Spesa sanitaria torna a crescere nel 2014 (+0,89%). Report Agenas Aumentano i costi per farmaci, dispositivi medici e consulenze
04 Ottobre 2015Aumenta dello 0,89% nel 2014 la spesa sanitaria rispetto all’anno precedente arrivando a quota 112,6 mld. È quanto rileva l’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas) che ha pubblicato l’ultimo aggiornamento dei dati sulla spesa sanitaria nazionale e regionale relativi al periodo 2008-2014, con particolare attenzione alle voci di costo che hanno maggiormente inciso sull’andamento della spesa e ai disavanzi regionali. Lo studio s’incentra sull’analisi dei dati ricavati dai Conti Economici (CE) consuntivi compilati dalle Regioni stesse e inseriti sul Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) del Ministero della Salute.
Spesa 2014 in crescita. Una prima analisi dei fenomeni più significativi evidenzia una crescita nel 2014 della spesa sanitaria dello 0,89% rispetto al 2013, segnando un’inversione di tendenza rispetto agli anni 2008-2013, che registravano un trend in diminuzione. Va specificato che pur in presenza di una crescita della spesa sanitaria, non si arresta il trend in diminuzione dei disavanzi regionali. Il sistema sanitario nazionale, dopo le coperture registra un avanzo di circa 600 milioni di euro. A livello regionale la spesa è aumentata di più in Abruzzo (2,5%), Lombardia (+2,3%), Campania (2,1%), Calabria (1,9%), Puglia (1,8%), Toscana (+1,8%). I cali più vistosi in Valle d’Aosta (-4,3%), Friuli Venezia Giulia (-3,6%), Pa Bolzano (-1,5%).
Farmaci e dispositivi: aumentano i costi. Dal lato dei costi che hanno inciso maggiormente essi sono stati: prodotti farmaceutici ed emoderivati (+7,09%), dispositivi medici (3,41%), manutenzioni e riparazioni (+5,62%). Si registra un incremento anche nella voce di spesa legata alle consulenze che ammontano nel 2014 a circa 780 mila di euro (+2,48%). Nel 2014 cresce anche la spesa per manutenzioni in media del 6%. In crescita le prestazioni da privato ma l’attenzione è sulle prestazioni per assistenza ospedaliera (+2,05%) il cui andamento non è coerente con le misure introdotte dal dl n. 95/2012, che prevedeva una riduzione rispetto al consuntivato 2011 nei volumi e nei corrispettivi degli acquisti di specialistica ambulatoriale e ospedaliera dagli erogatori privati.
Il report sottolinea anche come l’andamento di altre due componenti che non sono legate ad attività sanitarie in senso stretto ma sono rappresentative della stabilità del sistema aziendale. Nel 2014 si vede il raddoppiarsi degli accantonamenti, dove la voce preponderante è rappresentata dagli accantonamenti per rischi: 1) situazioni di contenziosi con i fornitori, specie di servizi, ancora non risolti; 2) modifica del sistema assicurativo con aumento nelle regioni del sistema della autoassicurazioni. Anche la gestione finanziaria (seppur di importi non consistenti) è rappresentativa di costi che il servizio sanitario sta pagando a seguito dei debiti pregressi e del ritardo nei pagamento ai fornitori, infatti i valori più elevati si registrano negli interessi passivi e sono maggiormente presenti nelle regioni in piano di rientro.
Mobilità quasi a quota 4 mld. Per quel che riguarda la mobilità passiva, si conferma il trend in crescita con un costo pari a circa 3,8 miliardi di euro l’anno. Se andiamo a vedere i saldi della mobilità regione per regione scopriamo che in testa alla graduatoria delle Regioni che ‘attraggono’ più pazienti c’è la Lombardia con un saldo positivo di 533,9 mln. A seguire l’Emilia Romagna con un saldo positivi di 327,9 mln e la Toscana con 151,2 mln. Al contrario tra le Regioni che hanno saldi negativi guida la classifica la Campania (-270,4 mln), seguita dalla Calabria (-251,6 mln), Lazio (-201,5 mln), Puglia (-187,2 mln) e Sicilia (-161,6 mln).
In sei anni il ticket è cresciuto del 26%. Mentre l’analisi del finanziamento della spesa sanitaria rileva un aumento del Fondo sanitario nazionale che dal 2008 al 2014 cresce del 9%. Per quel che riguarda invece le entrate proprie, la compartecipazione alla spesa (ticket) si conferma la voce principale con una crescita del 26% dal 2008 al 2014.
Avanza il territorio. La spesa per Livelli Essenziali di Assistenza indica che l’assistenza ospedaliera passa dal 48,16% del 2008 al 44,72% del 2013; quella per l’assistenza distrettuale passa dal 47,51% del 2008 al 51,09% del 2013; mentre la prevenzione rimane stabile intorno al 4%.
Luciano Fassari
Fonte: «Quotidianosanità.it»