Gli auguri del Past President del Comitato Cattolico di Bioetica dell’Arcidiocesei di Torino
Cari lettrici e lettori,
l’anno corrente che sta per concludersi porta anch’esso un ulteriore carico di tragedia che si aggiunge alle calamità degli ultimi anni. La riflessione che impone la sciagura che ha segnato la parte finale di quest’anno sta nel fatto che essa non si limita a travolgere direttamente i protagonisti, ma proietta una luce funesta, sulla vita presente e futura del mondo. Quelle che sono sempre state le profonde differenze culturali, sociali e religiose che hanno caratterizzato, in un passato ormai secolare, il mondo, stanno irrigidendo il loro carattere generale. Infatti, ora non si tratta più di semplici differenze; in realtà si stagliano mondi divergenti, con forme esistenziali contrapposte e incompatibili. Quanto sta succedendo in Medio-Oriente, pende ora su tutto il mondo occidentale. La fragile difesa dei nostri valori sostanziali, civili e religiosi, attuata troppo a lungo nel nostro Continente, rende il mondo in cui noi viviamo non soltanto facilmente soggiogabile sia sul piano culturale sia su quello civile, ma lo espone anche a eventi di sopraffazione violenta.
Tale sconvolgente tragedia, porta a un livello acuto le profonde trasformazioni che hanno segnato il nostro mondo nel corso degli anni, specialmente quelli recenti, in favore di un diffusivo materialismo, con notevoli effetti sul piano civile e culturale. Cambiamenti che si stanno riverberando sui comportamenti degli esseri umani, con la tendenza a proiettare i propri obiettivi in puri e semplici beni di consumo, esponendo sempre di più, come recentemente affermato dal nostro Pontefice, «la irrevocabile dignità della persona umana», rischiando di comprometterne la protezione dalla sua naturale fragilità e vulnerabilità. Rischi che travalicano i confini della vita umana, nei suoi aspetti biologici, etici e spirituali, per riverberarne gli effetti sull’intera creazione, che, con la vita umana, esiste in una stretta e armonica connessione.
Ecco dunque i motivi che rischiano di contaminare sempre di più, e in modi diversi, gli aspetti etici della nostra vita.
Va tuttavia registrato che le attività del Centro Cattolico di Bioetica della nostra Arcidiocesi torinese hanno potuto continuare come di consueto, riprendendo progressivamente la forma e i modi abituali, dopo i cambiamenti imposti dall’improvviso scoppio della pandemia.
Il Centro Cattolico di Bioetica, istituito nel 2007 dal Cardinale Severino Poletto, nasce con l’obiettivo di intercettare gli effetti delle metamorfosi della nostra società, le cui deviazioni tendono a propagarsi per il tramite di una sempre più diffusiva e incontrollata globalizzazione.
Gli strumenti che il Centro utilizza in questo processo di tutela dei valori etici e spirituali della persona sono molteplici. Spaziano dal coordinamento dei master universitario in Bioetica e nei corsi specialistici di Bioetica Avanzata organizzati dalla Facoltà Teologica, al grande numero di convegni, all’analisi effettuata da gruppi di studio composti da figure dotate di competenze diverse e istituiti appositamente per svolgere analisi e valutazioni nell’ambito delle sempre più varie e attuali tematiche, coinvolgendo nella diffusione dei risultati anche alle istituzioni parrocchiali e che, molto spesso esitano nella pubblicazione di libri, all’allestimento di seminari in materia di umanizzazione e di attualità in campo medico e sanitario in generale, a corsi di formazione su tematiche diverse rivolte agli insegnanti delle scuole nell’ambito del progetto “Bioetica e Scuola”.
In sintesi, gli obiettivi del CCB mirano a espandere la diffusione dei risultati delle ricerche nei diversi settori specialistici in campo bioetico e antropologico, per agevolare la collettività interessata nella ricerca dei criteri di giudizio, discernimento e valutazione nei confronti dei quesiti che i nuovi progressi tecno-scientifici pongono.
Il Centro si è anche dotato di una rivista on line, la ormai ben nota “Bioetica News”. La rivista affianca il Centro e ne costituisce un’appendice culturale di grande rilievo. I suoi curatori hanno apportato accorgimenti tecnologici allo scopo di favorire l’accesso ai visitatori che utilizzano dispositivi come Smartphone, Tablet r e IPad, ecc. Si è così potuto registrare l’esistenza di un ampio interesse del pubblico nei confronti della rivista, manifestato da migliaia di contatti, il che ci autorizza a sentirci utili e a continuare e innovare il nostro lavoro di informazione sui sempre più vari e numerosi temi che implicano riflessioni e valutazioni di natura bioetica, filosofica e teologica. Nell’arco di undici anni di vita la rivista ha raggiunto il ragguardevole numero di cento pubblicazioni.
Colgo pertanto l’occasione per rivolgere un doveroso ringraziamento a tutto lo staff che gestisce la rivista con grande dedizione e competenza, cominciando dal suo fondatore nonchè Direttore Responsabile Enrico Larghero,il Coordinatore di Redazione Antonio Mario De Nigris, i componenti della Redazione Laura Mazzoli, Ilaria Losapio, Paola Pena e Marco Schiavone, I responsabili del progetto grafico Schiavone&Guga e il coordinatore tecnico Mario Brignolo.
I fatti che affliggono il mondo da alcuni anni e in particolare i più recenti, gravi e sconvolgenti che stiamo vivendo, non possono non riflettersi anche sul modo di percepire e vivere l’avvento del prossimo Santo Natale.
Nonostante l’interferenza del contesto in cui stiamo vivendo, il richiamo alla solennità del Santo Natale resta sempre fortemente attrattiva, malgrado l’aberrante recente proposta di cancellare questa solenne a millenaria festività sostituendola con l’insensata dizione di “festa d’inverno”. E’ un altro segno perverso che si aggiunge ad altre proposte, come l’abolizione dei Crocifissi nelle aule delle istituzioni statali. Si spera che queste perversioni, di certo prive del segno dell’intelligenza, favoriscano invece una riflessione più profonda sul significato intrinseco e irrinunciabile di questo momento dell’anno.
Desidero dunque rivolgere a tutti i componenti del Consiglio di Presidenza e del Consiglio Generale, ai curatori della Rivista “Bioetica News” del nostro Centro Cattolico di Bioetica e a tutti coloro che ci leggeranno, gli auguri più vivi e sinceri di spiritualizzare il Santo Natale, pur conservando le gioie umane che la festività reca, e di vivere il nuovo anno nella pace e nella serenità.
© Bioetica News Torino, Dicembre 2023 - Riproduzione Vietata