e German Khan. L’elenco si aggiorna a 877 persone e 62 entità. Sono posti divieti di qualunque operazione con determinate imprese statali, di prestare servizi di rating del credito a qualsiasi persona o entità russa, di effettuare nuovi investimenti nel settore energetico russo, di esportare verso la Russia beni di lusso e di importare ferro e acciaio provenienti dalla Russia.
Le misure decise nel quinto pacchetto dell’8 aprile riguardano il divieto di importazione di carbone e altri combustibili fossili solidi dalla Russia, divieto di dare accesso ai porti dell’UE a navi sotto bandiera russa eccetto per prodotti agricoli e alimentari, aiuti umanitari e energia; il divieto dei trasporti di merci su strada russi e bielorussi in UE anche in transito eccetto per prodotti agricoli, farmaceutici e alimentari, aiuti umanitari; divieto di esportazione di beni elettronici e importazione dal legno al cemento ai fertilizzanti ai prodotti ittici, chiusura dei porti Ue alle navi russe; si ingrossa le fila dei nominativi dell’elenco delle persone soggette a restrizioni individuali, che arrivano ad un totale di 1091 persone e 80 entità.
Il 25 maggio il Consiglio Europeo ha adottato delle misure di sostegno all’economia ucraina a seguito dell’aggressione russa ritenuta “non provocata e ingiustificata” che ne impedisce il commercio con altri paesi. Questo regolamento per la liberalizzazione temporanea degli scambi e altre concessioni commerciali durerà un anno durante il quale saranno sospese le tariffe non ancora liberalizzate relative al titolo IV dell’accordo di associazione tra l’UE e l’Ucraina che istituisce una zona di libero scambio globale e approfondito, in particolare quelle riferite ai prodotti industriali soggetti all’eliminazione graduale dei dazi entro la fine del 2022, i prodotti ortofrutticoli soggetti al regime dei prezzi di entrata nonché i prodotti agricoli e i prodotti agricoli trasformati soggetti ai contingenti tariffari; la riscossione dei dazi antidumping sulle importazioni originarie dell’Ucraina; l’applicazione del regime comune applicabile alle importazioni riguardo alle importazioni originarie dell’Ucraina.
ALIMENTAZIONE. Poi la questione dell’alimentazione conseguente all’aggressione militare russa che blocca l’utilizzo e l’esportazione del grano con effetti che si riversano a livello globale come l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e il rischio di carestia in alcuni Paesi. Al centro sarà, come anticipato dallo stesso Charles Michel, trovare modalità di aiuto all’Ucraina ad esportare i prodotti agricoli utilizzando infrastrutture dell’Ue, e una discussione sulle necessità dei paesi africani con Macky Sall, presidente dell’Unione africana in collegamento via video.
DIFESA. La priorità nel rafforzare la difesa dei paesi dell’Unione europea consisterà nel supplire le scorte fornite all’Ucraina e rafforzare una base industriale e tecnologica di difesa europea».
ENERGIA. Infine in tema di energia saranno al centro il portare avanti l’affrancamento dalla dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, petrolio e carbone russi e il piano “Repower Ue” della Commissione europea il 18 maggio scorso in cui presentava alcune misure in risposta alle difficoltà e allo squilibrio del mercato energetico globale causato dall’invasione russa in Ucraina relative a risparmio energetico, diversificazione di forniture energetiche e accelerazione nel settore dell’energia rinnovabile.
Al vaglio la proposta degli ambasciatori dei 27 paesi membri sull’embargo progressivo sul petrolio russo in arrivo per via marittima che si dovrebbe concludere entro la fine dell’anno, lasciando ancora in sospeso la chiusura con la federazione russa del greggio proveniente via oleodotto. Si tratta di un compromesso perché nella riunione di emergenza gli ambasciatori non erano riusciti domenica ad accordarsi sul pacchetto delle sei sanzioni ricevendo il veto da parte dell’Ungheria motivato dal suo presidente Orban che vi intravede un’ulteriore divisione.
(aggiornamento 31 maggio 2022 ore 10.15)