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Il Rapporto dell’Ecdc e Oms: casi di epatite di origine sconosciuta

13 Maggio 2022

Dall’allerta lanciata il 5 maggio scorso dall’autorità britannica i casi di epatite acuta di origine sconosciuta, che colpisce soprattutto i bambini, sotto i 16 anni di età, sono stati riportati molti altri da autorità nazionali di diversi paesi e monitorati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive dell’Unione Europea. Al 13 maggio risultano nel rapporto dell’Ecdc e dell’Oms Europa 232 casi di cui 229 probabili, ossia non rientranti tra le epatiti A, B, C, D ed E e con presenza di livelli superiore ai 500Iu/L nel sangue di proteine enzimatiche transaminasi aspartato Ast e alanina amino tranferasi Alt., e 3 casi epidemiologicamente collegati (per contatto stretto con un caso probabile).

Il rapporto informa che 122 sono i bambini ricoverati in ospedale e 18 in cura medica. Si tratta per la maggior parte, il 75% di bambini sotto i 5 anni. 22 casi hanno ricevuto cure intensive, 6 un trapianto di fegato, 1 morto associato a questa malattia. Sono 14 i paesi che hanno segnalato i casi: Belgio (12), Cipro (2), Danimarca (6), Grecia (2), Irlanda (6), Italia (24), Olanda (6), Norvegia (5), Polonia (1), Serbia (1), Slovenia (1), Spagna (26), Svezia (9) e il Regno Unito (131).

Si usa ancora prudenza, le indagini proseguono, non si conosce ancora se si tratta da adenovirus o altra origine o se faccia parte dei casi che si presentano ogni anno con eziologia non nota anche se quest’anno si è avuto un accentuato aumento .

Non si conosce se sia causato da un’infezione virale da adenovirus, tra i ceppi virali che causano il raffreddore che si può presentare anche in forma severa ma non si è riscontrato finora l’epatite come complicanza. Si sono rilevati su 151 casi 90 casi positivi all’adenovirus. 20 risultavano positivi al Sars-COV-2 e su 19 ricerche sierologiche al Sars-CoV-2 14 erano positivi. Su 56 casi 47 non erano vaccinati per proteggersi dal Sar-CoV-2.

Sono stati riportati 181 casi anche al di fuori dell’Europa/Area Economica Europea e del Regno Unito. Il Centro europeo per le malattie infettive Ecdc nel suo bollettino al 10 maggio risultavano: Argentina (8), Brasile (16), Canada (7), Costa Rica (2), Indonesia (15), Israele (12), Giappone (7), Panama (1), Palestina (1), Serbia (1), Singapore (1), Corea del Sud (1) e Stati Uniti almeno 109.

redazione Bioetica News Torino
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