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News dall'Italia

Torino, sabato 26 giugno in piazza Castello per la libertà contro il ddl Zan

26 Giugno 2021

Il ddl Zan su Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità è attualmente in esame al Senato dopo essere stato approvato alla Camera il 4 novembre 2020.
Contrarietà al decreto è stata espressa da più parti da molto tempo, soprattutto, ma non solo, cattoliche e alcuni giorni fa anche la Santa Sede ha espresso le sue perplessità, che sono quelle dei fedeli, con una Nota della Segreteria di Stato Vaticana in cui si afferma il venire meno su alcuni punti del ddl, se venissero così attuati, su quanto riconosciuto finora dal Concordato tra la Santa Sede e lo Stato, escludendo con tale documento un’insinuata ingerenza della Chiesa.

A TORINO: PERCHÈ LA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA?

Dopo varie città italiane il movimento di protesta #Restiamo liberi, no alla legge contro l’omotransfobia ci sarà a Torino sabato 26 giugno alle ore 17 in Piazza Castello, organizzata dall’associazione Pro Vita & Famiglia,, che ha attivato una petizione al riguardo per la libertà di pensiero, a cui prenderanno parte numerose associazioni e gruppi. Sul blog di #Restiamo liberi, viene spiegato che non c’è necessità di una legge penale contro l’omofobia e la transfobia in quanto «le persone omosessuali e transessuali sono già giustamente protette dalla legge contro atti violenti, ingiuriosi o discriminatori, al pari di qualsiasi altro cittadino» e insinua «gravi pericoli. Punire le persone in base agli ambigui e imprecisi reati di “istigazione alla discriminazione omofobica o transfobica” rappresenta una minaccia per la libertà di pensiero, di religione e di associazione di tutti i cittadini».

Si tratta di un appuntamento informativo, spiegando il ddl Zan, e di protesta.

«È in gioco la nostra libertà di espressione e si rischiano derive liberticide, per cui più che sanzionare la discriminazione, si finirebbe col colpire il pensiero delle persone e la loro libertà di esprimerlo. Anche i diritti delle donne sono in pericolo. Se passa il Ddl Zan non sarà più possibile opporsi sul tema della concorrenza delle atlete trans rispetto alle atlete donne, tema che ieri per esempio ha irrotto anche alle Olimpiadi di Tokyo, con il caso di Laurel Hubbard, 43enne neozelandese, nata Gavin e passata alla nuova identità», spiega Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita e Famiglia onlus.

Il ddl pone l’istituzione di una Giornata celebrativa contro l’omotransfobia, la lesbofobia, la transfobia e la bisessualità e se passasse, avverte la nota stampa di Pro Vita & Famiglia «i minori riceveranno nozioni e informazioni su temi delicati e intimi che solo i genitori dovrebbero poter trattare. Ma i genitori contrari a queste vergognose lezioncine rischieranno invece l’accusa di omotransfobia al primo commento negativo in tal senso».

ESEMPI Di RISCHIO DI DENUNCIA PER OPINIONI
Dal blog #restiamo liberi viene espresso il timore di non poter più esprimere in libertà che «i bambini hanno diritto di crescere con una mamma e un papà .., manifestare pubblicamente la propria contrarietà all’utero in affitto o alle adozioni gay…; leggere pubblicamente alcuni passi di San Paolo apostolo; che i sessi sono due maschio e femmina e non sono fluidi».

E ancora viene citato l’esempio nel Regno Unito di  «Caroline Farrow, madre di cinque figli, sotto processo per essersi rifiutata di usare pronomi transgender» e molti altri.

redazione Bioetica News Torino