Intervento video di Monsignor Cesare Nosiglia, Arcivescovo Diocesi di Torino, per il convegno Oltre la pandemia. A lezione dal Covid per un futuro migliore promosso dal Centro Cattolico di Bioetica diocesano tenutosi on line il 12 giugno 2021, video a cura di R. Venditti TeleEma production – riproduzione riservata Centro Cattolico di Bioetica Torino
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Cari amici da più di un anno un minuscolo virus ha cambiato le sorti del nostro pianeta portando in ogni dove malattia e morte. Le conseguenze sono state e continuano ad essere enormi anche dal punto di vista sociale, politico ed economico. Per molti mesi la gran parte della popolazione mondiale è stata costretta ad un involontario isolamento e ha dovuto lottare contro nuove forme di povertà.
Anche nella nostra diocesi tante famiglie si sono ridotte al lastrico per l’impossibilità di lavorare a causa dei necessari lockdown. Tra tante difficoltà, sono emerse anche nuove ed efficaci forme di solidarietà e una grande capacità di resilienza del volontariato parrocchiale ed associativo e degli operatori sanitari che, anche a rischio della propria vita, sull’esempio del buon samaritano che si è preso cura dell’uomo ferito, si sono spesi senza misura usando tutte le potenzialità di cui disponevano per venire in soccorso a quanti erano in difficoltà. Oggi, soprattutto grazie ai vaccini e alla diffusa determinazione di mantenere tutte le necessarie norme di prudente distanziamento e di protezione avvertiamo più consistente la possibilità di assaporare l’uscita da questo tormento generalizzato.
È pertanto giunto il tempo di porre alcune considerazioni utili per il nostro domani e il convegno che il Centro Cattolico di Bioetica della nostra Arcidiocesi ha promosso va proprio in questa direzione. La pandemia ha messo infatti a nudo le fragilità del nostro sistema opulento che un malcelato senso di onnipotenza collettiva aveva da troppo tempo negato. La consapevolezza dei limiti sempre in agguato non deve però farci cadere nello scoraggiamento, ma deve accrescere la nostra responsabilità e il nostro impegno. Questa tragica esperienza non può essere dimenticata come se fosse stato un brutto sogno che non deve lasciare traccia. Sia le istituzioni, sia i singoli cittadini – come ha suggerito Papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti – devono essere sempre più responsabili e disposti a prendersi cura del nostro mondo, evitando di deturparlo irrimediabilmente perché «la comunità mondiale naviga sulla stessa barca» – dice il Papa – e «il male di uno va a danno di tutti». Ci dobbiamo pertanto ricordare sempre che «nessuno si salva da solo», «ci si può salvare unicamente insieme».
Nel salutarvi, ringrazio i relatori che si succederanno e a quanti seguiranno via internet e a tutti rivolgo l’invito che ho già indirizzato al clero all’inizio della Quaresima: «Aiutiamo le nostre comunità a saper rileggere gli avvenimenti anche più tragici e tristi per molti, alla luce della Parola di Dio, che agisce nella storia e ci chiede di impegnarci su nuove e responsabili forme di solidarietà, vicinanza e fraternità, da vivere insieme ai più poveri e ultimi della nostra società».
Buon convegno, dunque, a tutti e arrivederci.
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(Trascrizione dell’intervento video-registrato a cura della redazione Bioetica News Torino)
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