«La bellezza salverà il mondo». Sono le parole che Dostoevskij mette in bocca al principe Myškin, il protagonista del romanzo l’Idiota. Penso che oggi, affinché la bellezza possa salvare il mondo, dobbiamo salvare la bellezza.
Dobbiamo, noi adulti, tutti insieme, fare una grande opera di manutenzione straordinaria della bellezza, di questa fragile e meravigliosa bellezza che abbiamo il compito di lasciare in eredità alle generazioni future, perchè essa stessa possa salvare il mondo.
Ovviamente non è quella bellezza che viene proposta, mostrata, elargita a piene mani dagli influencer dei social di oggi.
Un regalo che possiamo fare tutti insieme ai ragazzi e alle ragazze del nostro tempo, è scoprire la bellezza, l’armonia dell’essere donne e uomini in relazione. Partendo dalla bellezza scritta nella natura del maschile e del femminile vorrei provare, in punta di piedi, ad aprire il libro della scienza a riguardo della biologia e sessualità del maschile e del femminile.
Sembra che nell’universo vi siano così tanti miliardi di stelle che ognuno degli otto miliardi degli abitanti della terra può scegliere per sé una trentina di stelle. Credo che questa grandiosità dell’universo ci lascia stupefatti ma sappiamo che l’uomo e la donna sono gli esseri più straordinari dell’universo e che valgono più di miliardi di stelle.
La sessualità è sicuramente un dono che ci è stato fatto, non l’abbiamo acquistata al supermercato ma al tempo stesso è forse il più importante cantiere di autocostruzione. Le ragazze e i ragazzi hanno il diritto-dovere di scrivere la storia della loro sessualità ma possibilmente non completamente autopoietica ma inserita nel solco di una storia più grande.
L’avventura umana di ognuno di noi è iniziata quando di quei circa 200 milioni di spermatozoi destinati a incontrare l’ovulo in tuba, circa un migliaio, dopo poco più di 5 minuti, ha raggiunto la tuba e solo il più sveglio, il più forte, il migliore è andato incontro all’ovulo.
Secondo studi recentissimi l’incontro in tuba tra spermatozoo e ovulo, non sarebbe casuale ma ci sarebbe una misteriosa attrazione biochimica. Lo spermatozoo e l’ovulo sono le uniche due cellule del corpo umano che hanno solo metà del patrimonio genetico, 23 cromosomi. In questo incontro non c’è bullismo ma ognuno dei due porta la ricchezza di sé stesso, senza sopraffazione, per un progetto più grande. Da questo incontro avrà origine un qualcuno di unico e originale che non avrà copie sul pianeta terra.
Il genoma umano contiene circa 30.000 geni. Possiamo immaginare una grandissima biblioteca di 30.000 volumi che per qualche motivo sono caduti dagli scaffali e si sono mescolati: questo è un po’ quello che è successo quando si è costituito il genoma di ognuno di noi.
Alla 5° settimana dalla fecondazione, quando l’embrione è poco più di 2cm, abbiamo la formazione di una gonade indifferenziata. Alla 8° settimana di gestazione, i testicoli iniziano a produrre testosterone. Alla 6° – 8° settimana nella femmina inizia la produzione di follicoli primordiali. Alla nascita la bambina avrà in dotazione circa 2 milioni di ovuli primordiali. In tutta la sua vita fertile la donna ne utilizzerà circa 500.
Questi non sono solo dati ricavati dagli studi più recenti ma sono un invito alle ragazze e ai ragazzi a guardare alla meraviglia di loro stessi e a grandiosità della natura.
Come tutti sanno gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere. Oggi sappiamo che il cervello umano è formato da poco meno di 100 miliardi di neuroni e un inizio di imprinting al maschile o al femminile avviene già durante la gravidanza in base alla presenza di ormoni maschili o femminili. Oltre all’importantissimo sviluppo cerebrale dei primi tre anni di vita, oggi si parla di seconda finestra di opportunità di sviluppo cerebrale che avviene nell’adolescenza. In questo periodo avviene quello che è conosciuto come pruning o potatura sinaptica per dare origine a plasticità neuronale con nuovi circuiti specie tra il sistema limbico e la corteccia neo frontale. Questo porta ad aumento della capacità di pianificare, risolvere problemi.
Nel cammino della costruzione della sessualità nessuno può dirsi completamente arrivato. Forse noi adulti potremmo metterci accanto ai ragazzi e ragazze di oggi auspicando che possano scoprire la bellezza di essere più curiosi di abitare il cuore e la testa dell’altro, prima del corpo, custodendone il desiderio.
Alla ricerca dell’identità sessuale: quali criticità?
Tutti siamo nati targati al maschile o al femminile, ogni cellula del nostro corpo, a qualsiasi tessuto appartenga, ha questo timbro.
Se sessuati si nasce, sessuali si diventa e il processo di costruzione del cantiere dell’identità sessuale, di una sessualità adulta, è lungo e complesso. E’ il risultato di un intrecciarsi di fattori biologici, culturali, psichici, sociali.
I ragazzi di oggi vivono in un periodo di grande complessità e a volte sono anche un po’ soli. Compito della famiglia e delle varie agenzie educative credo sia quello di accompagnarli, forse non con la pretesa di dare subito la risposta giusta ma aiutandoli a farsi la domanda giusta. Hanno bisogno di non essere lasciati soli a costruire una propria storia, la loro identità sessuale.
I tre elementi fondamentali che intrecciandosi costituiscono l’identità sessuale di una persona sono: a) identità di genere; b) espressione di genere; c) orientamento sessuale.
- L’identità di genere è un processo piuttosto complesso e parte dal concepimento, con i cromosomi sessuali; acquisisce una sua definizione nella prima infanzia e attraverso un continuum dato dall’amalgamarsi di diversi fattori, si stabilizza fino all’età adulta.
- L’espressione di genere, detta anche ruolo di genere, è un po’ la manifestazione pubblica dell’identità di genere. È il modo di raccontare agli altri, con il proprio corpo, il comportamento, il modo di vestire, di essere sessuati come maschio o come femmina ed essere riconosciuti come tali.
- L’orientamento sessuale è invece l’espressione erotica, sentimentale, sessuale nei confronti di un partner. L’orientamento sessuale è quello che permette di distinguere una persona in eterosessuale (attrazione erotica – sessuale verso il sesso opposto), omosessuale (attrazione erotico – sessuale per lo stesso sesso), bisessuale (attrazione erotico – sessuale sia per il proprio sesso che per il sesso opposto).
In qualche situazione dei bambini o degli adolescenti, sentono che c’è un’incongruenza, una discrepanza tra il genere che era stato loro assegnato alla nascita e quello che stanno sperimentando e vivendo. Questo può creare nella persona un disagio cognitivo e affettivo. Se queste persone vivono questa situazione, allora si parla di disforia di genere.
A tutt’oggi le cause della disforia di genere non sono completamente conosciute anche se vi sono alcune ipotesi eziopatogenetiche. Probabilmente c’è un intrecciarsi di fattori bio-psico-sociali che portano a questa situazione.
Non esistono studi epidemiologici su larga scala nella popolazione su questo fenomeno. Dai pochi dati estrapolati prevalentemente da centri che si occupano di questo disagio, emerge, secondo il DSM-5-TR1del 2022, che la disforia di genere è inferiore a 0.1% della popolazione e l’autoidentificazione come transgender varia tra 0.5% e 0.6%. Dati molto recenti2 parlano di autodefinizione di transgender nel 1.8% degli studenti tra 14 e 18 anni nelle scuole degli Stati Uniti3.
Fino ad alcuni anni fa la percentuale di coloro che soffrivano di disforia di genere erano maschi, negli ultimissimi anni la tendenza si è invertita e la percentuale più elevata è di femmine. Si parla di 63% di nate femmine rispetto a 37% nati maschi.
Recentemente, in seguito a revisioni scientifiche e casi di Detransitioners cioè persone che dopo i trattamenti ormonali e chirurgici, si sono pentite della strada intrapresa e delle terapie effettuate e in alcuni casi volevano ristornare al sesso assegnato alla nascita, alcuni Stati come la Svezia nel 2022 e l’Inghilterra nel 2024, hanno messo dei limiti ai trattamenti con farmaci bloccanti la pubertà e terapie ormonali.
E’ importante che la medicina di genere presti grande attenzione alle revisioni sistematiche obiettive e alle incertezze dei risultati terapeutici proposti a ragazzi e ragazze che soffrono di disforia di genere. Queste persone sono particolarmente vulnerabili e forse è opportuno un accompagnamento competente per cercare di chiarire, quando possibile, le cause spesso multifattoriali che hanno portato a questo disagio per poter sceglier la terapia più opportuna. Sicuramente è ancora valido il vecchio detto rivolto ai medici: Primum non nocere che impone prudenza e cautela nelle scelte terapeutiche, vista la complessità della tematica e le non così sicure soluzioni. Ogni storia personale di sofferenza, costituisce un problema umano e etico, prima ancora che clinico.
- AMERICAN PSYCHIATRIC ASSOCIATION, 2022. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition Text Revision (DSM-5-TR). Washington, DC. American Psychiatric Association.
2. Transgender Identity and Experiences of Violence Victimization, Substance Use, Suicide Risk, and Sexual Risk Behaviors Among High School Students – 19 States and Large Urban School Districts, 2017.
Johns MM, et al. MMWR Morb Mortal Wkly Rep. 2019.
3. A PRISMA systematic review of adolescent gender dysphoria literature: 1) Epidemiology. Thompson L, et al. PLOS Glob Public Health. 2022.
BIBLIOGRAFIA
Brizendine L., 2013. Il cervello delle donne, Rizzoli.
Hugh S. Taylor, Lubna Pal, Emre Sell., 2020. Speroff’s Clinical Gynecologic Endocrinology and Infertility. |
The Adolescent Brain: A second window of opportunity. A Compendium, UNICEF 2017
Tortalla M., Oddone E., 2015. Maschio e femmina li creò. Amore e sessualità nella coppia. Edizioni San Paolo, Milano.
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