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Ministro Speranza al Senato: Prossime misure DPCM e piano vaccinale Covid 19

02 Dicembre 2020

L’annuncio delle prossime misure preventive contro la diffusione della patologia Covid-19 del prossimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e delle linee guida del piano vaccinale Covid elaborato dal Ministero della Salute, dal Commissario straordinario per l’emergenza, dall’Istituto Superiore di Sanità insieme all’Agenas dei servizi sanitari regionali e italiana del Farmaco Aifa sono i temi presentati dal Ministro della Salute Roberto Speranza nella comunicazione al Senato questa mattina.

In attesa del prossimo DPCM il Ministro Speranza precisa che «c’è bisogno di altre settimane di sacrifici e poi di una robusta cura di mantenimento» per la presenza di una “sostenuta” circolazione del virus che rende molto difficile il contact tracing e si teme il pericolo di nuovi focolai con la pressione già sulle strutture ospedaliere, e ne annuncia alcune misure:

  • a fronte di un’incidenza di 320 casi circa ogni 100 abitanti, si deve arrivare a 50 casi, e del fatto che fino a ieri si era ancora a 19.350 nuovi contagi, le «prossime festività vanno affrontate con estrema serietà, se non vogliamo nuove pesanti chiusure tra gennaio e febbraio». L’orientamento del Governo è di disincentivare gli spostamenti internazionali e limitare quelli tra le Regioni come avviene ora per le aree rossa e arancione, per il 25 e il 26 dicembre e il 1 gennaio limitare gli spostamenti anche tra i Comuni. Evitare assembramenti nei luoghi di attrazione turistica legati in modo particolare alle attività sciistiche e ai momenti di aggregazione durante le festività natalizie.
  • Si riconferma la classificazione in tre zone gialla, arancione e rossa delle Regioni per scenario e indice di rischio.
  • Mantenimento della didattica in presenza nella scuola primaria e nella prima media anche nelle zone rosse.

Riguardo al piano strategico vaccinale:

Il ministro Speranza annuncia la possibilità di avere da gennaio i primi vaccini, una speranza unita al raggiungimento al più presto di un’immunità di gregge, precisando però che al momento non vi sono vaccini approvati finora né dall’Ema né dall’agenzia statunitense Food and Drug Administration. E che la campagna di vaccinazione dovrà essere l’obiettivo di tutto il Paese e «l’acquisto del vaccino è centralizzato e verrà somministrato gratuitamente a tutti gli Italiani».

  • 202.573.000 dosi di vaccino in dotazione per l’Italia per vaccinare tutta la popolazione e conservazione di scorte di sicurezza adottando il principio di massima precauzione. La distribuzione delle dosi avverrà dal primo trimestre 2021 e poi nel secondo e nel terzo fino a concludersi nel quarto trimestre del prossimo anno. Si potrà contare se andranno a buon fine le autorizzazioni su per il contratto con AstraZeneca 40,38 milioni di dosi, per il contratto con Johnson & Johnson 26,92 milioni di dosi, per il contratto con Sanofi 40,38 milioni di dosi, per il contratto con Pfeizer-BioNTech 26,92 milioni di dosi, per il contratto con CureVac 30,285 milioni di dosi, per il contratto con Moderna 10,768 milioni di dosi.
  • la produzione e la distribuzione del vaccino non può essere regolata unicamente dalle leggi del mercato come viene rilevato nel documento recente del Comitato Nazionale di Bioetica.
  • la possibile fornitura per l’Italia di 8,749 milioni di dosi Pfizer-Biontech e di 1.346.000 dosi Moderna nel primo trimestre del 2021 da contratto, dipende dalla valutazione dell’Ema che si esprimerà e il 29 dicembre sul vaccino Pfizer-Biontech e il 12 gennaio sul vaccino Moderna.
  • priorità delle categorie vaccinali all’arrivo delle prime dosi di vaccino: in via prioritaria gli operatori sanitari e socio-sanitari (1.404.037 persone); poi residenti e personale dei presidi residenziali per anziani (570.287 persone); infine le persone in età avanzata (ultra ottantenni 4.442.048; dai 60 anni ai 79 anni 13.432.005 persone; con morbilità cronica (7.403.578 persone) perché un programma vaccinale basato sull’età è generalmente più facile da attuare e consente di ottenere una maggiore copertura vaccinale e aumenta la copertura anche nelle persone con fattori di rischio.
  • Le altre categorie saranno: insegnanti, personale scolastico, forze dell’ordine, personale delle carceri e luoghi di comunità.
  • Sul piano logistico: per i vaccini che necessitano della catena del freddo standard tra 2 e 8 gradi, si adotta il modello di distribuzione hub and spoke con sito nazionale di stoccaggio e serie di siti territoriali di secondo livello; per quelli che abbisognano di una catena del freddo estrema, saranno consegnati dall’azienda produttrice presso 300 punti vaccinali.

(aggiornamento 02 dicembre 2020 ore 22,10)

Redazione Bioetica News Torino