Summit internazionale di Parigi sul clima
11 Dicembre 2017A due anni dall’accordo di Parigi sul Clima, chiamato Cop 21, la conferenza dell’Onu per salvare la vita sul e del pianeta abbassando la temperatura globale, e il recente Cop 23 tenutosi a Bonn, è la volta domani, 12 dicembre, di un nuovo summit internazionale One planet Summit nella capitale francese che ospiterà capi di stato e governo per sigillare un impegno concreto comune contro i mutamenti climatici. Vi prenderanno parte, si calcola 4 mila persone, rappresentanti di comuni, aziende, ong, fondazioni benefiche.
Voluto dal presidente francese Emmanuel Macron, il vertice presieduto dal presidente della Banca Mondiale Yong Kim e dal segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres presenterà una ventina di progetti concreti in settori diversi come energie rinnovabili, trasporti, efficacia energetica, agricoltura e impegni finanziari. Si vuol trovare nuovi strumenti per finanziare stili di vita adattabili al cambiamento, accelerare la riduzione di emissione dei gas serra e garantire la centralità delle questioni climatiche nell’impegno finanziario.
In programma quattro tavole rotonde su finanziamenti pubblici, privati, accelerazione delle iniziative locali e regionali, rafforzamento delle politiche pubbliche per la transizione ecologica e proseguirà con un agorà (https://www.oneplanetsummit.fr/en/).
Nell’Angelus di domenica scorsa, 10 dicembre, papa Francesco – si legge su vatican va – ha ricordato il Summit che si sarebbe tenuto nei giorni successivi: «intende rinnovare l’impegno per la sua attuazione e consolidare una strategia condivisa per contrastare il preoccupante fenomeno del cambiamento climatico. Auspico vivamente che questo Vertice, così come le altre iniziative che vanno nella medesima direzione, favoriscano una chiara presa di coscienza sulla necessità di adottare decisioni realmente efficaci per contrastare i cambiamenti climatici e, nello stesso tempo, combattere la povertà e promuovere lo sviluppo umano integrale». E in tale contesto ha espresso la sua vicinanza alle «popolazioni indiane colpite dal ciclone Okhi, specialmente ai moltissimi pescatori dispersi; e anche alla popolazione dell’Albania, duramente provata da gravi inondazioni».
Nel discorso fa riferimento anche in quella stessa giornata al conferimento del Premio Nobel per la Pace a ICAN (Campagna Internazionale per abolire le armi nucleari) e alla celebrazione della Giornata delle Nazioni Unite per i diritti umani per sottolineare che «impegnarsi per la tutela della dignità di tutte le persone, in modo particolare di quelle più deboli e svantaggiate, significa anche lavorare con determinazione per costruire un mondo senza armi nucleari. Dio ci dona la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune: abbiamo la libertà, l’intelligenza e la capacità di guidare la tecnologia, di limitare il nostro potere, al servizio della pace e del vero progresso».