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100 Dicembre 2023
Speciale La famiglia: tra ieri, oggi e domani

La fragilità degli adolescenti nasce in famiglia?

Introduzione di Enrico Larghero

Le recenti cronache hanno evidenziato l’emergere di conflitti sempre più aspri e drammatici. In una società fluida mancano punti di riferimento in grado di catalizzare e risolvere le criticità che animano il nostro tempo. Senza cadere nei luoghi comuni di demonizzazione della politica, una riflessione intellettualmente onesta pone in essere la ricerca della radice di queste problematiche, di questo male di vivere che coinvolge in primis la famiglia e la scuola. Non è inasprendo le pene che si previene la violenza, ma rifondando un humus di valori educativi, anche cristiani, al fine di rifondare una pedagogia dell’essere, presupposto indispensabile per il mondo di domani.

Nella attuale  società post-familiare  le famiglie si frammentano, scomponendosi e ricomponendosi.  Si assiste  ad uno squilibrio dei ruoli, padre e madre,  in concomitanza con il minor tempo dedicato ai figli  da parte di entrambi i genitori: ne  soffre  l’educazione dei figli, la  loro crescita affettiva, relazionale con più difficile  raggiungimento dell’identità personale.  I fattori di sviluppo psicobiologici, costituzionali e ambientali si inseriscono sulla matrice della  psiche: la famiglia “esterna”, la costellazione famigliare, nel bambino,  è interiorizzata: non avendo questi ancora linguaggio ne’ concetti adeguati, le sue registrazioni inconsce (“i genitori interni”) sono attive a lungo nel plasmare la sua personalità.  Secondo i più recenti studi di psicologia dello sviluppo il bambino, l’adolescente utilizza   non tanto le parole udite,  ma  le esperienze  emotive, comunicazioni implicite, non verbali,  comportamentali  vissute all’interno della famiglia  per costruire il modo di stare con se stesso, incoraggiare, consolare se stesso e  gli altri:  la sua  personalità quindi, il suo carattere. Negli ultimi 50 anni c’è stata una mole di ricerche sul rapporto tra genitorialità e psicopatologia per  individuare  più efficaci modelli di cura per il disagio di adolescenti e giovani. Una vasta letteratura anche recente dimostra come  le relazioni familiari di origine siano importanti per la salute dei figli minorenni.    

Il comportamento comprensivo  – responsive  parenting behavior  – dei genitori caratterizzato dalla guida, dal rispetto dell’autonomia del bambino, nonché da un approccio caloroso e attento alle sue attività  era correlato a una personalità del bambino socialmente orientata, cooperativa e autodeterminata.  Invece il  demanding parenting behavior  caratterizzato  all’imposizione, da indifferenza,  atteggiamenti esigenti incoerenti, punizioni corporali,  scarsa attenzione al bambino era associato a tratti più impulsivi, meno ambiziosi e cooperativi del bambino.  L’accesso ai trattamenti di salute mentale è migliorato notevolmente negli ultimi due decenni, eppure  i tassi di  problemi di salute mentale sono in aumento   L’aumento delle coppie ‘liquide’, più instabili e frammentate, pone serie ipoteche sullo sviluppo verso l’identità personale delle  nuove generazioni. La famiglia attuale avrebbe un  deficit strutturale di capacità riflessiva, quella che guarda al bene della relazione di coppia come un bene in sé da cui dipendono i beni relazionali della intera famiglia (la fiducia reciproca, il senso della comprensione profonda dell’altro, il donarsi reciproco, l’essere felici quando gli altri sono felici, sentirsi in debito piuttosto che sempre in credito con gli altri           

Nella famiglia odierna  spesso i genitori sembrano  impegnati più per i propri bisogni che per quelli emotivi dei figli. Assenti, permissivi, ma esigenti, che viziano e non amano, oppure presenti, ma distratti indifferenti, che usano il figlio per i propri bisogni,  questi genitori sono   talora non solo vuoti ma anche deformanti e inducono “genitori interni” disarmonici e confusivi disturbanti i processi maturativi dell’identità del del figlio.   I problemi e le sofferenze dei familiari devono essere riconosciute ed i genitori devono essere guidati nella comprensione/gestione del disturbo del figlio. Il counselling  può rappresentare una risposta adeguata e flessibile alla necessità di prendersi cura della famiglia. Adeguate cure parentali da parte di entrambi i genitori, caratterizzate da sufficiente affettuosità e vicinanza emotiva, disciplina non rigida, coerenza educativa ed un basso livello di iperprotezione sono considerate  le maggiori garanzie per lo sviluppo di una personalità sufficientemente armonica, elastica, robusta e funzionale che permetta all’individuo in via di sviluppo di affrontare e dare senso alle proprie esperienze e malattie, seppur traumatiche e dolorose, mantenendo e sviluppando un senso di sé adeguatamente armonico ed integrato con gli altri esseri umani, evitando così le espressioni talvolta drammatiche del disagio psicopatologico. Favorire un corretto equilibrato sviluppo della personalità significa garantire all’ individuo in evoluzione gli strumenti più idonei ad affrontare i fattori stressanti della vita. Produrre una personalità ben funzionante implica migliorare la naturale “resilienza” (ovvero adattabilità) del soggetto agli insulti ambientali ed alle fonti di stress. D’altro canto una personalità adeguatamente sviluppata rappresenta per tutta la vita del soggetto lo strumento migliore per realizzare le proprie capacità ed aspirazioni e in generale per ottenere una sufficiente realizzazione personale e sociale L’allarme per i disagi gravi degli adolescenti – bullismo, autolesionismo, tentativi suicidari, anoressie, etc   è quotidianamente nei media e fa audience , spettacolo …Di rado  però si parla delle  famiglie disfunzionali delle quali  i comportamenti disperanti dei figli sono sintomi psicopatologici e grida di dolore…Ricerche e studi convalidati indicano con urgenza la necessità di curare le famiglie, anzi di prevenire tramite adeguati percorsi  formativi  questa primaria sofferenza e inadeguatezza dei genitori. Aumentare i trattamenti psicologici migliora la salute dei cittadini e anche le casse dello Stato…    

Alcune proposte di base sembrano emergere con la caratteristica della fattibilità  rapida ed  efficace, se c’è la volontà politica dei Decisori Nazionali e Regionali. Non solo le strutture Sanitarie, ma ogni Agenzia Educativa sul territorio, scuola privata e pubblica di ogni grado, parrocchie e oratori, uffici diocesani per le famiglie,  centri culturali di  Circoscrizione, di quartiere,  etc. potrebbero/dovrebbero attivare piccoli gruppi di discussione tipo counseling, gruppi di apprendimento,  coordinati da psicologi clinici, psicoterapeuti o psichiatri,   per quei genitori, o aspiranti tali, che vogliano capire e curare le loro difficoltà di comunicazione con i figli e con se stessi …Ci sono corsi di perfezionamento, scuole ad hoc, master per l’acquisizione di ogni tipo di competenza, pochissime le scuole per genitori

Sappiate  – scrive  Dostoevskij nei I fratelli Karamazov  – che non c’è nulla di più alto e forte, sano e utile per la nostra vita a venire di qualche buon ricordo, specialmente se recato con noi dai primi anni, dalla casa dei genitori. Uno di questi buoni e santi ricordi, custodito fin dall’infanzia, è forse la migliore delle educazioni . Se un uomo porta con sé molti di questi ricordi nella vita, egli sarà al sicuro fino alla fine dei suoi giorni.  

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