Sostieni Bioetica News Torino con una donazione. Sostieni

News dall'Italia

L’impatto dell’ambiente sulla salute: i tumori Un recente studio italiano

24 Settembre 2022

Uno stile di vita salutare, inteso con un corretto peso corporeo, un’alimentazione equilibrata limitata nel consumo di alimenti troppo ricchi di calorie e zuccheri, di grassi e proteine animali unita ad una regolare attività fisica, aiuta nella protezione dall’insorgenza di malattie cronico degenerative associate al diabete, alle malattie cardiovascolari e ai tumori.

Un’indagine scientifica delle Università di Bologna e di Bari insieme al Centro nazionale di Ricerca, che hanno approfondito il legame tra mortalità per tumore e fattori socio economici ed inquinamento su scala nazionale e regionale italiana, ha fatto emergere un risultato inaspettato. Non solo fattori genetici e stili di vita scorretti possono contribuire allo sviluppo dei tumori ma anche l’inquinamento ambientale.

«In un’ottica di salute globale, secondo l’approccio noto come One Health, è ormai chiaro che la qualità della vita della nostra specie dipende strettamente da quella dell’ambiente in cui viviamo e dell’intero pianeta», ha affermato in una a nota dell’ateneo di Bologna il prof. Roberto Cazzola Gatti del Dipartimento di scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Bologna, primo autore dello studio insieme ad Arianna Di Paola (Cnr), Alfonso Monaco (Università degli Studi di Bari), Alena Velichevskaya dell’università russa et al. pubblicato su Science of the Total Environment (13 settembre 2022), intitolato The spatial association between environment pollution and long-term cancer mortality in Italy.

Ciò che non si attendeva dai risultati, anche se i dati sono preliminari, «un migliore stile di vita e una maggiore attenzione alle problematiche socio-economiche e sanitarie possono ridurre solo in parte il rischio di morire di cancro, se la qualità dell’ambiente viene sottovalutata», ha aggiunto il prof. Cazzola Gatti.   

Fa un confronto tra le regioni del Nord e del Sud. Ha spiegato ancora il docente: «Questo potrebbe spiegare il motivo per cui abbiamo osservato che le persone che vivono nelle regioni del Nord Italia (in particolare quelle situate nella Pianura Padana, tra Lombardia e Veneto, aree fortemente industrializzate), esposte a livelli di inquinamento ambientale molto elevati, mostrano un eccesso di mortalità per cancro significativo rispetto a chi vive nelle regioni centro-meridionali (ad eccezione di alcune località anch’esse molto inquinate, come la Terra dei Fuochi in Campania), anche se godono di una migliore salute, hanno reddito più elevato, consumano più alimenti di origine vegetale rispetto a quelli di origine animale, e hanno accesso più facile all’assistenza sanitaria».

A livello regionale hanno preso in considerazione variabili socioeconomiche e stili di vita ― obesità, fumatori, posti letto in ospedali pubblici, popolazione anziana, reddito per famiglia annuale, consumo di frutta e verdura, consumo di carne, inquinamento ambientale e Tasso di mortalità di tumori maligni. A livello provinciale hanno utilizzato 35 variabili fonti di inquinamento come pesticidi, industrie chimiche, inceneritori, aree coltivate, traffico automobilistico.

Hanno rilevato 16 su 23 tipologie di tumori legate ad aree con alcune fonti di inquinamento come le aree coltivate risultano essere il più significativo fattore ambientale per la mortalità per tumore del tratto gastrointestinale, le attività industriali in aree urbane per il tumore alla prostata e i linfomi.  

La provincia di Lodi risulta essere la prima per mortalità per tumore maligno tra il 2008 e il 2018, tra le prime dieci Napoli, Bergamo, Pavia, Sondrio, Cremona, Gorizia, Caserta, Brescia e Piacenza, su 107 province. La qualità dell’aria, le aree coltivate ed urbane e le attività industriali nelle aree urbane risultano tra i fattori più rilevanti associati ad un’alta mortalità tumorale.

Gli autori tengono a sottolineare che il loro studio non mette in discussione né la riduzione di rischio di cancro con stili di vita più salutari né la ricerca genetica solo che «vivere o essere vicino ad un luogo altamente inquinato potrebbe rovesciare i benefici di abitudini di vita migliori e indurre lo sviluppo di tumori con una frequenza maggiore».

redazione Bioetica News Torino