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Torino ha il nuovo Arcivescovo Monsignor Roberto Repole

08 Maggio 2022

Dopo il convenevole saluto istituzionale con il sindaco della città Stefano Lo Russo sul sagrato della Cattedrale si è svolta nel pomeriggio di sabato 7 maggio la celebrazione di ordinazione ad Arcivescovo di Torino e vescovo di Susa di don Roberto Repole tra la partecipazione di una folta schiera di vescovi e presbiteri riunitisi per la solenne e gioiosa giornata dal Piemonte e Valle d’Aosta e da altre regioni e numerose autorità.

Con un fraterno «Carissimo don Roberto, oggi inizia per te una nuova vita che saprai senza dubbio gestire nel migliore dei modi secondo la tua esperienza e competenza. Anche se l’episcopato esige una tensione spirituale e pastorale, e non va mai dato nulla per acquisito, perché è una costante novità, di cui devi essere capace di farti partecipe e responsabile», parole estratte dal discorso omelitico, il vescovo Monsignor Cesare Nosiglia gli esprime gli auguri per il suo nuovo servizio alla chiesa, designato da Papa Francesco, per il passaggio alla guida pastorale per l’Arcidiocesi di Torino e la diocesi di Susa che assumerà dopo il rito di ordinazione episcopale. Gli erano accanto i vescovi ordinanti l’Arcivescovo di Vercelli Marco Arnolfo e il vescovo emerito di Susa Alfonso Badini Confalonieri.

Gli porge due doni: il pastorale che simboleggia «il nostro comune impegno e sequela nel compito di confermare la continuità del ministero» e una croce pettorale «perché desidero che – ogni volta che la porterai – ti ricordi della tua amata diocesi e possa testimoniare a tutti la fede in Cristo morto e risorto. Fede che ti è stata donata, fin da piccolo, dai tuoi genitori, nella tua famiglia, nella tua parrocchia, e che è stata poi nutrita con perseveranza nel cammino vocazionale nel nostro Seminario e via via sostenuta dalla preghiera, dall’amicizia e dalla comunione della comunità diocesana, alla quale ti sei sempre sentito molto legato e partecipe negli anni del tuo intenso servizio alla Facoltà Teologica e di tanti altri incarichi di primo piano in questo importante settore della pastorale».

Con chiarezza e semplicità espressiva, nel ringraziare tutti, in particolare Papa Francesco, il vescovo emerito Nosiglia e altre personalità religiose, il nuovo vescovo Roberto Repole apre il suo cuore per rivelare quel che per lui significa questo ulteriore passo del suo ministero, « un’ulteriore chiamata a lasciarmi incantare, abitare e condurre da quel Cristo Risorto, che mi ha affascinato e folgorato sin da fanciullo. Conservo ancora il ricordo nitido della consapevolezza che si è imposta
nella mia interiorità, già da bambino, del fatto che se Cristo era veramente risorto, allora non poteva che prendersi tutto; e questo per la mia personale esistenza poteva
significare mettermi a suo servizio da prete».

redazione Bioetica News Torino