“Long Covid” nell’età infantile. Come riconoscere i primi sintomi e le raccomandazioni dei pediatri
09 Febbraio 2022Mentre c’è un rassicurante spiraglio di intravedere la fine della pandemia a breve, presunto da un miglioramento del quadro epidemiologico da un lato e da una maggiore immunizzazione e copertura vaccinale dall’altro, come starebbero a indicare le misure restrittive anti Covid-19 allentate dal decreto governativo (n. 5/2022, 4 febbraio 2022) più recente, in tema di scuola ed educazione, diverse società pediatriche hanno posto la loro attenzione sulla sindrome Long Covid-19 che colpisce anche i bambini, non solo gli adulti, che hanno contratto la malattia virale, il Covid-19, soprattutto in forma acuta.
Nonostante non sia possibile ad oggi avere una chiara definizione della patologia condivisa fra le diverse autorità sanitare, per la sua peculiarità nel manifestarsi con sintomi comuni ma differenti per tipo e per intensità da individuo a individuo, persistenti dopo la malattia, almeno per due mesi, e non attribuibili ad altra causa a distanza di mesi, le società pediatriche approfondiscono l’argomento e hanno redatto un documento di consenso, proposto dal tavolo tecnico delle malattie infettive e vaccinazioni della Società Italiana di Malattie respiratorie infantili (SIMRI), non ancora pubblicato, perché completato e portato a discussione tra specialisti ospedalieri e territoriali.
La Società dei pediatri italiani (SIP), insieme ad altre società scientifiche come la SITIP, SIMEUP, SIPPS, indagano sul Covid-19, per comprenderne la prevalenza nei bambini e meglio la malattia. Questo documento conterebbe, come spiega la Sip in una nota, una serie di raccomandazioni rivolte ai pediatri di famiglia e ai genitori per monitorarli e gestire i casi di Covid-19 a lungo termine tra i bambini e gli adolescenti.
Al momento non ci sono cure standardizzate e le terapie si basano sul sintomo prevalente. L’affaticamento appare tra i sintomi più comuni, fino all’87% dei pazienti con long Covid, spiega Susanna Esposito responsabile del Tavolo tecnico SIMRI. Sono più persistenti quelli neuropsichiatrici tra i bambini e gli adolescenti che hanno avuto il Covid-19, poi i sintomi possono apparire in modo combinato o da soli, in modo transitorio o intermittente, cambiare nel tempo o rimanere costanti ed infine possono comparire in pazienti asintomatici o pauci-sintomatici (affetti da Covid-19 in modo lieve).
Quello che si apprende è quanto la pandemia da Covid-19 può intaccare nella salute dei bambini con strascichi per lungo tempo dopo la malattia o sotto forma di stress. Infatti conclude Esposito: «Queste manifestazioni sono solo in parte legate al danno tessutale dovuto alla presenza del virus. In massima parte sono la conseguenza dello stress causato dalla pandemia, indipendentemente dall’azione patogena del virus».
Da un’analisi di follow up da febbraio 2021 ad oggi, effettuata su mille bambini circa, seguiti da centri di pneumologia in Italia per monitorare gli effetti dell’infezione a lungo termine, non sono emerse conseguenze a lungo termine rilevanti nei bambini nell’apparato respiratorio associate al Covid-19 quanto piuttosto di tipo psicologico come ansia, depressione fino all’autolesionismo. Per questo motivo, spiega il presidente della SIMIRI Fabio Midulla, il documento di Consenso contiene raccomandazioni per un supporto psicologico personalizzato rivolto ai bambini con evidenti sintomi di stress mentale.
La presidente Sip Annamaria Staiano ritiene, come molti ricercatori, la necessità di ulteriori studi per comprendere effettivamente quanto sia diffusa la sindrome Long Covid nella fascia di età dell’infanzia.
Quali sono i sintomi di Long Covid-19 nei bambini e negli adolescenti?
Senso di costrizione al torace
affaticamento
scarsa resistenza all’attività fisica
tosse
Miopericardite
dolore al petto
tachicardia
Artralgie
dolori muscolari
Mal di testa cronico
difficoltà di concentrazione
cervello annebbiato
malattie neuropsichiatriche subacute di nuova insorgenza
Dolore addominale ricorrente
nausea
alvo irregolare
Diarrea
lesioni cutanee
Per poter verificare la presenza di possibili sintomi di long Covid-19 e trattare il problema, se emerge, o segnalarne la normalità, il documento di Consenso raccomanda:
- una visita a bambini e adolescenti con diagnosi sospetta o provata di Covid-19 dopo 4 settimane dalla fase acuta dell’infezione
- un controllo a 3 mesi dopo la diagnosi con esito positivo di Sars-CoV-2
- un controllo dopo 3 mesi dopo che è stato diagnosticata la positività al virus.
Quanti hanno accolto la raccomandazione per il vaccino?
In data odierna 9 febbraio, secondo il rapporto del Governo, aggiornato alle 6.30, nella fascia di età dai 5 agli 11 anni la prima dose vaccinale (con Pfizer pediatrico) è stata somministrata su 1milione e 200 mila bambini circa a fronte di 3 milioni e 500 mila pari al 34% mentre il completamento vaccinale è stato raggiunto da 760 mila bambini pari al 20%.
Per quanto riguarda la fascia di età che va dai 12 ai 19 anni l’80% su una platea di 4 milioni e 600 mila circa ha completato il ciclo vaccinale (due dosi) con vaccino Rna Pfizer o Moderna mentre il richiamo vaccinale o dose aggiuntiva è arrivato al 31% pari a un milione e 400 mila circa di somministrazioni.
Dalla Redazione