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Per “un radicale cambio di passo… responsabilità e recupero del nostro ruolo nel Ssn”: chiedono i giovani medici di famiglia Appello di 143 giovani MMG ai colleghi, all'Ordine e alle istituzioni

07 Settembre 2020

In formazione o già impegnati in attività sul territorio, consapevoli della consegna del futuro della Medicina Generale nelle loro mani scrivono perché le criticità emerse dalla pandemia del Covid-19 siano occasione di rinnovamento per il Ssn laddove non funziona o inadeguato allo scenario sociale contemporaneo. In 143 chiedono in una lettera adesione ai loro colleghi sia a poter contribuire tra le categorie alle decisioni del sistema sanitario per il ruolo professionale che spetta loro sia per costruire una medicina del territorio competente e all’avanguardia al servizio assistenziale dei cittadini, mentre portano al contempo a conoscenza tali problematicità alle istituzioni, dal Ministro della Salute Roberto Speranza al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (per la regione più rappresentativa in relazione alla provenienza dei richiedenti) e alla Federazione di appartenenza dell’Ordine Fnomceo Filippo Anelli.

Cosa chiedono?

  • investimenti per l’attività professionale in associazione e con personale di studio in team multiprofessionali per avere sul territorio elevati standard di cura. L’accesso ai fondi europei può essere una chiave di svolta per lo sviluppo: «Perdere questa occasione sarebbe un errore imperdonabile che si ripercuoterebbe per anni»
  • realizzazione in tempi brevi per portare sul territorio la strumentazione – innovativa – per la diagnostica di primo livello, il cui finanziamento è già definito nella legge di bilancio e nel decreto del Ministero della Salute: «per la sua capacità di elevare la qualità dell’assistenza e ridurre le liste d’attesa»
  • abolizione dei piani terapeutici ed esenzioni per le principali patologie croniche: «liberando l’attività di medici di famiglia da vincoli burocratici ormai anacronistici e insostenibili»
  • informatizzazione per snellire il lavoro, favorita la telemedicina quando necessita, e «non rappresenti un ulteriore freno al proprio lavoro, come spesso oggi accade»
  • revisione dei modelli di presa in carico del paziente cronico più rispondenti ai bisogni e ulteriori attività di prevenzione.

Fanno sentire la loro voce, preoccupati da una trascuratezza politica portata avanti da tempo che li porti dinanzi alle sfide assistenziali attuali e future a non riuscire a rispondere alle esigenze del paese e dei pazienti, e anche in risposta alle recenti polemiche «attorno ai test sierologici per il personale scolastico, da parte di alcune associazioni di categoria e di singoli colleghi che, rifiutando di svolgere tale attività, pare siano disinteressati a garantire una partecipazione attiva a fronte di un minimo incremento del carico di lavoro richiesto» richiamando l’attenzione al codice deontologico nelle situazioni di calamità «Il medico in ogni situazione di calamità deve porsi a disposizione dell’Autorità competente».

Il presidente Fnomceo Anelli è stato il primo ad accogliere il loro appello promettendo di sottoscrivere la loro lettera, che potrebbe essere sicuramente condivisa dal Comitato Centrale: «È giusto che i giovani medici vogliano essere protagonisti del futuro, perché è a loro che il futuro appartiene. La medicina generale non deve rinunciare al suo ruolo, perché è quello di stare vicino al cittadino nella salute, con la prevenzione, e nella malattia, con la presa in carico e la cura, in una relazione che lo accompagna per tutto il corso della sua vita».

Dalla riunione in video conferenza di sabato scorso, 5 settembre, il Consiglio nazionale dell’Associazione dei Medici di Famiglia Fimmg, tra i punti evidenziati, dalla riorganizzazione strutturale della medicina generale sul fronte della medicina di iniziativa, prevenzione, cronicità, terminalità, domiciliarità territoriale e acuzie minori alla richiesta di una definizione di compiti e funzioni nell’emergenza sanitaria e di calamità naturale, ha chiarito «l’importanza della partecipazione alla campagna di  screening sierologici per il personale docente e non docente come contributo alla ripresa  della attività scolastica per l’importante valore sociale che questa rappresenta ma soprattutto per la richiesta di una categoria che non vuole tirarsi indietro rispetto alla sua evoluzione e a quella necessaria dell’assistenza territoriale che non può che partire dai medici di medicina generale». Ringrazia inoltre il ministro Roberto Speranza per la costituzione di un tavolo permanente per la Medicina Generale e «soprattutto per la citazione positiva della disponibilità dei medici di medicina generale ai sierologici per il personale docente e non docente della scuola, fatta al Senato della Repubblica, mostrando così di aver compreso che la medicina generale vada motivata anche attraverso meccanismi di riconoscimento sociale di fronte al Paese ma in particolare a chi il Paese lo rappresenta».  

Redazione Bioetica News Torino