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Obesità e sovrappeso: prevenzione a scuola, sul lavoro, nei contesti urbani Le nuove linee di indirizzo ministeriali

16 Settembre 2022

Il Ministero della Salute ha pubblicato il nuovo documento per la prevenzione e il contrasto del sovrappeso e dell’obesità, elaborato dal Tavolo di lavoro dedicato a cui hanno partecipato esperti sanitari provenienti da istituzioni e enti scientifici diversi.

Riguarda tutte le fasce d’età dall’infanzia alla vecchiaia dandone per ciascun settore un quadro della situazione dai dati rilevati dai sistemi sanitari di sorveglianza come OKkio alla Salute, Health Behaviour in School-aged Children, Passi e Passi d’Argento per presentare poi alcune indicazioni per realizzare il contrasto all’obesità e al sovrappeso, che è tra gli obiettivi del programma nazionale di prevenzione 2020-2025, in sintonia con le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Salute. Ad esempio la necessità di intervenire non solo a livello educativo sui benefici di una alimentazione e stili di vita salutari nelle scuole e nella popolazione ma anche di influire nelle scelte di politiche comunali e aziendali accorte in tema di salute umana.

La consapevolezza dei consumatori sull’educazione alimentare è aumentata negli anni attraverso la comunicazione dei programmi di prevenzione ma è pur vero che sulla rete ci si imbatte in una molteplicità di opinioni su diete che talvolta finiscono per mettere a serio rischio la salute e in una risonanza commerciale di innumerevoli prodotti altamente energetici, troppo ricchi di grassi e zuccheri e poco nutrienti sul mercato che ne attira il consumo più frequente di quanto sarebbe consentito e che comunque con gli ingredienti che li compongono non fanno bene alla salute.

Ristorazione collettiva

Un cambiamento di passo potrebbe venire anche dalla ristorazione collettiva mediante la collaborazione tra operatori dei dipartimenti di prevenzione e dell’Arc (associazioni ristorazioni collettive) per apprendere le competenze su una sana alimentazione e servire un uso ridotto del sale preferendo quello iodato, una maggiore quantità di frutta e verdura. Il documento suggerisce a livello locale di avere un modello di capitolato d’appalto da usare nelle strutture della pubblica amministrazione, partendo da quelle del servizio sanitario nazionale (ospedaliera e assistenziale), con «l’offerta di alimenti a ridotto contenuto di zuccheri, grassi saturi e sale, nonché a ridotto impatto ambientale».

E nei bandi per i distributori automatici devono essere richiesti ai requisiti di sicurezza «la descrizione delle specifiche tecniche dei prodotti e delle bevande, in termini sia di tipologia degli stessi, sia di porzioni e /o di calorie, privilegiando alimenti a bassa densità energetica e a basso contenuto di zuccheri, grassi saturi e sale (es frutta o verdura di IV gamma, preferenza dell’acqua tra le bevande offerte e indicazione delle caratteristiche delle altre bevande ammesse)». Caratteristiche che dovrebbero avere anche quei distributori automatici che sono collocati nei luoghi frequentati da minori come piscine pubbliche o strutture sportive.

Scuola

La scuola può educando ad una sana alimentazione e stili di vita influire nelle scelte comportamentali di ciascuno aiutandoli a sentirsi partecipi responsabili della comunità di cui fanno parte. Dai risvolti positivi di alcune iniziative per migliorare la salute come la rete di scuole SHE che sta per School for Health in Europe, che coinvolge anche le famiglie, il documento pone l’accento solo sull’importanza dell’attività fisica/sportiva considerata non più «”disciplina” a se stante, ma attività trasversale a tutti gli apprendimenti» dal Ministero dell’Istruzione. Viene spiegato che «il movimento non riguarda più solo la fisicità dell’alunno, ma la sua interezza».

Le scuole dovrebbero poi anche prolungare gli orari di apertura delle palestre e altri spazi per l’attività fisica (motoria, ludica e sportiva) da svolgersi come attività extra curriculare per gli studenti, per essere aperte alla comunità dopo gli orari scolastici, divenendo luogo di ritrovo. Tra i 5 e 17 anni secondo le linee di indirizzo sull’attività fisica per fasce di età citate e che seguono quelle emanate dall’Oms, si dovrebbe praticare almeno un’ora di attività fisica al giorno, di intensità “moderata-vigorosa”, ed esercizi di rafforzamento dell’apparato muscoloscheletrico almeno 3 volte a settimana. Nelle scuole almeno 30 minuti ogni giorno di attività motoria nell’orario scolastico dovrebbe essere garantita per prevenire l’obesità. Il documento può incentivare, data l’importanza dell’attività fisica per la prevenzione delle patologie correlate all’obesità e al sovrappeso, per lo sviluppo psico-fisico dei giovani, una ricerca sullo stato delle scuole e nelle comunità oggi in Italia riguardo ai luoghi di palestra e alle attività sportive, all’aperto e al chiuso, per progettare e realizzare questi luoghi, che sono anche utili per socializzazione e l’integrazione, rendendoli fruibili laddove mancano.

Ambiente urbano

Ridare una migliore qualità di vita alle persone che abitano nelle aree marginali e decentrate, spesso trascurate, con spazi verdi, piste pedonali e ciclabili, con percorsi sicuri casa – lavoro, favorisce un’ambiente più sano e in cui si vive meglio.

Ambiente lavorativo

Un altro settore che viene descritto per la diffusione delle buone abitudini alimentari e stili di vita salutari in contrasto all’obesità è quello lavorativo in cui, come fanno notare gli Autori del documento ministeriale, creare “una cultura della salute” mediante la collaborazione fra la direzione aziendale e le associazioni sindacali, i caposettori, il medico competente.

Si può intervenire sulla mensa mediante la consulenza nutrizionale del Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione (Sian) del Dipartimento di Prevenzione delle Asl, e sui distributori automatici; nelle riunioni di lavoro rendendo accessibile frutta e verdura il cui aumento di consumo rientra tra le politiche di incentivazione fiscale; sull’attività fisica assicurando parcheggi sicuri per le biciclette, organizzando gruppi di discussione a cura di professionisti sanitari formati sul consumo di frutta e verdura, dando sostegno alle attività extra lavorative come camminate nell’ora pranzo e uso di impianti e attrezzature sportive che prevedono agevolazioni per le aziende, percorsi a piedi nel posto di lavoro. Ai lavoratori aderenti al progetto potrebbero usufruire di una riduzione sugli abbonamenti dei mezzi pubblici o di palestre etiche, ricevere pacchetti di prevenzione con la valutazione di misure antropometriche e anamnesi alimentari.

Sanità

Nell’ambito sanitario il documento pone l’attenzione su due figure, il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta sia nell’individuazione dell’obesità anche nei bambini dando informazioni su percorsi di prevenzione e di cura che nell’informare sui rischi e su un’educazione alimentare sana, nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi nutrizionali con verifica attraverso i follow-up. Sono le figure professionali che sono più in contatto con i pazienti e più conoscono i loro percorsi di salute. Il loro intervento è sia per la prevenzione primaria di educazione e sensibilizzazione e sia per la presa in carico dei soggetti in sovrappeso o obesi presso le strutture di assistenza specialistica.

Una diagnostica di primo livello dell’obesità si rileva misurando la quantità di grasso corporeo Imc, dato dal rapporto tra peso corporeo e l’altezza al quadrato, riferendosi secondo l’Oms: si è normopeso se un Imc è uguale o > di 18.5 kg/m2 e <25 kg/m2 mentre sottopeso se è <18,5 kg/m2 , in sovrappeso se uguale o > di 25 kg/m2 e obeso se uguale o >30 kg/m2 a 25 kg/m2 . Per un’accuratezza vanno aggiunti altri indici antropometrici come la circonferenza corporea, della vita e dei fianchi e l’analisi del sangue per i fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione, dislipidemia, diabete di tipo 2) e per la glicemia, emoglobina glicata, colesterolo totale Hdl, trigliceridi, Alt, Ast, vitamina D, creatinina, emocromo, testosterone totale nel maschio, Ths, FT4.

Per il secondo livello di obesità la diagnostica comprende gli indicatori diretti di adiposità, la Fm% (Fat Mass) e la distribuzione del tessuto adiposo. Una classificazione dei fenotipi dell’obesità sia nell’adulto che nell’anziano comprende le relazioni tra i fattori fisiopatologici, patogenici e le manifestazioni cliniche: ve ne sono quattro, normopeso-obeso; normopeso-obeso metabolicamente malato; obeso metabolicamente sano; obeso metabolicamente malato ai quali se ne aggiungono due, quello dell’obeso sarcopenico e il più grave obeso osteo-sarcopenico.

Nella popolazione pediatrica la diagnosi di pre-obesità ed obesità si basa sull’utilizzo dei percentili del rapporto peso/lunghezza fino ai 24 mesi, modello z-score dai 3 ai 19 anni di età. Per poter confrontare la crescita con gli altri paesi viene raccomandato l’uso delle curve di crescita ponderale e staturale definite dall’Oms. Un indicatore utile ma non ancora nella routine clinica è l’indice di massa triponderale (TMI dato da peso/cubo dell’altezza).

redazione Bioetica News Torino