«La Chiesa vive e fa vivere ancora oggi quella saggezza, profondamente umana e umanizzante, con cui nel corso dei secoli ha accompagnato uomini e donne nell’abitare con dignità e speranza il proprio morire. La Chiesa intende così dare il proprio contributo per recuperare la dimensione autenticamente umana del processo del morire, poiché ricercare e attuare ciò che è rispettoso della dignità di ogni persona è pienamente rispondente alla sua missione e all’espressione più autentica dell’agire del credente».
I progressi scientifici e della medicina hanno modificato la fisionomia del concetto di “morte” nell’immaginario collettivo. In molti casi non si tratta più di un momento preciso, ma di un evento dilatato nel tempo, si è passati dalla morte al processo del morire, spiega monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e della salute. Fagocita il morente e i suoi cari in uno stato di profonda inquietudine e sofferenza.
Oggi più che mai risulta difficile parlare di morte in modo che l’angoscia da essa generata possa essere affrontata con razionalità e serenità. Il contesto sociale in cui ci troviamo a vivere ha volutamente rimosso le idee di sofferenza e malattia, con l’intento di proteggere soprattutto i più giovani da eventuali ripercussioni negative, con il rischio di anestetizzarne le coscienze.
In tutto questo, la Chiesa avverte sempre più forte la necessità di comunicare ai credenti l’importanza di riflettere e ricercare con risolutezza il modo più umano per avvicinarsi alle persone che stanno giungendo alla fine della vita terrena. Che se ne parli, dunque, in modo costruttivo e – il più possibile – lenitivo.
Il nuovo libro della Conferenza Episcopale Italiana (Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute) Alla sera della Vita. Riflessioni sulla fase terminale della vita terrena, edito da Editoriale Romani, intende fare luce sulle fatiche e sulle incomprensioni che segnano l’ultima fase della vita e che possono generare ricadute gravose per i familiari che seguono i loro cari in questo difficile momento. Il documento, elaborato dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute della CEI, vuole rappresentare uno strumento d’aiuto per tutti coloro che vivono questa esperienza dolorosa, inclusi gli operatori sanitari che, ora più che mai, stanno dimostrando il loro valore combattendo il Covid 19 al fianco dei più deboli.
© Bioetica News Torino, Febbraio 2021 - Riproduzione Vietata