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Tumore allo stomaco: gastrectomia robotica e laparoscopica

22 Settembre 2021

La scienza ha fatto progressi nel campo chirurgico del tumore allo stomaco, sia per la gastrectomia totale, con cui viene asportato del tutto lo stomaco collegando l’esofago direttamente all’intestino tenue sia per quella parziale scelta quando si ritiene di asportarne solo una porzione, ad esempio quando si trova più vicino all’uscita (parte distale).

Dalla chirurgia tradizionale, a cielo aperto, si è passati alla chirurgia innovativa mininvasiva data dagli anni Novanta del secolo scorso dalla tecnica laparoscopica, laddove sia possibile, per gli stadi iniziali e talvolta anche in quelli avanzati quando riguardano la porzione distale dello stomaco e negli ultimi anni alla chirurgia robotica che sostituisce quella tradizionale, anch’essa mini-invasiva e viene impiegata per alcune fasi come l’asportazione dei linfonodi che vanno esportati per migliorare gli esiti di sopravvivenza ma non ha ancora acquisito una solida letteratura.

Tecniche innovative che permettono di riprendersi più facilmente per i ridotti tempi di recupero, viene dato in media dai 10 ai 14 giorni, per il ritorno alle normali attività quotidiane.

In uno studio clinico sperimentale giapponese con metodo randomizzato (casuale) della Wakayama Medical University, pubblicato di recente sulla rivista scientifica Jama, Short-term outcomes of Robotic Gastroectomy vs Laparoscopic Gastrectomy for patients with Gastric Cancer (on line 1 sept 2021, doi: 10.1001/jamasurg.2021.3182), gli autori Toshiyasu Ojima, Masaki Nakamura et al., sono arrivati alla conclusione su 241 pazienti arruolati per interventi di resezione di parziale di cancro gastrico (fase clinica 1-3) che «non si è riscontrato alcuna riduzione di complicanze infettive intra-addominali con la chirurgia robotica rispetto a quella laparoscopica per il cancro allo stomaco».

Lo studio riporta nell’abstract che dei 241 pazienti arruolati, tra 1 aprile 2018 e 31 ottobre 2020, 122 sono stati assegnati in modo randomizzato al gruppo per gli interventi laparoscopici (LG) e 119 all’altro gruppo di robotica (RG). Due del gruppo LG (1,6%) hanno dovuto passare alla chirurgia tradizionale mentre 4 dei 119 pazienti del gruppo RG (3,4%) sono passati a quella tradizionale o laparoscopica senza alcuna differenza significativa.

E descrive che la procedura si è completata per 117 pazienti nel gruppo LG e 113 nel gruppo RG con una incidenza complessiva di complicanze postoperatorie di grado II o superiore in modo significativo più elevata nel gruppo LG (23) rispetto al gruppo RG (10). Infine lo studio clinico ha mostrato anche che nell’analisi limitata al III grado o superiore, il tasso di complicanze era ancora in modo significativo superiore nel gruppo LG (19) rispetto al gruppo RG (6).

In breve, gli studiosi, Toshiyasy Ojima della Scuola di Medicina di Wakayama Medical University, in Wakayama e Masaki Nakamura del Dipartimento di Chirurgia pediatrica e gastrointestinale di Mie University Graduate School of Medicine in Mie, non hanno rilevato significative riduzioni di complicanze infettive intra- addominali come la fistola pancreatica, emorragia e ascesso per la Gastrectomia robotica, se non che una riduzione della terapia antidolore.

Uno studio italiano, anch’esso di recente pubblicazione su Annals of Medicine and Surgery (2021; 61:115-121, aperto al pubblico), che descrive l’esperienza e i possibili vantaggi dell’impiego della gastrectomia subtotale laparoscopica assistita con robot per cancri gastrici precoci e condotto presso le strutture ospedaliere Santo Spirito di Pescara, Ospedale Riuniti di Ancona e di St. Liberatore di Teramo, seppure con dati preliminari, ha mostrato che la chirurgia robotica è efficace e sicura; si è osservato in sostanza un approccio con cui si è migliorata «la capacità del chirurgo di rimuovere linfonodi e di suturare lo stomaco, dopo l’asportazione del cancro» e che «se confermate su casistiche più ampie, tali evidenze supporteranno un buon rapporto tra costo ed efficacia di questo approccio», riporta la Fondazione Merk Serono in una nota, Trattamento del cancro precoce dello stomaco con chirurgia robotica (9 febbraio 2021).

Viene spiegato che ai vantaggi con l’intervento in laparoscopia, che da un recupero più rapido, risultati estetici migliori e una riduzione del dolore vi è il problema di rimuovere i linfonodi e la sutura della parte residua di stomaco che negli ultimi dieci anni può svolgere la chirurgia robotica, impiegata per rimuovere il cancro dello stomaco in stadio precoce.

Condotto da Fabio Ambrosini del dipartimento di chirurgia generale e di emergenza di Pescara e i suoi colleghi Caracin, Frazzini et al., la ricerca ha analizzato 41 casi, 22 maschi e 19 femmine, di ammalati di cancro, di età media attorno ai 71 anni, sottoposti al metodo laparoscopico per la rimozione della porzione e alla rimozione di linfonodi senza complicanze con quella robotica, da Vinci XI.
CCBYSA

redazione Bioetica News Torino