Infezioni da listeriosi in aumento. Rintracciato un alimento contaminato
27 Settembre 2022Si è individuato il prodotto contenente il batterio causa di diversi casi clinici presso alcune regioni. Dalle analisi del gruppo di lavoro del Ministero della Salute è emersa una correlazione tra alcuni dei casi clinici e il nuovo ceppo di Listeria ST 155 nei wurstel realizzati con carni avicole dall’azienda Agricola Tre Valli (IT 04 M CE), confermata poi nello stabilimento.
La nota ministeriale informa che la società cooperativa ha iniziato a ritirare volontariamente dal mercato i prodotti dei lotti positivi (1785417 e 01810919) e per precauzione anche quelli prima del 12 settembre 2022. Qualora i consumatori vedessero un prodotto non ancora ritirato devono darne comunicazione al venditore.
Le indagini sono ancora in corso per accertare un’eventuale correlazione anche con altri tipi di prodotti alimentari.
La società cooperativa in un comunicato riferisce che « Il ritiro riguarda esclusivamente quanto prodotto e rimasto in commercio dopo l’estate, identificabile con il bollo CE IT 04 M e data di scadenza fino al 5 dicembre 2022 compreso» e che «sta lavorando con i propri clienti al fine di garantire che questi prodotti non siano più disponibili sul mercato e li ringrazia per la loro collaborazione».
Cosa devono fare i consumatori?
Una regola sempre preziosa in cucina è eseguire in modo corretto le attività di conservazione, di preparazione e di consumo degli alimenti, quest’ultimo deve avvenire secondo le indicazioni riportate nell’etichetta sulla confezione. Il wurstel, ad esempio, va di solito cotto prima del consumo. Il batterio cresce e si sviluppa a temperature tra lo 0 e i 45°, resiste nei prodotti trasformati, conservati e refrigerati.
E poi vi sono alcuni comportamenti sull’igiene alimentare da seguire. Ad esempio il lavaggio ricorrente delle mani, la pulizia frequente delle superfici e dei materiali che vengono a contatto con gli alimenti, come elettrodomestici, utensili, frigorifero, strofinacci e spugnette.
I cibi cotti e crudi vanno separati e riposti in frigorifero in contenitori chiusi. Gli alimenti vanno cotti bene seguendo le indicazioni del produttore riportate in etichetta.
Se si preparano in anticipo gli alimenti è meglio conservarli in frigorifero e riscaldarli prima del consumo.
Non bisogna lasciare i cibi soggetti a deperimento a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione indicata nelle etichette. Viene consigliato dalle organizzazioni internazionali di refrigerare gli alimenti a temperature inferiore ai 5°C.
Quale è il rischio di infezione da Listeriosi ?
Il batterio, Lysteria monocystogenes, è una delle dieci specie della famiglia di batteri Listeria, e si trova un po’ ovunque dal suolo all’acqua e nella vegetazione. La via di trasmissione umana è quella alimentare mangiando cibi contaminati. Lo si può trovare nel latte non pastorizzato e latticini come formaggi a pasta molle e burro, nel pesce, nella verdura cruda, nelle carni poco cotte, negli insaccati poco stagionati, nei cibi trasformati e preparati pronto all’uso come wurstel, carni fredde tipiche della gastronomia, insalate preconfezionate, panini, pesce affumicato.
L’incubazione media è di 3 settimane che possono anche arrivare a 70 giorni.
L’infezione da questo batterio, detta listeriosi, comporta una sintomatologia che varia a seconda dello stato di salute e della quantità ingerita. Può manifestarsi in forma simile all’influenza come nausea, vomito e diarrea, con sintomi gastroenterici e febbre alta tipica delle intossicazioni alimentari nel giro di poche ore dall’ingestione. Preoccupa se colpisce persone vulnerabili come anziani e pazienti immunocompromessi, donne in gravidanza perché può manifestarsi in forma grave, con ricoveri ospedalieri, setticimie gravi, meningiti, encefaliti, sul feto morte, aborto, parto prematuro o listeriosi congenita. Con il trattamento antibiotico si guarisce ma se compare nella forma più grave può portare anche alla morte.
I soggetti in buona salute non presentano di solito alcun sintomo dopo il consumo di alimenti contaminati se si hanno bassi livelli di carica batterica mentre con altri livelli possono presentare sintomi gastroenterici.
Nel 2020 dal Rapporto One-Health di Efsa, autorità europea per la sicurezza alimentare, e ECDC agenzia europea per la prevenzione da malattie infettive, datato 2021, dai dati raccolti da 36 paesi europei – 27 paesi membri e 9 non membri – risulta come quinta zoonosi con 1876 casi confermati(soprattutto sopra i 64 anni), di cui 147 in Italia, preceduta dalle infezioni in ordine decrescente da campilobatteriosi, responsabile del 60% delle segnalazioni totali, da salmonella (52.702 casi), Yersinia enterocolitica (5664 casi), Escherichia coli produttore di Shigatossina (4.446 casi).
L’infezione insieme a quella da West Nile virus, trasmesso attraverso le punture delle zanzare che ne veicolano il virus, sono le zoonosi – malattie da animali a uomo – caratterizzate da esiti più gravi sia in termini di ricoveri ospedalieri che di decessi.
(aggiornamento 29 settembre 2022, ore 10.18)