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88 Maggio 2022
Speciale Il mondo giovanile nella società odierna tra Covid-19 e post Covid

I giovani e la bellezza

«Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di
bellezza per non sprofondare nella disperazione.
La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia
al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste
al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa
comunicare nell’ammirazione»

Messaggio del Santo Padre Paolo VI agli artisti, 8 dicembre 19651

Coltivare e insegnare la bellezza, far fare esperienza di bellezza ai giovani è azione di speranza e costruzione di futuro. É difficile crescere e costruire futuro per i giovani nelle terre deturpate e contaminate, attraversate dalla povertà di speranza. La bellezza illumina la sensibilità dei giovani e dà possibilità di sguardi nuovi. Diceva Carlo Levi: «se gli occhi guardano con amore (se amore guarda), essi vedono»2. Prendersi cura degli ambienti di vita, educare e insegnare bellezza, non come processo di apprendimento di nozioni, di sola conoscenza estetica e di canoni estetici che mutano, ma come offerta di sperimentazione in ambienti capaci di contenerla e svelarla, è esercizio di libertà e consente di vedere e generare bellezza nel nostro agire.

Lo stupore nella bellezza artistica

Fare esperienza di bellezza arricchisce, da un punto di vista emozionale, cognitivo e comportamentale. Frequentare l’arte genera emozioni, può modificarci; la bellezza della natura, dell’arte e la bellezza morale e spirituale ci cambiano e migliorano. Appropriarsi di ciò che ci circonda, stupirsi e incantarsi dinanzi al bello genera benessere e speranza. Il diritto alla bellezza apre la strada alla sensibilità, alla profondità emotiva, all’incontro con gli altri e concorre a disegnare cittadinanza e legalità, civica e sociale, spirituale ed etica. 

Abbiamo bisogno di bellezza contro la rassegnazione, la paura e l’omertà, contro l’abitudine al brutto e al vuoto. Alla ricerca del bene e del bello l’arte suggerisce percorsi, angolature di sguardi. Talvolta provoca, talvolta disorienta quando non soddisfa la richiesta immediata di percepire, conoscere, capire. Occorre una frequentazione all’arte, un allenamento alla percezione della bellezza.

Non sempre ai giovani è data questa opportunità. Non sempre e non tutti i giovani hanno spazi per frequentare, sperimentare l’arte, farne esperienza, non come consumatori di beni e nozioni estetiche, ma allenandosi alla dimensione emotiva, generando passioni, ricercando valori, ascoltando il patrimonio d’arte con una capacità di visione che varca confini e divisioni. Per provare commozione e solidarietà, per innamorarsi del bene comune, per ribellarsi alla bellezza deturpata e violata dalla criminalità e dall’incuria, dalle guerre e dall’indifferenza, dal consumo.

«La bellezza che trasmetterete alle generazioni di domani sia tale da destare in esse lo stupore!»3.

Così nella lettera agli artisti Giovanni Paolo II individua il dono della bellezza nella creazione artistica. Di fronte a ogni smarrimento, attraverso la capacità di stupirsi, attraverso l’entusiasmo della passione c’è la possibilità di rialzarsi e nella bellezza «sognare il futuro».

Raffigurazione del riflesso dell’arte nella bambina di Seth e Mono

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©Julien_Malland 2017_05_Kyiv_Ukraine_collaboration-avec-Mono-Gonzalez (Courtesy of the Author Julien Malland) – riproduzione riservata Bioetica News Torino

Il murales La bambina con gli occhiali rossi di Seth (Julien Malland), realizzato insieme all’artista cileno Mono Gonzalez, nei pressi di Kyiv – Ucraina, è espressione della virtù trasformatrice della bellezza4. Ed è in grado di rappresentare la forza spirituale e trasformatrice di questa esperienza. La bambina guarda il quadro e attraverso l’arte diventa lei stessa opera. Al tempo stesso, la bambina dagli occhiali rossi, è bellezza, ha occhi capaci di vedere l’arte.

L’arte trasforma la bambina e la bambina trasforma l’arte. I fiori colorati, il mondo vegetale, animato e gioioso, contenuti nel quadro sono parte della bambina, la invadono di colori e forme. Sono gli stessi dell’opera, ma più vasti e articolati: natura e uccelli che si svelano dal fogliame di smeraldo si fanno mondo. Gli artisti Seth e Mono hanno congiunto i loro stili e pensieri creando questa opera d’arte sul muro della scuola n. 274 nel distretto di Darnitsky a Kyiv, in Ucraina. Dal loro sodalizio d’arte, in una zona, oggi drammaticamente nota, brutalizzata dalla guerra, questa immagine genera stupore e bellezza.

La bambina è inginocchiata e assorta nell’incanto dell’opera. Il murale dipinge la bellezza generata non in luoghi consueti e canonici – come l’arte nelle gallerie e nei musei – ma aperta e accessibile a tutti, quella dell’arte pubblica nelle strade, sui muri, nella realtà del quotidiano. Coglie il senso dell’educazione alla bellezza superando i diaframmi che separano arte, cultura e persone, e richiamando l’impronta esperienziale e sensoriale mette al centro il coinvolgimento già da bambini della potenza delle emozioni. Abbracciare bellezza e farsi accogliere, invadere.

La bambina dagli occhiali rossi di Kyiv è inginocchiata, avvertiamo il silenzio che l’avvolge, percepiamo la forza visionaria dell’immaginazione che supera i confini e pratica l’ascolto, svela l’esperienza dell’arte come bene comune.

Nell’alienazione urbana il sogno dei giovani di Millo

C’è una condizione tra sogno e periferie urbane, tra bellezza, riqualificazione della dimensione dell’abitare e ricerca dell’animo che ritroviamo dipinta sui muri, nelle forme dell’arte per tutti. In un’altra periferia, a Torino, sul fianco di un edificio scolastico una giovane donna-bambina si carica sulle spalle e cerca di sollevare il peso del mondo intero5.

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Millo, Habitat, 2014 B.art Arte in barriera Bologna 77 Torino ©foto L. Mazzoli

La gravità del peso di un mondo grigio lasciato dalle generazioni precedenti è l’eredità per un presente povero di futuro. Evoca lo sforzo di Atlante e al contempo lascia trasparire la leggerezza del sogno, dell’immaginazione, del gioco, della speranza, con le piccole mongolfiere e i piccoli aerei che si sollevano dal fardello. Il murale realizzato dall’artista Millo fa parte del bando internazionale di arte pubblica B.art – Arte in barriera. Un concorso finalizzato ad aumentare la qualità urbana e il benessere dell’abitare, della vita e dell’ambiente in aree urbane periferiche, attraverso la forza espressiva dell’arte. Il progetto di Millo, denominato Habitat, riflette sul rapporto tra essere umano e ambiente urbano6.

C’è lo straniamento e il malessere dei giovani, la voglia di cambiamento, la fissità delle scarse opportunità nei quartieri urbani. Millo suggerisce e rende protagonisti, disegna sulle pareti cieche delle facciate e cattura l’osservatore, lo trascina in quel mondo. I soggetti sono fuori scala, abitano luoghi non più a loro misura. Evocano il nostro ambiente, trasformato, alienato.

Il bianco e nero e il grigio rendono essenziale la narrazione del disegno, per poi incontrare una scintilla di colore, un guizzo che ricorda e anima la felicità. Nei segni di questa periferia multiculturale, nella relazione tra ambiente e paesaggio urbano, appare il sogno, lo stupore, l’incanto. Sui muri è disegnata l’arte come bene comune, cittadinanza e convivenza. E la bellezza che guarda ai giovani.   

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Millo, Habitat, 2014 B.art Arte in barriera Cherubini 63 Torino ©foto L. Mazzoli
Note

1  PAOLO  VI, Messaggio del Santo Padre agli artisti, nella chiusura del Concilio Vaticano II,  in https://www.vatican.va/content/paul-vi/it/speeches/1965/documents/hf_p-vi_spe_19651208_epilogo-concilio-artisti.html (internet, 09 maggio 2022)

2 C. LEVI, Un volto che ci somiglia. L’Italia com’era, Einaudi 1960

3 GIOVANNI PAOLO II, Lettera agli artisti, 4 aprile 1999, in  https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/letters/1999/documents/hf_jp-ii_let_23041999_artists.html (internet, 09 maggio 2022)

4 JULIEN MALLAND è conosciuto con lo pseudonimo di Seth ( vedi https://seth.fr/en/about/ )
É un’artista internazionale, parigino, e nelle sue opere i giovani e i bambini di tutto il mondo sono protagonisti: La petite fille avec des lunettes rouges, in collaborazione con Mono Gonzales in  Back to school, Mai 2017, Kyiv Ukraine,  opera pubblicata in questo articolo di L. Mazzoli, I  giovani e la bellezza.

MONO GONZALES  è artista cileno – in clandestinità durante il regime di Pinochet-  è impegnato a testimoniare i valori civici e politici e a diffondere l’arte e i suoi linguaggi alla popolazione con l’arte pubblica (vedi  https://monogonzalez.com/). L’opera rientra nel progetto «Mural Social Club: Back to School».

5 Progetto  Arte in barriera, autore Millo, via Bologna 77, Torino https://arteinbarriera.com/online/it/gallery/  (internet, 09 maggio 2022)

6 Millo è l’artista italiano Francesco Camillo Giorgino (vedi https://www.millo.biz/). Attivo in tutto il mondo con la sua attività artistica, nel 2014 Millo ha vinto il concorso promosso dalla Città di Torino e dal Comitato Urban Barriera e indetto dalla Fondazione Contrada Torino, in https://contradatorino.org/portfolio/b-art-bando-per-larte-in-barriera/

Nell’ambito del Progetto Millo ha realizzato 13 murales sulle case del quartiere Barriera di Milano, in  https://www.millo.biz/murals-2014-2011/

 




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