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La distanza di 15 cm tra iphone 12 e pacemaker e defibrillatori va mantenuta Ne spiega i motivi uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità

04 Febbraio 2022

Uno studio di laboratorio dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha constatato l’esistenza del rischio di interferenza magnetica che viene indicata nelle avvertenze dei produttori di dispositivi cardiaci impiantabili e dello smartphone iPhone 12 quando non viene mantenuta la distanza di sicurezza di 15 centimetri tra i due dispositivi.

I ricercatori Federica Censi, Eugenio Mattei, Graziano Onder e Giovanni Calcagni del Dipartimento di malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Iss, hanno utilizzato per il loro esperimento un simulatore di battito cardiaco e messo a confronto una dozzina di pace maker e defibrillatori impiantabili, compreso quello sottocutaneo, dei principali produttori mondiali che si trovano sul mercato italiano, con i livelli di campo magnetico generati dal magnete interno all’iPhone 12 e i suoi accessori MagSafe. L’osservazione è andata fino ad un centimetro di distanza tra i due dispositivi accertandone gli effetti dell’interferenza.

Hanno riscontrato che il magnete contenuto nell’iPhone 12 ― come si legge in una nota dell’Iss ― «può attivare involontariamente l’interruttore magnetico nel campione di pacemaker e defibrillatori impiantabili», un’attivazione che disattiverebbe la terapia prevista in caso di aritmia ventricolare e che fortunatamente è stata osservata «solo in alcune specifiche posizioni», di questo tipo e marca di smartphone, «rispetto al dispositivo e che nella maggior parte delle posizioni il fenomeno non si innesca».

Ciò può accadere anche in altre situazioni quando si è in presenza di magneti, ma dato l’uso diffuso dell’iPhone 12 e frequente di porlo nel taschino vicino al cuore, i ricercatori Censi, Mattei et. al, hanno voluto testare in laboratorio tale interferenza magnetica. E con il loro studio, pubblicato sulla rivista Pacing and clinical electrophysiology ( 25 gennaio 2022), iPhone 12 MagSafe tecnology and cardiac implantable devices: assessment of the actual risk, concludono che «oltre a seguire le indicazioni sulla distanza, sarebbe opportuno avvertire il paziente rispetto a questa caratteristica unica dell’iPhone12 e valutare questo potenziale rischio in futuro per i nuovi modelli di smartphone».

Nella loro ricerca gli studiosi dell’Iss sono stati stimolati dall’attenzione e dalla preoccupazione espressa di alcuni studi scientifici più recenti sulla correlazione tra i cellulari di ultima generazione e il rischio per la salute dei pazienti con dispositivi cardiovascolari elettronici impiantati. Citano lo studio di Joshua C, Greenberg et al. pubblicato su HearthRhythm (2021) che hanno testato l’interazione tra dispositivo e dispositivo per la presenza di magneti nella serie degli iPhone 12 compatibili con gli accessori MagSafe su un paziente con un defibrillatore impiantato e osservato la immediata sospensione delle terapie del defibrillatore cardiovascolare impiantato per il tempo di durata del test.

Come possono avvenire le interferenze?

La Apple, da parte sua, nel foglio informativo avvisa che è possibile evitare eventuali esposizioni al rischio di interferenza con dispositivi medici come pacemaker e defibrillatori impiantati tenendo l’iPhone e gli accessori MagSafe a distanza di sicurezza, a più di 15 centimetri o a più di 30 cm nel caso si attiva la ricarica in modalità wireless.

Gli Autori Censi F, Calcagnini G. et al. dello studio dell’Iss di cui si è parlato finora, avevano spiegato, in un articolo pubblicato sulla piattaforma dell’Istituto Superiore di Sanità nel 2021, che i pacemaker e defibrillatori impiantabili sono dotati di interruttori magnetici che una volta posizionati all’altezza del cuore vengono attivati mediante un’applicazione esterna di magneti. Questa modalità consente anche di sospendere il loro funzionamento intervenendo dall’esterno rimuovendo la carica magnetica quando si ha necessità, ad esempio nella fase di programmazione del dispositivo o negli interventi chirurgici per le possibili interferenze con gli elettrobisturi.

Se la sospensione avviene non programmata nell’ambiente sanitario e senza la supervisione di personale clinico ma esponendosi a sorgenti di campi magnetici statici elevati, come essere vicino a casse acustiche ad alta potenza, ai varchi per il controllo persone, a clip magnetiche per borse e custodie, il portatore può compromettere la sua fragile salute. Si è riscontrato, fanno osservare gli Autori, negli ultimi anni come una ricarica wireless, per il magnete all’interno della basetta di ricarica che garantisce il posizionamento e l’allineamento tra caricatore e smartphone, può creare un’interferenza. E l’iPhone 12 per la «presenza del magnete sullo smartphone ha reso la possibilità di attivare inavvertitamente l’interruttore magnetico dei dispositivi meno remota».

redazione Bioetica News Torino