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Pandemia e vaccini anti Covid al Consiglio d’Europa con i temi inquinamento ambientale e sicurezza

10 Dicembre 2020

Sono tre i temi su cui verterà l’attenzione a Bruxelles, giovedì 10 e venerdì 11 dicembre, nel Consiglio dei 27 Paesi dell’Unione Europea presieduto da Charles Michel: coordinamento per fronteggiare la pandemia e i lavori sui vaccini anti Covid-19, riduzione delle emissioni gas ad effetto serra per ridurre il riscaldamento globale e sostenibilità per le batterie, sicurezza contro il terrorismo e relazioni di cooperazione con i paesi del Mediterraneo orientale.

Riguardo alla pandemia da Covid-19 la presidenza tedesca illustrerà lo stato dei lavori a livello dell’Unione Europea dallo scorso ottobre e le discussioni intraprese con i vari capi di stato e governo in materia di test di rilevazione del virus Sars-CoV-2 che saranno oggetto di dibattito durante il Consiglio. Ad esempio la proposta di avere un modello unico europeo per i risultati dei test e un sistema di autenticazione digitale. Pur riconoscendo la validità dei test molecolari sono emerse alcune difficoltà pratiche legate all’impiego della tipologia modulare, digitale o cartaceo, alla lingua, alla verifica sulla genuità dei certificati, l’accreditamento dei laboratori. Invece per i test antigenici rapidi si auspicherebbe l’adozione di un approccio comune a fronte delle pratiche in uso differenti, per l’istituzione di un elenco di tali test, la condivisione di settings in cui vengono effettuati e delle loro validazioni. Poi in tema di spostamenti tra gli Stati saranno prese in esame le questioni sul tracciamento dei contatti e le app di avviso allerta interoperabili a livello europeo, che ad oggi si contano 22 applicazioni, e sulla nuova piattaforma di tracciamento di contatto per i passeggeri aerei che è in fase di attuazione. Un ulteriore argomento è l’elaborazione di un piano comune per la revoca graduale delle misure restrittive. E infine, in attesa di avere vaccini autorizzati, si tratterà di un coordinamento europeo per i vaccini anti -covid, in particolare la loro distribuzione.

Uno scambio di visioni con la direttrice Esecutiva Emer Cooke dell’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) si terrà al pomeriggio di giovedì 10 sui più recenti sviluppi in tema di validazione e autorizzazione dei vaccini anti-Covid (si può seguire in streaming sul canale della commissione parlamentare per l’Ambiente, la Salute Pubblica e la Sicurezza alimentare dalle 13.45 alle 15.45). Il Comitato per i medicinali ad uso umano (Chmp) dell’Ema esprimerà a breve una valutazione sui vaccini Pfizer/BioNTech e Moderna a seguito della recente richiesta di queste due aziende farmaceutiche all’Ema di autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni.

Non appena avviata la somministrazione del vaccino Pfizer/bioNTech in Gran Bretagna dell’altro ieri, primo Paese in cui il vaccino è stato autorizzato, l’autorità nazionale di controllo sui farmaci britannica Mhra è dovuta uscire con una raccomandazione all’indomani, di non sottoporlo a persone soggette a reazioni allergiche significative a medicinali, alimenti o vaccini, dopo alcune reazioni avverse riscontrate martedì scorso in due persone del personale sanitario del Nhs vaccinate tra le centinaie di persone a cui è stato somministrato. Sono andati probabilmente incontro ad una «reazione anafilattoide, che si manifesta di norma con un’eruzione cutanea, mancanza di respiro e talvolta un calo della pressione sanguigna», informano Nick Triggle e Rachel Schraer di bbc.com (9 dicembre, Covid-19 vaccine: allergy warning over new jab). Ora si stanno riprendendo bene, afferma il prof. Stephen Powis, direttore sanitario per il NHS in Inghilterra, che spiega poi – sempre nello stesso articolo del servizio informativo britannico – che si tratta di un evento comune con i nuovi vaccini, accadono con altri vaccini come quello antiinfluenzale annuale.

In Europa invece, la stessa direttrice dell’Ema, Emer Cooke dichiara in un’intervista ripresa da Ansa su alcune testate «Dobbiamo ancora controllare la qualità della catena di produzione e la capacità delle aziende di preparare il rimedio su larga scala […]. La pressione semmai è scientifica perché vogliamo essere certi di fare il meglio per i cittadini. […] Con l’autorizzazione predisporremo misure stringenti di monitoraggio su tutta la popolazione, inclusi gli anziani».

Probabilmente verrà fatta richiesta entro la fine del mese di approvazione regolatoria anche per il vaccino AstraZeneca, secondo quanto afferma il responsabile della ricerca e sviluppo in ambito non oncologico Mene Pangalos, dopo la pubblicazione dei risultati vaccinali di peer review usciti su Lancet (QuotidianoSanità.it, 9 dicembre 2020). Il vaccino risulterebbe efficace pari al 62% tra i partecipanti della sperimentazione clinica a cui sono state somministrate due dosi di vaccino piene mentre al 90% in un sottogruppo più ristretto con una sola prima metà dose e una dose completa ricevuta. Si dovranno eseguire ulteriori studi, secondo il virologo Ian Jones alla Reading University in Inghilterra, per comprendere come mai chi ha ricevuto un dosaggio più basso è protetto di più.

Sempre in tema di vaccini, la stessa agenzia europea dei medicinali Ema ha fatto ieri sapere che ha subito un attacco informatico su cui sono in corso le indagini con le autorità preposte e «non fornirà ulteriori dettagli durante l’indagine. Ulteriori informazioni saranno disponibili in tempo dovuto». Dall’azienda produttrice di BioNTech, però informa dal proprio sito che si è avuto accesso ai loro documenti durante l’attacco informatico, lo riporta bbc.com in Pfizer/BioNTech vaccine docs hacked from European Medicines Agency, 9 dec 2020): «Today, we were informed by the European Medicines Agency (EMA) that the agency has been subject to a cyber attack and that some documents relating to the regulatory submission for Pfizer and BioNTech’s COVID-19 vaccine candidate, BNT162b2, which has been stored on an EMA server, had been unlawfully accessed».

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante l‘intervento di ieri alla Camera sull’agenda dei temi in Consiglio europeo, ha affermato: «Solo una risposta internazionale ed europea può del resto consentire di superare la pandemia, obiettivo cui l’Italia lavora intensamente, anche nella prospettiva del Global Health Summit, che ospiteremo il 21 maggio dell’anno prossimo a Roma, nel quadro della Presidenza italiana del G20. A tal fine stiamo lavorando in stretto contatto con la Commissione europea. La dimensione sanitaria della risposta europea al COVID deve essere costantemente accompagnata da quella economica e sociale. Rimane urgente, a tale scopo, una soluzione che, dando attuazione all’accordo raggiunto in seno al Consiglio europeo del 21 luglio scorso, superi il veto ungherese e polacco e consenta, quindi, il tempestivo avvio di Next Generation EU e del nuovo Quadro finanziario pluriennale».

Venerdì 11 si terrà anche un summit Europeo sull’unione bancaria e dei mercati dei capitali.

Redazione Bioetica News Torino