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85 Febbraio 2022
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La parola e l’arte. Creare memoria e dipingere diritti

«Esprimere se stessi fa parte dell’essere umano.
Essere privati di una voce significa sentirsi dire
che non si partecipa alla società;
in definitiva è una negazione dell’umanità»
Ai WEIWEI

Ricordare per essere attori del presente e per seminare futuro. La memoria è l’antitesi dell’indifferenza e del silenzio, è coscienza e responsabilità. Proprio alla memoria e alla necessità di mantenerla viva, l’artista dissidente Badiucao fa riferimento. La visione di un filmato clandestino The gate of Heavenly Peace3 sulle proteste di Tienanmen, quando nel 2007 era studente di Legge a Shanghai ed ignorava i fatti avvenuti, lo cambia e contribuisce a far scaturire il suo impegno artistico.

L’arte con Badiucao è forma disarmata di comunicazione e azione collettiva di conoscenza, di riflessione e cambiamento. Attraversa i generi con forme che richiamano e amplificano le campagne di propaganda e di comunicazione, colorate e dai toni pop, e con l’uso di un proprio blog esprime il proprio dissenso al controllo ideologico politico dei governi, parla di diritti e libertà di espressione4.

La mostra La Cina (non) è vicina. BADIUCAO – opere di un artista dissidente, a cura di Elettra Stamboulis, è stata voluta e presentata dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei5. L’evento si situa nell’ambito del festival della pace di Brescia che dall’arte contemporanea muove per affrontare i contesti di limitazione e privazione della libertà di espressione e di movimento6. L’esposizione ha suscitato disapprovazione da parte dell’ambasciata cinese e la richiesta di censura delle opere7. Settanta lavori in esposizione, per la prima volta in Italia, compongono una grande monografica dell’artista articolata in cinque sezioni: Cina, Hong Kong, Uiguria, Myanmar e Mao nostalgia.

Chi è Badiucao? La prima sezione della mostra presenta maschere create dall’artista per nascondere la sua identità, poi svelata. E la sua condizione, costantemente in bilico, sotto assedio, comune a coloro che denunciano, è rappresentata da Dreams8. L’opera è un letto di matite acuminate a rappresentare lo stato continuo di tensione.

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Badiucao, “Dreams”, 2016, Letto a basso costo e 4000 matite made in China/cheap bed and 4000 pencils Made in China, dimensioni variabili/variable dimensions ©Badiucao – Photo Credits Fondazione Brescia Musei, “La Cina (non) è vicina. Badiucao – opere di un artista dissidente”, Museo di Santa Giulia Brescia, 13 nov 2021- 13 feb 2022

Esule in Australia dal 2009, per anni lavora sotto pseudonimo, presentandosi con una maschera agli eventi pubblici. L’inquietudine che affiora da Dreams è comprensibile nel documentario che mostra il mondo dell’artista, China’s Artful Dissident, con interviste di esiliati e testimoni delle violazioni dei diritti umani; proprio in occasione della presentazione, il 4 giugno 2019 ricorrenza dell’eccidio di piazza Tienanmen, svela la sua identità.

L’arte si fa protesta, ma prima ancora chiede spazio, espressione, chiede di esistere. L’arte sfida la censura. Così è l’impegno di un altro artista cinese Ai Weiwei, la cui biografia è segnata dalla storia del padre poeta, condannato ai lavori forzati durante la Rivoluzione culturale, dall’esilio durante l’infanzia nel deserto dei Gobi, dalla sua esperienza del carcere nel 20119. Con lui Badiucao ha collaborato nel 2018 a Berlino e mostra affinità nella modalità espressiva e nell’attivismo, nella forza della memoria e per l’amore e il rispetto per il loro Paese. Badiucao ha ignorato come molti coetanei le vicende del dissenso e l’emergere della conoscenza hanno reso forte la necessità di comunicare e dar voce al silenzio. Con Tank man documenta le performance realizzate in Europa, a Melbourne e New York e fa memoria della resistenza pacifica di quel giovane in camicia bianca di fronte al carrarmato.

Nella sezione Cina sono anche raccolte le testimonianze e la censura della prima fase di pandemia, con Diario di Wuhan e Covid portrait for Dr Li, il medico che aveva comunicato l’esistenza e la diffusione del virus. Ritrae la censura con una mascherina in bocca appallottolata e accompagnata dalla scritta «Silence is Health – How China controls Coronavirus».

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Badiucao, “No I Can’t, No I Don’t Understand, Covid Portraits for Dr. Li”, 2020, Stampa digitale su carta di riso, 150 x 150 cm ©Badiucao – Photo Credits Fondazione Brescia Musei, “La Cina (non) è vicina. Badiucao – opere di un artista dissidente”, Museo di Santa Giulia Brescia, 13 nov 2021- 13 feb 2022

Hong Kong è la sezione della mostra dedicata all’ex colonia britannica e alle proteste del 2019. Badiucao realizza una bandiera Lennon Wall Flag (2021), attraverso l’evocazione dei coloratissimi post-it di dissenso messi dai cittadini sui muri della città. Inserisce tratti di satira per comporre il dissacrante ritratto in stampa digitale Carrie Lam (2018), capo esecutivo di Hong Kong: dai lineamenti affiora il volto del premier cinese10. La satira contrassegna altre opere, come il ritratto di Xi Jinping, che posa accanto al cadavere di Winnie the Pooh, l’orsetto dei cartoon, Winnie the Trophies (2017).  

Alla repressione delle minoranze e alla perdita dell’identità è dedicata la terza sezione Uiguria. Qui sono raccolti manifesti realizzati per denunciare l’assimilazione culturale forzata nel nodo commerciale della “Nuova Via della seta” e, attraverso la dissonanza con la forza di comunicazione pubblicitaria del 100% cotone, per mettere a nudo l’esistenza dello sfruttamento bagnato dalle lacrime della minoranza uigura. L’abito di detenzione a righe, il filo spinato e le lacrime connotano l’azione della raccolta dei fiocchi bianchissimi di cotone.

Badiucao riflette sulla repressione del dissenso in Myanmar durante il colpo di stato militare del 2021. Nell’ultima sezione “Mao nostalgia”, attraverso l’indagine sulla memoria e il valore della libertà di espressione, conduce a riflettere sulla costruzione del mito intorno alla figura di Mao. Unisce l’icona del libretto rosso, quasi devozionale, all’invito a ricordare, a non rimuovere ciò che è stato.

Alla satira congiunge il dramma, con la moltiplicazione dell’immagine della vedova del premio Nobel per la pace Liu Xiaobo, morto in carcere nel 2017. Who is Liu Xia? si domanda e ci domanda Badiucao11.

Coi piccoli occhiali di metallo e i capelli cortissimi la poeta Liu diventa Monna Lisa, la donna di Modigliani, la ragazza con l’orecchino di perla, Frida Khalo, ne assume i tratti.

L’arte di Badiucao è diretta, provoca, chiede di interrogarsi, vuole memoria. Unisce il passato al presente attraverso il filo della trasparenza, sui fatti, sulle persone. Agisce creando opere dove pratica lo svelamento contro la censura, usa la satira e mostra speranza12. A fine dicembre la maggior parte delle affissioni dedicate alla mostra a Brescia sono state vandalizzate. Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei ha commentato «questo tipo di azioni violentemente censorie, ironicamente rafforzano gli obiettivi del Comune di Brescia e della Fondazione Brescia Musei e non intaccano i risultati complessivi del progetto, fornendo semmai ulteriore visibilità ed impulso al sostegno di questo programma per la democrazia e la libertà»13.

L’arte interroga. Conoscere e avere memoria, con le parole dell’arte del teatro di Marco Paolini, richiede

una sfida personale alla dittatura del presente che ci fa tutti informati e distratti, condannati a oblio repentino (14)

Note

1 La Cina (non) è vicina. Badiucao – opere di un artista dissidente, Museo di Santa Giulia Brescia. Photo Credits: Fondazione Brescia Musei. L’opera Muji del 2019, esposta in mostra, si inserisce tra i manifesti che denunciano la condizione della minoranza uigura nello Xinjiang. Questa è una regione autonoma della Cina nordoccidentale tra le più grandi della Cina, attraversata da 3 dei 5 corridoi economici, e centrale nel progetto di Nuova Via della Seta cinese

Ai Weiwei Film   Ai Weiwei è artista cinese attivista dei diritti umani. Nel sito sono presentati tre documentari sul lockdown in Wuhan, sulle proteste in Hong Kong nel 2019 e sui rifugiati Rohingya che sono stati costretti a lasciare il Myanmar nel 2017

3 Il documentario è diretto da Carma Hinton e Richard Gordon e realizzato nel 1995, sulle proteste di piazza Tienanmen del 1989

4 Il suo account @badiucao ha circa 80000 follower

https://www.bresciamusei.com/detnews.asp?n=8&num=2279&t=La+Cina+non+%E8+vicina%0D%0ABADIUCAO+%96+opere+di+un+artista+dissidente%0D%0A Dal 13 novembre 2021 al 13 febbraio 2022 negli spazi espositivi del Museo di Santa Giulia di Brescia. Fa parte di un format dedicato all’arte contemporanea nelle sue espressioni di denuncia delle violazioni dei diritti umani. Nel 2020 aveva accolto la mostra dell’artista e attivista curda Zehra Doǧan

6 Realizzato sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo

7 Le opere sono state considerate fuorvianti e lesive dei sentimenti del popolo cinese. La replica del sindaco di Brescia e della presidente della Fondazione Francesca Bazoli ha evidenziato come la mostra sia ispirata alla libera espressione dell’arte, senza mettere in discussione le relazioni italo cinesi

8 L’artista ha ricevuto il Premio Václav Havel Prize for Creative Dissent, destinato ad artisti che creativamente denunciano gli inganni delle dittature, dalla Human Rights Foundation ad Oslo nel 2021

9 Ai Weiwei libero | Arte | Rai Cultura  https://www.palazzostrozzi.org/dieci-cose-da-sapere-su-ai-weiwei/

10 Il ritratto compare nel manifesto della mostra. https://www.bresciamusei.com/detnews.asp?n=8&num=2279&t=La+Cina+non+%E8+vicina%0D%0ABADIUCAO+%96+opere+di+un+artista+dissidente%0D%0A 

11 Poeta, pittrice e fotografa cinese è stata agli arresti domiciliari dal 2010 e autorizzata a lasciare la Cina per la Germania nel 2018.  La sua liberazione era stata richiesta da molte associazioni per i diritti civili. Who is Liu Xia? è una serie di opere, stampe digitali su bandiera, del 2018

12 Un’opera recente è Love Always Wins, 2021 Stampa digitale, 100 x 80 cm

13  Tratto da  Ansa, A Brescia vandalismo manifesti mostra dissidente cinese Badiucao, 30 dicembre 2021

14 Marco Paolini, Ausmerzen, Einaudi 2012. Il libro è la trasposizione di un monologo per la televisione  riguardante Aktion T4 e le teorie  eugenetiche.

© Bioetica News Torino, Febbraio 2022 - Riproduzione Vietata

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