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86 Marzo 2022
Mini dossier Eutanasia Vittoria o sconfitta per la società?

Mostre in corso – numero marzo 2022



La Galleria è una rubrica di suggerimenti e proposte di mostre ed eventi di arte, che coniugano bellezza,  riflessione poetica, diritti e valori


Vivian Maier inedita ― (Fino al 26 giugno 2022)

Musei Reali Torino
9 febbraio ― 26 giugno 2022

La mostra della celebre fotografa statunitense Vivian Maier, con 250 opere, è accolta nelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino.

Maier (1926-2009), bambinaia e governante, da autodidatta si appassiona alla fotografia e percorre le strade con la sua macchina fotografica a fissare e scrutare il mondo. La sua figura personale e di artista è ancora avvolta nel mistero e la sua attività di fotografa è rimasta sconosciuta per lunghissimo tempo. Anonima, come i suoi soggetti, ha lasciato alla sua morte un grande archivio di opere e si svela così come una delle massime esponenti della street photography.

Racconta la vita e la strada. I suoi soggetti animano i quartieri popolari in Europa e negli Stati Uniti, testimoniano la società e il tempo, le differenze di condizione,  attraverso gli sguardi e i gesti quotidiani di uomini, donne, bambini.

A Palazzo Chiablese sono esposte una grande collezione di immagini rare e a colori, filmati in super 8, audio dell’artista, alcuni oggetti a lei appartenuti, come macchine fotografiche e cappelli, e un repertorio inedito di scatti realizzati dall’artista proprio a Torino e Genova nel 1959. 

L’esposizione è sostenuta dal programma di Kering Women In Motion per focalizzare il ruolo delle donne nelle arti e nella cultura e contro disparità e disuguaglianze. La mostra, curata da Anne Morin, è co-organizzata da diChroma e dalla Réunion des Musées Nationaux – Grand Palais, prodotta dalla Società Ares srl con i Musei Reali e il patrocinio del Comune di Torino.

Per info: https://www.museireali.beniculturali.it/events/vivian-maier-inedita/

Carlo Levi. Viaggio in Italia: luoghi e volti (Fino all’8 maggio 2022)

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Carlo Levi, Il nonno, 1953, olio su tela, cm 46 x 38 ©Fondazione Carlo Levi Roma

GAM di Torino
9 febbraio ― 8 maggio 2022

Carlo Levi, di cui ricorrono i centoventi anni dalla nascita, fu medico e artista. Attraversò e sperimentò pittura, scrittura e giornalismo, attivo e partecipe alla vita culturale e sociale, animato dall’impegno politico e civile, antifascista, tra Nord e Sud d’Italia.

La pittura attraversa tutta la sua biografia e si mescola all’impegno politico: dalle prime opere e dalla partecipazione al gruppo dei Sei torinesi – gli artisti formatisi attorno a Felice Casorati e in opposizione alle forme e ai modi della pittura di regime- , allo svolgersi del Novecento, tra fascismo, resistenza, confino ad Eboli, dopoguerra e neorealismo. Capace di indipendenza artistica, senza condizionamenti e sviluppando una pittura libera, mai uguale a se stessa.

La mostra alla Gam indaga la sua relazione con il ritratto e il paesaggio, presentando opere provenienti dalla Fondazione Carlo Levi di Roma, dal patrimonio della GAM, dalla Pinacoteca Carlo Levi di Aliano (MT) e da collezioni private. La mostra, allestita negli spazi della Wunderkammer della GAM, è a cura di Elena Loewenthal e Luca Beatrice. L’esposizione si inserisce nel progetto Tutta la vita è lontano dedicato a Carlo Levi, realizzato dalla Gam con Circolo dei Lettori, Camera-Centro italiano per la fotografia e Museo del Cinema.

Per info: https://www.gamtorino.it/it/mostra/carlo-levi

Levi e Ragghianti. Un’amicizia tra pittura, politica e letteratura (Fino al 20 marzo 2022)

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Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, 1974, litografia, 500 x 600 mm, Parigi, collezione privata (comodato Fondazione Carlo Levi), ph Corrado De Grazia (per terra le bestie, sul letto gli uomini e nell’aria i lattanti)

Fondazione Ragghianti, Lucca
17 dicembre 2021 ― 20 marzo 2022

La mostra è dedicata a Carlo Levi e al suo realismo esistenziale

Per info: https://www.fondazioneragghianti.it/2021/11/19/levi-e-ragghianti-unamicizia-fra-pittura-politica-e-letteratura/

Henri Cartier Bresson. Cina 1948-49 (Fino al 3 luglio 2022)

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CHINA. Beijing. December 1948. Open-air market. At a time of panic and flight, shampoo and haircut in the street, Gelatin silver print, 1960s -70s ©Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos

MUDEC di Milano
18 febbraio ― 3 luglio 2022

Al MUDEC la Cina è vista attraverso lo sguardo di Henri Cartier Bresson. Fondatore (con Robert Capa, David Seymour, George Rodger e William Vandivert) dell’agenzia Magnum, Cartier-Bresson testimonia la contemporaneità con il fotogiornalismo.

La mostra presenta due momenti della storia cinese: la caduta del  Kuomintang e l’istituzione del regime comunista (1948-1949) e il Grande balzo in avanti di Mao Zedong (1958). Il grande maestro della fotografia testimonia i cambiamenti e scruta oltre la propaganda di regime, mostra la pervasività delle milizie, il peso del lavoro e le condizioni delle popolazioni. Il bianco e nero amplifica e penetra la contemporaneità e lo sguardo distaccato e poetico diretto sulla gente comune spalanca ad un mondo in trasformazione.

La mostra, curata da Michel Frizot e Ying-Lung Su, è stata realizzata grazie alla collaborazione della Fondazione Henri Cartier-Bresson e presenta un complesso di oltre 100 fotografie e documenti di archivio,  pubblicazioni di riviste d’epoca, documenti e lettere, del fotoreporter francese.

Il MUDEC, Museo delle Culture di Milano, è un centro dedicato alla ricerca interdisciplinare sulle culture del mondo dove costruire il dialogo attorno ai temi della contemporaneità nelle arti visive, performative e sonore, il design e il costume.

Per info: https://www.mudec.it/ita/henri-cartier-bresson-cina-1948-49-1958/

Keith Haring (Fino al 17 aprile 2022)

Palazzo Blu di Pisa
12 novembre ― 17 aprile 2022

La mostra presenta l’arte e la vita di Haring nella loro stretta connessione.

Curata da Kaoru Yanase, Chief Curator della Nakamura Keith Haring Collection in Giappone, presenta opere degli inizi dell’esperienza artistica  fino agli ultimi lavori di Haring, tra cui molte serie complete di stampe come Apocalypse (1988), Blueprint Drawings, (1990) e diversi altri disegni, sculture e grandi opere su tela come Untitled (1985).

L’esposizione guarda al dipinto murale del 1989 “Tuttomondo” dell’artista realizzato sulla parete esterna del Convento di Sant’Antonio di Pisa, opera dedicata all’umanità, un messaggio di pace, felicità e armonia universale e anche di realismo e di attenzione alle insidie della società. Sul muro del convento pisano prendono forma e colore l’ecologia, la cura per la natura, l’uguaglianza tra culture, le forbici umane che tagliano il serpente e invitano l’umanità a sconfiggere il male.

Testimone delle vicende newyorkesi degli anni ‘80, Haring ha vissuto intensamente l’arte, consumato dall’Aids a soli 31 anni.

La retrospettiva a Pisa a oltre 30 anni dallo storico murale è un tributo alla innovazione e creatività artistica dell’autore, alla genialità del tratto stilizzato ed espressivo, alla vivacità dei colori e alla celebrazione della vita in tutte le sue forme. Nella sezione “Messaggio” della mostra sono raccolti manifesti creati per comunicare temi sociali, attuali oggi come allora, come la lotta all’Aids, i diritti degli omosessuali, l’aparteid e il razzismo, la tutela dell’ambiente.

Per info: https://palazzoblu.it/mostra/keith-haring-12-novembre-2021-17-aprile-2022/

Davide Rivalta. Passaggi irrituali – Scultura diffusa, biennale città di Pinerolo (Prorogata fino al 30 marzo 2022)

Pinerolo
9 ottobre 2021 ― 30 marzo 2022

Per cinque mesi nella città di Pinerolo è reso possibile l’incontro casuale tra essere umano e animale. Nell’ambiente antropizzato e nella quotidianità del vissuto cittadino grandi animali evocano e richiamano paesaggi lontani e selvaggi. Sono le sculture dell’artista bolognese Davide Rivalta, opere monumentali in bronzo di lupi, bufale, orsi, babbuini, aquile, leoni, inserite in luoghi bisognosi di cura e attenzione.

L’artista realizza opere site-specific, in sintonia a progetti di rigenerazione urbana, inserendo spesso le sue sculture in ambienti urbani o naturali, in dialogo con il luogo per dialogare sulla connotazione e l’identità dello spazio. Il luogo e le persone che lo abitano si allacciano e dialogo con l’arte. Arte, paesaggio urbano e comunità sono soggetti e oggetti della narrazione e della riflessione che l’artista propone.

La mostra diffusa si inserisce all’interno della Biennale di Scultura Diffusa ideata e diretta da Patrick Losano, focalizzata sul rapporto di comunicazione tra la scultura contemporanea e la città, che è storia, architettura e comunità di persone.

Per info: https://www.sculturadiffusa.it/

Otobong Nkanga. Corde che si arricciano attorno alle montagne (Fino al 3 luglio 2022)

otobong nkanga mostra 2022
Otobongo Nkanga, dettaglio dell’opera realizzata per la mostra al Castello di Rivoli

Castello di Rivoli (To)
25 settembre 2021 ― 3 luglio 2022

La mostra personale dedicata a Otobong Nkanga (Nigeria, 1974) è curata da Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria.

L’artista di rilevanza internazionale mette al centro della sua ricerca le urgenze emergenti dalla crisi ecologica e ambientale, dallo sfruttamento delle risorse e il bisogno di sostenibilità. Indaga e affronta le storie del colonialismo e l’impronta lasciata da queste sul tessuto sociale.

Al Castello di Rivoli la mostra è pensata come un progetto site–specific nelle sale del terzo piano. Si snoda attraverso cinque grandi sale con una voluta scelta di orizzontalità, a livello del pavimento, rifiutando intenzionalmente la verticalità delle pareti museali.

Otobong Nkanga crea un paesaggio che è viaggio, geografia tra punti lontani. Le sue opere sono tappeti irregolari, ispirati a quarzo e malachite e alle antiche proprietà curative. Lunghe corde intrecciate legano oggetti concavi, in legno, vetro e terracotta che ospitano all’interno materiali organici e suoni, I tappeti evocano le tessiture fiamminghe e gli oggetti, minerali e materiali organici richiamano gli amuleti africani e la sapienza antica delle erbe curative. L’ installazione è la creazione di relazioni tra diverse tradizioni culturali, che manifesta le traiettorie molteplici della biografia dell’artista, tra Nigeria, Francia e Anversa.

Per info: https://www.castellodirivoli.org/mostra/otobong-nkanga/

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