Interventi, in ordine di apparizione di Marina Casini, Dino Moltisanti e Maurizio Calipari al Convegno on line Eutanasia: vittoria o sconfitta per la società? tenutosi il 19 febbraio 2022, organizzato da Centro Cattolico di Bioetica – Arcidiocesi di Torino e Consulta Conferenza Episcopale Piemontese (Cep) Pastorale Salute – video registrazione a cura di P. Pena, ©riproduzione riservata Centro Cattolico di Bioetica.
Moderato da Enrico Larghero, responsabile scientifico del Master in Bioetica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale -sezione parallela di Torino.
La Prof.ssa Marina Casini si sofferma inizialmente nel precisare che non deve mai venire meno la prossimità, in particolar modo nelle persone che si trovano a vivere situazioni particolari di sofferenza, va sempre garantito un atteggiamento di benevolenza. Invece si è chiamati ad avere un atteggiamento “giudicante” sul pensiero culturale, capace di discernere tra bene e male.
Poi si addentra nell’ipotizzare le ricadute legali e di costume se il Referendum sull’omicidio del consenziente proposto dal Comitato promosso dall’Associazione Luca Coscioni non fosse stato rigettato, ritenuto inammissibile dalla Corte Costituzionale nella sentenza del 15 febbraio scorso, e nel considerare quali possibili scenari si prospettano.
La bioeticista e giurista Marina Casini fa riferimento a “omicidio del consenziente” piuttosto che “per l’Eutanasia”, come veniva descritto il Referendum dai promotori, in quanto l’intento, come ella afferma, era di introdurre l’assoluta disponibilità della vita umana in presenza di un consenso formalmente valido del richiedente a prescindere dalla condizione di salute.
Il bioeticista e filosofo Prof. Dino Moltisanti delinea alcuni aspetti del complesso panorama multiculturale contemporaneo riguardo al tema dell’eutanasia. Autodeterminismo e tecnologia sono i pilastri della società contemporanea da cui deriva la cultura eutanasica. Fa riferimento ad alcuni recenti articoli scientifici da cui osserva come la richiesta di suicidio assistito sia per la maggior parte associata, in generale, a fattori non “di tipo medico” nei paesi in cui è legalizzata e l’aumento crescente della richiesta da un lato e dall’altro l’insorgenza di un certo disagio da parte dei medici.
Il Prof. Maurizio Calipari, antropologo culturale e filosofico e bioeticista, dà alcuni spunti di riflessione sulle nuove prospettive di cura e sul senso della vita. La riflessione teorica è indispensabile per comprendere l’argomento nel suo insieme, i differenti atti che si possono scegliere e le conseguenti responsabilità etiche. Da questo sfondo elabora la sua riflessione ponendo l’attenzione sull’esperienza vissuta sul piano antropologico esistenziale. Afferma che si possono individuare delle prospettive condivisibili di superamento dall’eutanasia. Si sofferma sul limite, insieme di condizioni che caratterizzano il nostro qui e adesso della nostra vita, soggettivo e oggettivo.
© Bioetica News Torino, Marzo 2022 - Riproduzione Vietata