L’hospice è qualcosa che sta a metà tra un ospedale e una casa di un paziente, e che offre qualcosa di entrambi.
Ma nel momento in cui gli ospedali che si occupano dello stadio acuto della malattia non possono veramente fare più nulla per curarla, c’è bisogno di un aiuto professionale per controllare i sintomi, per offrire al paziente la migliore qualità di vita possibile
Cicely Saunders
Infermiera, assistente socio-sanitario e medico di indubbio talento, Cicely Saunders è ormai considerata un’icona della Medicina contemporanea, nota al mondo intero come madre delle cure palliative.
La mostra Veglieremo con Te, cuore e scienza in Cicely Saunders, madre della medicina palliativa, inaugurata con un convegno tenutosi a Torino il 15 maggio 2019 presso il Sermig «Arsenale della Pace» e curata dalle associazioni «Banco Farmaceutico» di Torino onlus e «Medicina & Persona» onlus, ha offerto l’occasione di conoscere più approfonditamente questa straordinaria donna inglese che rivoluzionò il trattamento di fine vita.
Promotrice di un metodo innovativo, creativo e positivo in grado di dimostrare che c’era sempre qualcosa da fare per alleviare il dolore del malato, a prescindere dalla durata della sua vita, rispettandone la dignità e il decoro, Cicely ha permesso al mondo di riscoprire quanto fare del bene cambi la vita non solo di chi riceve ma anche di chi dona.
«L’hospice e le cure palliative sono un’accoglienza della persona in un momento delicatissimo nel quale è importante curare la totalità della persona, non solo il corpo», afferma il dottor Gerardo Gatto, Vicepresidente del Banco Farmaceutico di Torino che aggiunge «la mostra ha due tagli, un taglio umano che narra le vicissitudini, l’esperienza, il cammino umano di Cicely Saunders ma anche un taglio scientifico. Fu lei infatti a dare valenza scientifica alle cure palliative e alla terapia del dolore».
«Quello che mi ha colpito è la filosofia che Cicely Saunders ha incarnato», asserisce Stefania Melino, Responsabile Formazione ICS Maugeri Pavia e Vicepresidente OPI Pavia, «ovvero questo prendersi cura del paziente in tutti i suoi dettagli, nulla viene lasciato al caso, dalla bellezza dell’ambiente alle cure mediche. Negli hospice inglesi generalmente gli operatori mangiano insieme ai pazienti e tutti i pazienti conoscono la loro condizione (slide su intervento di S. Melino su www.bancofarmaceuticotorino.org). Non ci si va quando non c’è più nulla da fare ma quando c’è ancora tanto da fare. Entrando in punta di piedi e stando vicino al malato si può fare molto. Il malato si chiude, è una fase normale prima che avvenga l’accettazione, ma in quel momento il confortare, l’essere presenti, è di grande importanza».
Relatori dell’evento: il Dottor Alessandro Valle Responsabile sanitario Fondazione «Faro», il Dottor Giovanni Maria Bersano Responsabile SS Cure Palliative AslTO4, la Dott.ssa Stefania Melino Responsabile Formazione ICS Maugeri Pavia e Vice Presidente OPI Pavia. A moderare l’incontro è stato il Dottor Gerardo Gatto, Vice Presidente Banco Farmaceutico di Torino.
© Bioetica News Torino, Giugno 2019 - Riproduzione Vietata