Quante volte ci siamo detti, e ci diciamo, «in che mondo viviamo!», quasi smarriti, sorpresi di ritrovarci privi di punti di orientamento persino quando ci riferiamo a fatti della vita quotidiana. Veloci cambiamenti, piccoli e impercettibili passi, stanno trasformando il mondo, in cui eravamo soliti vivere, in qualche cosa di nuovo e di diverso.
Progresso tecnico e scientifico e malasanità, opportunità e rischi, sono questioni delicate che richiederebbero conoscenze e competenze, che ovviamente non tutti possediamo.
La lettura di Fatti fatterelli e fattacci commentati dalla A alla Zeta (edito da Historica Editrice) di Giorgio Dobrilla, gastroenterologo emerito, giornalista e scrittore, ha il pregio di farsi bussola di vita, di ridarci la stella polare di orientamento in una realtà sempre più sfuggente e caotica.
L’idea del libro/quotidiano, strutturato come un dizionario − ad ogni lettera corrisponde la realtà su cui l’Autore ci invita a riflettere –, è lo strategico spunto scenico che permette a Giorgio Dobrilla di raccogliere i fatti salienti che delineano non solo la nostra epoca ma, nel loro insieme, la storia dell’Occidente, aiutandoci a coglierne il senso profondo. Un po’ come il cantastorie d’altri tempi faceva, prima di lui l’aedo e i menestrelli, che girovagando di paese in paese con canti e racconti contribuiva a costruire cultura e costumi della società. Sapienza umana e capacità critica, senza preconcetti di tempo e luogo, danno all’Autore sia il coraggio della denuncia di cose che nessuno sembra vedere per quanto evidenti siano (si legga «Stamina», lettera S), sia l’autorevolezza di porre domande scabrose alle quali suggerisce, tra l’ironico e l’amareggiato, oneste risposte. Nel dubbio si vada alla lettera I come ipocrisia o alla lettera N «Nobel e IG-Nobel.» o«Nuova Medicina germanica…» o Q come «Quotidiani e salute..».
Pur trattando fatti di cronaca, non si incontrano mai considerazioni banali. Capacità di distacco e sensibilità, che animano tutto il libro, permettono all’Autore di guardare cose note da una prospettiva altra, diversa, innovativa e, grazie a questa torsione di visuale, di aiutare il lettore a coglierne gli aspetti sfuggenti, come nel caso dei giuramenti traditi, lettera G.
Da bravo tennista qual è, abituato a intuire le mosse dell’avversario, sa leggere il campo umano e comprenderne le azioni, evidenziando così controsensi e incongruenze, come mostra il filo rosso dei travisamenti (che percorre il libro) per cui persone che hanno dato all’umanità strumenti dei cui benefici godiamo tuttora, veri «benemeriti» dell’umanità, sono sconosciute ai più mentre «tromboni e ciarlatani» hanno ampio spazio nella comunicazione pubblica con conseguente inevitabile ampia ammirazione e séguito.
Il suggestivo racconto dei vari «inchini» sembra quasi anticipare, tra le righe, il caso-funerale romano di cui tanto si è parlato intorno alla metà di agosto 2015 (il libro è concluso nel 2014), mostrando ancora una volta capacità logica, obiettiva, deduttiva e perspicace.
Lo sguardo scientifico e umano del buon medico traspare nel farsi occhiale di lettura della nostra realtà. Interessante il quadro che emerge dell’intreccio tra buona medicina e i rischi, sempre presenti nella pratica medica come nella ricerca, di un intreccio perverso tra interesse personale, commerciale e mercato, vedi lettera M, O, P, senza mai assumere toni accusatori o censori ma sempre da buon mentore che accompagna il lettore nel difficile percorso di rilettura della strada percorsa e da percorrere. Per non parlare dei rischi, da cui mette in guardia ogni cittadino-paziente che ingenuamente cerca in internet farmaci e consigli, inconsapevole dei «pericoli dei medicinali acquistati online» (lettera W, come Web).
Pizzicando qua e là nella vita quotidiana narrata dai media, riesce non solo a creare un puzzle delle contraddizioni del nostro mondo, ma a costruire una narrazione – tutt’altro che frammentaria come la struttura a indice potrebbe far pensare – che, con tono bonario, illumina responsabilità e mancanze, facendosi stimolo a una seria revisione del nostro posto nel mondo.
L’aspetto stimolante del libro è che, pur richiamando eventi noti perché oggetto di notizia mediatica, ci porta a guardarli da una prospettiva differente e questo cambio di sguardo apre la mente al lettore che, quasi guidato lievemente per mano, riesce a vedere un’altra faccia della realtà. Lo sguardo condiviso si fa ermeneutica, interpretazione, comprensione della realtà quotidiana.
Grazie anche al linguaggio semplice e chiaro, comprensibile a tutti anche quando tratta questioni complesse, il libro è un’ottima guida di crescita civica.
DOBRILLA G.
Fatti fattarelli fattacci
Commentati in un’ottica semiseria dalla A alla Zeta
Historia
€ 16,00
© Bioetica News Torino, Settembre 2015 - Riproduzione Vietata