Netflix continua la sua esplorazione del mondo delle truffe con “Apple Cider Vinegar“, una serie ispirata alla vera storia di Belle Gibson, influencer australiana che ha finto di avere un tumore al cervello per promuovere diete miracolose e una vita basata sul benessere olistico. La serie cerca di raccontare il fenomeno delle fake news nel campo della salute e il fascino delle teorie alternative, ma non riesce sempre a mantenere una struttura coesa e incisiva.
Protagonista della serie è Kaitlyn Dever, che interpreta Gibson con una convincente interpretazione e un accento australiano impeccabile. Tuttavia, la narrazione si sviluppa in modo frammentario, alternando diversi punti di vista, tra cui quello della stessa Belle, della sua rivale Milla (Alycia Debnam-Carey), della sua ex collaboratrice Chanelle (Aisha Dee) e di un giornalista investigativo (Mark Coles Smith) che cerca di smascherare le sue bugie. Questo approccio moltiplica i fili narrativi senza integrarli efficacemente, creando un effetto a tratti dispersivo.
Visivamente, “Apple Cider Vinegar” mantiene il tipico stile delle produzioni Netflix: immagini luminose e sature, un montaggio frenetico e un uso ripetitivo delle emoji per rappresentare l’ossessione della protagonista per la sua popolarità online. Nonostante le ricercate scelte stilistiche, queste non riescono a dare profondità al racconto, che si limita a ribadire ciò che già si sapeva sulla vicenda di Belle Gibson senza aggiungere nuovi spunti di riflessione.
Nonostante la performance di Dever e alcuni momenti di satira molto ben riusciti, la serie manca di una vera analisi del fenomeno del wellness marketing e della disinformazione sanitaria. La critica alla fiducia cieca nelle cure alternative viene solo accennata, senza sviluppare un discorso più ampio sul ruolo dei social media nella diffusione di queste false speranze. L’ossessione per la spettacolarizzazione delle truffe rischia di cadere nella stessa trappola che vuole denunciare: dare visibilità e ulteriore notorietà ai protagonisti di queste vicende.
© Bioetica News Torino, Febbraio 2025 - Riproduzione Vietata