Missione e salute: “Et annuntiabunt gloriam meam gentibus” (Isaia 66,19)
“E annunzieranno la mia Gloria alle genti”
Questo motto scritturale, che appare inciso ai piedi dell’effige della Consolata come testimonianza della Gloria di Maria nella figura di Gesù, Salvatore, Maestro e Taumaturgo, campeggia in alto sulla parte centrale della Casa Madre di Torino per volere, nel 1925, del suo fondatore, il Beato Giuseppe Allamano; ancor prima nel 1891 lo stesso motto appariva nel frontespizio del I Regolamento di quello che diventerà l’Istituto Missioni della Consolata. La decisione che mosse il Beato Giuseppe Allamano di fondare l’Istituto Missionario, è stata presa dopo una esplicita richiesta da parte dell’Arcivescovo Richelmy, al quale egli rispose come Pietro a Gesù in occasione della pesca miracolosa: «Nel tuo nome getterò le reti».
Il 29 Gennaio 1901 viene così fondato a Torino l’Istituto Missioni della Consolata. Il bollettino del Santuario «La Consolata» ne dà l’annuncio con un’espressione che risulterà profetica: «Il culto della Consolata non sarà soltanto contemplativo, ma attivo», dando espressione di come il santuario mariano acquisterà una dimensione universale.
L’Ospedale Koelliker dei Missionari della Consolata, nasce nel 1928 per iniziativa di Enrico Koelliker in seguito alla drammatica perdita di due figli in tenera età. Negli anni ’50 l’ospedale fu donato all’Istituto Missionari di Maria SS. Consolata e da allora tutti gli operatori sanitari ed amministrativi che hanno lavorato in tale struttura, ispirati dal motto delle Missioni della Consolata, esercitano il proprio mandato di solidarietà ed eguaglianza come presupposto del diritto non solo della salute per tutti, ma coerenti con il precetto cristiano, anche alla vita senza distinzione di sesso, razza, credo politico o religioso.
Partendo da tali presupposti, ove l’anelito ad un cristianesimo sociale si è coniugato con i principi della solidarietà e della sussidiarietà, in una prospettiva di salute, vissuta nella ricerca del bene comune, per oltre 40 anni l’Ospedale Koelliker è stato l’unica struttura infantile a Torino convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale, fino al sorgere di una specifica Azienda Ospedaliera; per questo motivo è noto ai torinesi come “Ospedalino”.
L’Istituto Missionari della Consolata attraverso l’operato dell’ospedale continua a dare testimonianza dell’attività di evangelizzazione e di promozione umana, fortemente voluta dal Beato Allamano, collaborando a livello culturale e sanitario a favore dei popoli in terra di Missione, soprattutto in nosocomi situati in Kenja, Tanzania, Zaire, Brasile con sovvenzioni ed interscambio di professionisti.
In Etiopia nella provincia del West Arsi, 245 chilometri a Sud Est di Addis Abeba, a Gambo, i Missionari della Consolata dirigono un Ospedale rurale dove vengono assistiti i malati di Aids, tubercolosi, malaria, i bambini denutriti, le donne con gravi conseguenze da mutilazioni genitali e dove si curano le cosiddette “malattie dimenticate” di cui soffre un miliardo di persone al mondo. Un solo ospedale per 100 mila abitanti.
L’ospedale di Gambo, prima di essere quello che è oggi, era un lebbrosario; come ultimo retaggio della sua origine, nei terreni limitrofi c’è ancora il quartiere riservato ai lebbrosi, che i Missionari della Consolata avevano costruito per accogliere tutti quelli che venivano emarginati a causa della malattia e che, per le condizioni di povertà estrema nelle quali vivevano, non avevano l’opportunità di essere curati in tempo.
Oggi l’ospedale è considerato dal Ministero della Salute, come un ospedale di Distretto e segue gli standard stabiliti per questo tipo di istituzioni, partecipa a tutti i Programmi Nazionali, è uno dei punti Sentinella di Sorveglianza permanente: ART (Terapia Anti retro virale) e servizio PMTCT (Prevenzione della Trasmissione Materno Infantile), Centro di Terapia Alimentare per la Malnutrizione Severa, Controllo Prenatale in tutti i dintorni dell’ospedale e l’EPI (Espansione del Programma Vaccinale) con tutte le campagne per il controllo dell’emergenza e delle epidemie.
Dipinto su muro realizzato dal pittore locale Antoine Kayamba, nel 2000, su commissione del padre Antonello Rossi, parroco di Neisu (Congo). Questa scena incorona la “Porta Santa”, come veniva chiamata questa porta attraversata dalla processione durante la Solennità dei Santi, per indicare il cammino verso il Cielo. Al centro la figura del Sacro Cuore, attorniata da santi e personaggi ad essa collegati e da molta gente. Con Allamano, Anaurite, Bakanja, Kizito appare anche padre Oscar Goapper IMC, missionario medico dell’ospedale locale, morto prematuramente, che la gente rimpiange
Struttura del Koelliker oggi
L’Ospedale Koelliker di Torino dispone oggi di 150 posti letto ed è dotato di cinque sale operatorie che garantiscono il rispetto dei requisiti richiesti, esso risulta essere strutturato in un’Area Chirurgica che comprende le specialità di Chirurgia Generale e Laparoscopia, Ginecologia, Oculistica, Ortopedia e Traumatologia, Otorinolaringoiatria, Urologia; un’Area Medica che prevede un servizio di Medicina Generale, Neurologia e Rieducazione funzionale di II livello. Comprende inoltre prestazioni ambulatoriali in Anestesiologia, Chirurgia Vascolare ed Angiologia, Cardiologia, Dermatologia, Dietologia, Endocrinologia, Nefrologia, Odontoiatria, Pneumologia, Psicologia ed un Laboratorio Analisi.
Un particolare risalto è dato sicuramente dal servizio di diagnostica per immagini con apparecchiature specialistiche di estrema avanguardia.
Ogni operatore sanitario della struttura è orientato verso un unico obiettivo: migliorare lo stato di salute fisico e psicologico nel rispetto della persona, guidati dal mandato missionario. L’ospedale Koelliker si è impegnato a garantire la massima qualità nelle prestazioni erogate e si è ispirata al principio del miglioramento continuo. I criteri utilizzati per le decisioni mediche sono rappresentati, nel rispetto dell’individualità della singola persona, dalla medicina basata sull’evidenza scientifica.
Nell’attuale contesto storico, la giornata mondiale missionaria e l’attività di coloro i quali operano accanto ai missionari della Consolata, si caricano di un particolare significato, soprattutto alla luce dell’apertura dell’Anno della Fede, voluto dal nostro Papa Benedetto XVI ed il 50° Anniversario del Concilio Vaticano II. La missio ad gentes assume una straordinaria contemporaneità nel precetto e nel motto dei Missionari della Consolata, ove all’evangelizzazione si unisce la carità e la forza nel sostegno del diritto alla vita ed alla dignità della persona nella veste di colui che soffre: il malato.
Pertanto il punto di forza di strutture e nosocomi sotto la direzione dei Missionari della Consolata, come l’Ospedale Koelliker di Torino, è quello di perseguire l’obiettivo primo dell’insegnamento del Beato Giuseppe Allamano, verso il quale ognuno porge l’attento pensiero, come lo è stato per i nostri predecessori quando egli si rivolgeva loro così: «Il Signore per voi in terra di Missione ha come esaurito il suo infinito amore in fatto di vocazione: non saprebbe, non potrebbe darvene una più eccellente, perché vi ha dato la sua stessa missione».
© Bioetica News Torino, Novembre 2012 - Riproduzione Vietata