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Le nuove misure del Governo: decreto -legge Covid-19

28 Dicembre 2021

Lo stato di emergenza nazionale durerà ancora 3 mesi, fino al 31 marzo 2022, e con esso i poteri affidati al capo della protezione civile e al commissario straordinario per il coordinamento delle misure di contenimento e dal 25 dicembre fino al 31 gennaio 2021 è d’obbligo la mascherina di protezione per le vie respiratorie anche se ci si trova all’aperto in zona bianca. Sono tra le nuove misure del decreto – legge n. 221 del 24 dicembre 2021, sul contenimento e sulla prevenzione dello stato di emergenza da Covid-19.

Le nuove misure

MASCHERINA: fino al 31 marzo 2022 si può accedere con la mascherina di tipo FFP2 a spettacoli al chiuso o all’aperto, sale teatrali, sale da concerto, cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo, per eventi e competizioni sportive; in questi luoghi, eccetto quelli della ristorazione, non si può consumare cibo e bevande al chiuso.

Tuttavia per il periodo natalizio dal 25 dicembre al 31 gennaio 2022 sono vietati gli eventi: feste, concerti che presentano assembramenti in spazi aperti. Discoteche, sale da ballo e altri locali simili sono chiuse.

MEZZI DI TRASPORTO: fino al 31 marzo 2022 si accede con la mascherina FFP2

CONSUMO DI CIBI E BEVANDE: fino al 31 marzo 2022 è consentito solo con la certificazione verde Covid-19 rafforzata per il consumo di cibi e bevande al banco, al chiuso e nei servizi di ristorazione.

CERTIFICAZIONE VERDI: dal 1 febbraio 2022 il certificato è valevole per sei mesi e non più per 9 mesi. Le norme relative all’uso di quello base e rinforzato rimangono in vigore e quelle riferite ai test antigenici rapidi gratuiti e a prezzi calmierati.

ATTIVITÀ E SERVIZI: dal 10 gennaio 2022 fino al 31 marzo 2022 con una certificazione verde rafforzata in zona bianca si può frequentare musei, istituti di cultura e mostre, piscine, palestre, sport di squadra, centri benessere al chiuso presso strutture ricettive, centri termali, sociali e ricreativi, culturali, sale da gioco, scommesse, bingo e casinò.

ESTESO L’USO DI GREEN PASS: corsi formativi privati svolti in presenza

In zona gialla e arancione laddove i servizi sono consentiti per la fruizione occorre avere una certificazione verde attestante l’avvenuta certificazione al termine del ciclo primario o per la guarigione con cessazione dell’isolamento secondo le circolari ministeriali.

VISITE NELLE STRUTTURE OSPEDALIERE, RESIDENZIALI, SOCIO-ASSISTENZIALI, HOSPICE, SOCIO-SANITARIE: dal 30 dicembre 2021 al 31 marzo 2022 si può far visita ai pazienti ricoverati presso tali strutture solo se si è in possesso della certificazione verde Covid-19 attestante la somministrazione della dose di richiamo avvenuta dopo il ciclo vaccinale primario.

Si può accedervi anche nel seguente modo: avere una certificazione verde Covid-19 che attesta l’avvenuta somministrazione del ciclo vaccinale primario o guarigione e una certificazione che attesta l’esito negativo del test antigenico rapido molecolare eseguito nelle 48 ore prima di entrare nelle strutture.

INGRESSO SUL TERRITORIO NAZIONALE: presso gli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera e presso gli scali aeroportuali, marittimi e terrestri, vengono effettuati test a campione e in caso di esito positivo al test molecolare o antigenico, al viaggiatore si applica con oneri proprio carico l’isolamento fiduciario per 10 giorni presso i Covid-Hotel previa comunicazione al Dipartimento di prevenzione dell’Asl competente per garantire la sorveglianza sanitaria per il periodo di necessità.

VACCINI IN FARMACIA: prorogato il termine al 31 dicembre 2022.

PREVENZIONE CONTAGIO DA SARS-COV-2 NELLE SCUOLE: per poter individuare e tracciare i casi positivi per tempo in ogni tipo e grado di scuola nell’anno 2021-2022 il governo assicura il proprio sostegno alle regioni per i test di ricerca del virus e per le analisi e refertazione usufruendo dei laboratori militari della rete diagnostica molecolare presenti sul territorio.

Con la Circolare del ministero della Salute la somministrazione della terza dose (booster o richiamo) viene ridotta ad un minimo di 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale (due o unica dose prevista dal vaccino) e dall’ultima diagnosi di avvenuta infezione nei soggetti vaccinati prima o dopo aver preso il Covid-19. Il Comitato tecnico scientifico ritiene dare la priorità vaccinale a quanti non si sono ancora vaccinati o non hanno completato la vaccinazione base, ai soggetti trapiantati e immunocompromessi che sono in attesa della dose aggiuntiva e a quelli più vulnerabili con forme gravi di Covid-19 per età e fragilità, e infine per quanti la dose di richiamo viene raccomandata.

Che differenza c’è tra green pass base e rinforzato?

Il certificato verde base attesta che la vaccinazione è avvenuta, ossia è stata effettuata una dose su due del ciclo completo, oppure si è guariti dal covid -19 con comprovato esito negativo del tampone oppure con il tampone con esito negativo 48 ore per il test antigenico rapido e 72 ore per il test molecolare.

Il certificato verde rafforzato attesta che la vaccinazione è avvenuta oppure la guarigione dall’infezione Covid-19. Quando viene richiesto il certificato verde rafforzato ne sono esenti i bambini al di sotto dei 12 anni e per coloro che sono esenti per motivi di salute certificata.

Il certificato verde rafforzato è richiesto per accedere a servizi o attività consentite nelle zone gialla e arancione e fino al 31 gennaio 2022 anche in zona bianca.

Quante persone, adulte e bambini, si sono vaccinate?

Dalla piattaforma del Governo secondo il Rapporto dei vaccini somministrati al 29 dicembre 2021 risulta che l’85% della popolazione dai 12 anni in poi hanno completato il ciclo vaccinale: sono 46.305.667.

Poi il 58% su quanti è raccomandata la dose aggiuntiva o di richiamo (booster) ha effettuato quest’ultima, pari a 18.253.942 persone.

La dose di richiamo o aggiuntiva (booster) è stata somministrata per il 71% nella fascia di età dagli 80 anni in poi. Per il 57% per la fascia dai 70 ai 79 anni.

La popolazione di età dai 60 ai 69 anni ha ricevuto il ciclo vaccinale nella percentuale dell’89% mentre per la terza dose è arrivata al 47%.

Dai 50 ai 59 anni di età il ciclo vaccinale è stato raggiunto per l’86% e la terza dose per il 36%.

Dai 40 ai 49 anni di età hanno completato il ciclo vaccinale l’82% mentre per la terza dose il 24%.

Dai 30 ai 39 anni il ciclo vaccinale primario è stato somministrato per l’82% mentre hanno ricevuto la dose di richiamo o aggiuntiva il 17% pari a 1 milione183mila dosi.

La fascia giovanile dai 20 ai 29 anni ha ricevuto la seconda dose o unica nella percentuale di 86% pari a 5milioni200mila circa somministrazioni su 6milioni circa. Il 15% ha effettuato la terza dose.

Per la fascia adolescenziale dai 12 ai 19 anni si stima una percentuale del 72% di quanti hanno ricevuto il ciclo vaccinale primario mentre è al 2% pari a 132mila per la dose di richiamo o aggiuntiva.

Per i bambini dai 5 agli 11 anni sono stati vaccinati con il Pfizer pediatrico, la cui campagna vaccinale è iniziata il 27 dicembre, 232mila soggetti con la prima dose pari a 3% su una platea stimata di 3 milioni600mila circa.

La dose di richiamo o aggiuntiva (booster) estesa anche agli adolescenti

Con la circolare ministeriale del 24 dicembre 2021 il Ministero della Salute raccomanda unitamente al parere del Comitato tecnico scientifico la dose di richiamo o aggiuntiva (booster), prevista per gli adulti e anziani, anche per gli adolescenti nella fascia di età dai 16 ai 17 anni e solo quelli con elevata fragilità dovuta a patologie concomitanti o presistenti nell’età dai 12 ai 15 anni. Per loro il vaccino sarà il Cominarty a MRNA messaggero di Pfizer, che non contiene il virus, con dosaggio di 30 mcg in 0,3 ml.

La circolare riprende anche il modulo di consenso con i dettagli informativi del vaccino della casa farmaceutica comprese alcune avvertenze e possibili effetti indesiderati.

Quanti contagi in Italia? Perché il richiamo vaccinale?

Il numero dei contagi in Italia è salito veloce, un andamento costante dagli inizi di novembre. Il 28 dicembre dai dati di monitoraggio dei positivi riporta 61mila casi e duecento deceduti in più in un giorno.

Nell’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, datato 21 dicembre 2021, dai dati di sorveglianza integrata dei casi di infezione confermati sul territorio nazionale si è riscontrato un forte aumento dell’incidenza settimanale nel periodo che dal 6 al 19 dicembre 2021 con la segnalazione dalle regioni di 279.313 nuovi casi di infezione confermati. Tra le fasce spicca quella inferiore ai 50 anni di età.

Dall’inizio dell’epidemia al 21 dicembre 2021 crescono i casi confermati nella fascia di età dai 6 agli 11 anni, casi che rappresentano il 50% dei casi diagnosticati nella popolazione tra i 0 e i 19 anni. Nella settimana che va dal 6 al 19 dicembre 2021 si sono avuti 59mila circa nuovo casi, di cui 215 ospedalizzazioni e 4 ricoveri in terapia intensiva e 1 deceduto.

Invece è calato il numero di operatori sanitari positivi in generale dopo la terza dose.

Seppure la nuova variante Omicron si sta diffondendo anche sul territorio nazionale rimane per ora ancora predominante la Delta. Da un mese il maggior numero di casi confermati proviene da popolazione non vaccinata.

Si è osservato che l’efficacia del ciclo vaccinale primario – due dosi o unica dose somministrata – si riduce gradualmente e dopo cinque mesi è scesa, a partire dall’ultima dose, dal 70% al 30%, sia nella forma asintomatica e sintomatica. Per questo motivo, a seguito della elevata contagiosità e rapida diffusione anche in Italia della variante B.11.529 Omicron, il Comitato tecnico scientifico ha raccomandato la somministrazione della dose di richiamo (booster) per tutti ripartendo dalle categorie prioritarie e resa obbligatoria per gli operatori sanitari e socio-sanitari, per il personale amministrativo della sanità, per i docenti e personale amministrativo della scuola, le forze militari e di polizia e personale del soccorso pubblico.

Tuttavia l’efficacia rimane nei vaccinati riguardo alla prevenzione dai casi di malattia in forma severa dopo i 150 giorni con l’82% rispetto al 92% nel periodo precedente.

Con la terza dose, o di richiamo o aggiuntiva (booster), si è dimostrato da studi recenti una prevenzione da malattia resa efficace per il 94%.

redazione Bioetica News Torino