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Trasparenza sui prezzi e costi dei farmaci e altri impegni per i 194 Paesi alla conclusione della 72° Assemblea dell’Oms

29 Maggio 2019

Nel giorno conclusivo, martedì 28 maggio, della 72ma  Assemblea internazionale dell’Organizzazione mondiale della Sanità tenutasi a Ginevra dal 20 maggio scorso,  si è deciso per un rigoroso impegno tra i delegati dei 194 Paesi membri nel migliorare la trasparenza dei mercati in tema di farmaci, vaccini e altri prodotti sanitari per poter raggiungere e garantire una maggiore equità nell’accesso alle cure.  Si tratta della risoluzione intitolata  «Improving the trasparency of medicines, vaccines, and other health products» proposta dall’Italia in collaborazione con Andorra, Brasile, Egitto, Eswatini, Grecia, India, Kenia, Lussemburgo, Malasia, Malta, Portogallo, Federazione Russa, Serbia, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Sri Lanka e Uganda in cui si sollecitano i  Paesi membri, come riporta la nota dell’Oms − a «migliorare  la condivisione pubblica delle informazioni sui prezzi effettivi pagati dai governi e altri acquirenti per i prodotti sanitari e una maggiore trasparenza sui brevetti farmaceutici, sui risultati dei trial clinici e altri determinanti del prezzo lungo la catena di valore dal  laboratorio al paziente».  Il testo era stato presentato il 20 maggio scorso all’evento collaterale sull’accesso ai farmaci dell’Assemblea di Ginevra dal Sottosegretario al Ministero della Salute Armando Bartolazzi in un incontro preliminare per la discussione generale.

Si è arrivati però, come sottolinea il Quotidianosanità.it nell’articolo di L.F. Prezzi farmaci e brevetti … (28 maggio) «dopo un lungo braccio di ferro, soprattutto con Germania, Uk e Ungheria (che si sono formalmente dissociate), con gli Usa e il Giappone a far da spettatori critici» e con una risoluzione che «appare depotenziata rispetto alla prima versione originale ma in ogni caso ha il merito di tracciare una prima rotta agli Stati membri per arrivare ad una maggiore trasparenza». Fa osservare poi, come nel confronto con il testo originale,   vi sia« la scomparsa dell’obbligo per gli stati di redigere report annuali su prezzi, costi e unità vendute».

Si chiede al segretariato dell’Oms di sostenere i Paesi membri, in particolar modo quelli  in via di sviluppo e a basso e medio reddito nello sviluppo e nell’implementazione di politiche nazionali rilevanti nel portare avanti la trasparenza dei mercati per i prodotti sanitari e  la capacità nazionale di produzione, di valutazione dei costi, della qualità dei prodotti e di negoziazione. Inoltre continua il sostegno nella ricerca e si  monitora l’impatto della trasparenza del prezzo riguardo a  disponibilità e  possibilità economica dei prodotti sanitari  e creerà un Forum biennale di discussione. Invece i Paesi membri, da parte loro,  dovrebbero  facilitare l’informazione pubblica sullo stato dei brevetti e sull’approvazione commerciale dei prodotti sanitari (per ulteriori approfondimenti si veda il documento A72 del 28 maggio sul portale dell’OMS – 72° Assemblea Mondiale Sanità).

Poi all’Assemblea  –  nelle note dell’Oms – in agenda per il prossimo quinquennio gli Stati Membri hanno messo la salute dei rifugiati e migranti e il contrasto ai preconcetti. La  popolazione di migranti è cresciuta negli anni  dal 2000 al 2017 è passata da 173 milioni a 258 milioni.  Sono 25.4 milioni i rifugiati che hanno dovuto abbandonare i loro luoghi e 10 milioni sono privi di  nazionalità e accesso a educazione, assistenza sanitaria, occupazione e libertà di movimento.
Un altro obiettivo è l’adozione della 11° revisione della  Classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari (ICD-11) che sarà effettiva dal 1 gennaio 2022. È un aggiornamento che riflette sugli sviluppi critici della scienza e della medicina e si presenta in formato elettronico. Include il disturbo da videogioco come disturbo comportamentale che dà dipendenza, la medicina tradizionale cinese.
Ancora l’impegno  per migliorare  la sicurezza del paziente a cui sarà dedicata anche una giornata mondiale, il 17 settembre prossimo. Eventi avversi sono tra le principali cause che provocano morte e disabilità. Si stima che 134 milioni di eventi avversi accadono ogni anno per cure non sicure negli ospedali nei paesi a basso e medio reddito, causando  2.6 milioni di morti mentre si stima 1 paziente su 10  riceve dei danni durante le cure ospedaliere nei paesi ad alto reddito.
E in quello dei servizi di cura in emergenza in cui il fattore tempo sia rilevante come per le ferite, gli  attacchi cardiaci, le condizioni di salute mentale, le infezioni o complicanze durante la gravidanza. Si è evidenziato come decessi e disabilità a lungo termine potrebbero essere prevenuti se i servizi assistenziali di emergenza esistessero e i pazienti li raggiungessero per tempo e tra le misure rilevanti uno sviluppo di politiche per finanziamenti sostenibili, accesso universale alle cure in emergenza e formazione.
Migliorare i servizi idrici sicuri e igienici nelle strutture sanitarie per la prevenzione dalla diffusione di infezioni e per ridurre le morti materne e dei neonati,  per perseguire tale obiettivo. Una struttura su 4 è priva di servizi idrici di base e molte non hanno neppure sistemi di smaltimento dei rifiuti. Nei paesi a basso reddito c’è un maggior pericolo di  contrarre infezioni durante il ricovero ospedaliero. Ne rimane colpita il 15% circa nel mondo.
L’attenzione a creare un ambiente più salutare in cui vivere considerando rischi e  sfide del cambiamento ambientale e avviare un piano strategico nei Paesi in via di sviluppo.  I fattori di rischio sono correlati al lavoro, fisico ambientale, chimico e biologico.
Accelerare la prevenzione delle malattie non trasmissibili, soprattutto cancro, diabete,  malattie cardiovascolari e polmonari e ridurre il numero di giovani che muoiono a causa di queste malattie. Ha dato dei risultati confortanti l’impegno portato avanti dal 2011 ma ancora occorre fare nella prevenzione dal fumo di tabacco, dal  bere alcol in modo episodico e a rischio e dalla pressione alta.
Collaborazione alla messa a punto di un sistema efficiente, trasparente, equo ed efficace di sorveglianza  per condividere informazioni di raccolta, analisi di dati sui virus  dellinfluenza nell’eventualità di una diffusione pandemica  per poter accedere a vaccini e altri benefici.
Rafforzare misure di prevenzione da infezioni e di controllo sull’igiene e sulla sicurezza dell’acqua e partecipare al sistema di sorveglianza sulla resistenza antimicrobica  fornendo linee guida pratiche per poter diminuirne  la resistenza che si pone tra gli obiettivi dell’agenda 2030 ed elencare gli antimicrobici critici per la medicina umana.
Poter  garantire una assistenza  sanitaria primaria per offrire servizi di cui una persona necessita nella sua vita  dalla prevenzione o trattamento di una malattia alla riabilitazione alla cura palliativa e su cui è importante investire per poter realizzare l’accesso ad una copertura sanitaria universale per tutti. Assistenza  sanitaria primaria significa avere sistemi sanitari di qualità, integrati, individui e comunità che stanno meglio, portando avanti le misure espresse nella dichiarazione di Astana per la cura primaria sanitaria adottata nel 2018 durante la conferenza internazionale su tale tema.

Redazione Bioetica News Torino