«Il dolore della mente»: così gli uffici Caritas e Pastorale Salute diocesani hanno voluto chiamare questa giornata di studio e riflessione sul tema della sofferenza psichica. Un convegno ormai inserito tra gli appuntamenti del calendario diocesano, voce della Chiesa torinese per tentare di rispondere ai tanti quesiti che questo drammatico mistero – il disturbo psichico – ci pone.
Il dolore della mente: dolore inesplicabile, angoscia generalizzata, famiglie ed amicizie in frantumi. Persone che non si (ri)conoscono più.
Consapevoli della gravità, sensibilizzati dai tanti contatti ricevuti durante le nostre attività pastorali e dal servizio di accompagnamento ed ascolto per la sofferenza psichica «Lu.Me», abbiamo promosso con forza e convinzione il convegno che si è tenuto sabato 21 settembre a Settimo Torinese. Siamo stati supportati, dal lato contenutistico, da ottimi relatori e preziosi collaboratori tra i quali gli aderenti al Tavolo diocesano salute mentale.
Dopo il momento dedicato alla preghiera, un breve saluto di Monsignor Valter Danna – Vicario generale dell’Arcidiocesi di Torino – e la presentazione di don Marco Brunetti – Direttore dell’ufficio diocesano Pastorale Salute – abbiamo ascoltato una magistrale relazione di don Domenico Cravero, parroco della Chiesa presso la quale si è tenuto il convegno, sociologo e psicoterapeuta.
Don Cravero ha sottolineato la perdita del senso di limite e la genesi di questo avvenimento tipico della nostra epoca, nonché le relative implicazioni psicopatologiche.
Subito dopo, moderati da Alberto Riccadonna de “La Voce del Popolo”, sono intervenuti gli psichiatri Luciano Sorrentino – Presidente Onlus Psichiatria Democratica Europea e Direttore scientifico della Onlus Casa Bordino – e Maurizio Desana – Direttore S.C. C.S.M Ciriè Ivrea – che hanno condiviso con la platea le difficoltà presenti nel campo della psichiatria ma anche alcune buone pratiche, in particolare la residenzialità assistita, la responsabilizzazione delle persone con disturbi psichici, una maggior condivisione della questione psichiatrica in relazione al territorio di riferimento.
Subito dopo la pausa – allietata da un buffet offerto dai ragazzi della Cooperativa Terra Mia – vi sono stati due interventi, moderati dal dottor Ivan Raimondi degli uffici Caritas e Pastorale Salute. I relatori hanno trattato il tema delle dipendenze, in particolare quelle da sostanze e da gioco d’azzardo.
Il dottor Leopoldo Grosso – Vicepresidente del Gruppo Abele – ha illustrato le modalità di consumo delle sostanze stupefacenti ed indicato alcuni dei rischi che si corrono. In particolare, preoccupa la precocità d’uso tra gli adolescenti e la sempre più diffusa copresenza con altre forme di dipendenza.
Il dottor Paolo Jarre del Dipartimento Patologia delle dipendenze dell’ ASL TO3 ha affrontato il tema del «Gioco d’Azzardo Patologico». Particolare attenzione è stata rivolta ai giovani ed il loro rapporto con l’azzardo, un mercato che nonostante la crisi non conosce grandi flessioni. Come per altre forme di dipendenza, si chiamano in causa vari fattori (ottica bio – psico – sociale) che spiegano una maggiore “vulnerabilità” di alcune persone rispetto ad altre.
In conclusione, speriamo e crediamo che le persone presenti abbiano avuto modo di riflettere, di conoscere e di portare con sé alcune buone pratiche o consigli utili nella loro quotidianità. Le Comunità, ed in particolare quella cristiana, debbono attrezzarsi con un bagaglio di conoscenze teorico-pratiche sempre più approfondito, per affrontare i difficili tempi stiamo vivendo.
© Bioetica News Torino, Novembre 2013 - Riproduzione Vietata