Giustizia sociale, ecologica e retributiva: commento e proposte della Commissione delle Conferenze episcopali dell’EU sul Piano economico UE di ripresa
13 Aprile 2021Ad un anno dagli effetti socio ed economici oltre a quelli sanitari che la pandemia da Covid-19 ha riversato nella vita quotidiana delle persone la Commissione delle conferenze episcopali cattoliche dell’Unione Europea (Comece) – Affari sociali richiama l’attenzione al Piano economico europeo per la ripresa e la resilienza, a lungo termine 2021-2027, adottato dal Consiglio Europeo il 17 dicembre 2020, presentando un documento sul quadro attuale in termini di giustizia sociale, ecologica e contributiva presente con tale Piano e su alcune proposte della Comece perché si possa realizzare veramente una compartecipazione alla solidarietà durante il processo di ripresa.
«Contro i particolari interessi siamo chiamati a vivere la solidarietà nell’Unione Europea e includere pienamente persone in situazioni precarie e di isolamento e in particolare quelli affetti dalla crisi del Covid-19», afferma monsignor Antoine Hérouard, presidente della Commissione Affari sociali della Comece e aggiunge «chiediamo all’Unione europea e agli stati membri che attori economici e in particolare le compagnie multinazionali, alcune delle quali hanno beneficiato dalla crisi, partecipino in un modo giusto agli sforzi di ripresa per fare crescere la “fiducia reciproca” nella nostra economia. Allo stesso tempo prendersi cura del vicinato dovrebbe andare di passo in passo con il prendersi cura della nostra casa comune come una famiglia umana che vive sullo stesso pianeta».
Su Giustizia ecologica
Alla fine di questo mese ciascun stato membro sottoporrà il proprio piano nazionale di ripresa e resilienza (NRPs), del quale si prevede almeno un 37% da dedicare al cambiamento climatico per ridurre l’inquinamento ed avere un impatto sostenibile dei servizi di trasporto, delle industrie, dell’agricoltura e delle tecnologie mirato alla tutela dell’ambiente. Entro il 2050 l’Europa si prefigge di diventare il primo paese al mondo con l’azzeramento di emissioni di gas a effetto serra Co2 (carbon neutral). Almeno un 20% per la fase della transizione digitale da attuare entro il 2030 come ad esempio digitalizzazione dei servizi pubblici, nelle imprese, connettività di 5G ovunque e formazione di competenze specialistiche e di base. Vi sono state proposte tre linee di indirizzo come fonti per il sostegno al bilancio del Piano europeo: tassa rifiuti sulla plastica non riciclata (un contributo nazionale al bilancio 2021-2027 sulla base della quantità degli imballaggi di plastica non riciclati che è stata inserita come nuova fonte dal gennaio 2021; il sistema di scambio delle quote di emissione dell’UE per raggiungere una riduzione di emissione di gas serra di almeno 55% entro il 2030; il meccanismo di adeguamento delle emissioni di carbonio CO2 alle frontiere (CBMA) entro il 2023 per contrastare l’inquinamento dai paesi meno attenti alla tutela dell’ambiente e del clima stabilendo una tassa sui prodotti importati da paesi non UE, senza un sistema di calcolo del costo del “carbonio”.
Raccomandazioni della Comece
Condividendo gli sforzi per uno sviluppo integrale del Patto verde europeo (European Green Deal) la Commissione per gli affari sociali Comece chiede alle istituzioni e ai stati membri dell’UE. che la disponibilità di 17,5 miliardi di euro sulla proposta iniziale di 40 non si riveli «un taglio a svantaggio dell’inclusione sociale prevista nel Green Deal nell’alloccare propriamente le risorse» e che «il denaro disponibile nel piano di ripresa dell’U.E. sia speso in modo saggio per sostenere riforme strutturali che avranno benefici – socio-economici – durevoli invece di programmi di spesa corrente senza alcun effetto a lungo termine». Infine che i «progetti sostenuti dal fondo di Ripresa contribuiscano effettivamente alla riduzione delle emissioni di carbonio (GHG) di almeno il 55% entro il 2030».
C’è bisogno di monitorare il Piano di ripresa e resilienza nazionali (NRPs) affinché il piano della transizione digitale non si riveli controproducente sul piano della transizione ecologica. Si richiama alla Laudato sii di papa Francesco (2015) in cui scrisse «Mezze misure semplicemente ritardano il disastro inevitabile. In parole semplici, si tratta di ridefinire la nostra nozione di progresso. Uno sviluppo tecnologico ed economico che non lascia al suo risveglio un mondo migliore e una qualità di vita integralmente più elevata non può considerarsi progresso». La Commissione Comece sostiene anche il ruolo dell’economia circolare nella ripresa dopo il Covid-19 in accordo con le conclusioni del Consiglio Europeo (dicembre 2020) utilizzando «le opportunità di tecnologie digitali per una gestione più efficiente dei rifiuti, dalla raccolta, scelta, ripresa e trattamento dei rifiuti alla pianificazione delle capacità di riciclaggio».
Si ha bisogno di un agire comune e solidale mirato allo sviluppo di misure che eliminino il trasferimento di inquinamento tecnologico in altri paesi. La Commissione episcopale cattolica europea fa appello ad un’etica delle relazioni internazionali per incontrare una giusta transizione ecologica in tutte le parti del mondo. Un giusto equilibrio potrebbe trovarsi nel concedere nuove risorse green come il CBAM (il meccanismo di adeguamento delle emissioni di carbonio CO2 alle frontiere) per finanziare non solo il fondo di ripresa ma anche per sostenere ulteriormente la lotta internazionale contro il cambiamento climatico in favore dei paesi meno sviluppati aiutandoli ad impegnare tecnologie pulite e senza carbonio, come propone infine il Comece.
Su Giustizia sociale
Il problema del rischio di povertà o di esclusione sociale in Europa era già presente per una persona su cinque, pari a 92,4 milioni di persone nel 2019, dai dati di Eurostat, prima dell’esordio della pandemia. Dal confronto dei dati relativi alla disoccupazione si osserva che nel mese di gennaio 2020 il tasso è arrivato fino al 6.6% mentre nello stesso mese del 2021 è cresciuto fino al 7.3% in UE.
Sono 115,8 miliardi di euro previsti per l’investimento nei giovani, nelle persone più vulnerabili, nei bambini, assistenza materiale basica, protezione del lavoro, sostegno innovazione sociale e imprenditorialità, coesione sociale e valori nel bilancio a lungo termine 2021-2027 di 1.074, 3 miliardi del Piano di ripresa e resilienza. E di questi 88 miliardi sono previsti nell’ambito del Fondo sociale europeo più (ESF+) per i paesi più duramente colpiti. Oltre ai 1.074, 3 miliardi del Piano di ripresa e resilienza sono previsti altri 750 miliardi di euro per Next Generation, strumento attivato, che si affianca in modo temporaneo entro il 2023, per la ripresa dei danni economici e sociali dovuti alla pandemia da Covid-19 per una ripresa verso un’economia digitale e attenta ai temi ecologici, di cui 47,5 miliardi per Reat-UE, altra proposta per fronteggiare la crisi sul piano di investimenti di tipo economico e sociale e poi vi è un ulteriore strumento messo a disposizione dei paesi membri in modo temporaneo chiamato Sure che fornisce un prestito a condizioni agevolate, fino a 100 miliardi, per un piano di salvaguardia del lavoro durante la pandemia.
Raccomandazioni della Comece
Nel condividere l’integrazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza la Commissione affari sociali della Comece invita alla trasparenza dei piani nazionali di ripresa nei confronti delle istituzioni dell’UE e ad avere un dialogo trasparente con le organizzazioni civili della società (CSOs), non governative (NGOs) e la Chiesa, coinvolgendoli in ogni fase dalla progettazione al monitoraggio. E poi a prevenire una cultura dello scarto mediante la misurazione, l’elaborazione di un resoconto e la valutazione degli impatti ambientali e sociali delle politiche di ripresa nel tempo. Infine, come Papa Francesco sottolinea più volte ricordando che «tutti siamo membri di una “famiglia umana”», osserva di evitare la ripresa a due velocità nel dopo crisi. L’attenzione va riposta nelle persone vulnerabili, povere, precarie nel lavoro che soffrono la povertà sostenendo nel periodo dal 2021 al 2022 le persone bisognose. E il React-Eu stanzierà anche un Fondo di aiuti europei agli indigenti (Fead) per il 2021 e il 2022 all’interno del programma Next Generation per fornire assistenza materiale alimentare e dei bisogni essenziali come sapone, shampoo, scarpe alle persone più povere.
Gli 88 miliardi previsti dal fondo ESF* rappresentano un taglio dell’8,1% rispetto ai 95,8 miliardi previsti nel programma 2014-2020. La Commissione Comece chiede che l’investimento nel programma di Next Generation sia per coesione sociale, istruzione, riforme di mercato del lavoro e ripresa delle imprese invece di rifinanziare i debiti. Soddisfatta invece per l’aumento messo a disposizione per il programma Erasmus+ per un totale di oltre 26 miliardi nel 2021-2027, tra cui il rafforzamento dell’area educativa europea con le università europee e i centri di eccellenza vocazionali. Tra le priorità, l’educazione digitale e investimenti a lungo termine per il futuro delle generazioni sono l’ingrediente di un successo nel piano nazionale di ripresa.
Su Giustizia contributiva
Abbattere le iniquità economiche quelle “strutture di peccato” che consentono l’evasione delle tasse e altre trasgressioni di tasse perché ciascuno possa contribuire alla ripresa e a mettere come priorità il bene comune: «troppo a lungo un gruppo di paesi membri ha bloccato o diluito le proposte della Commissione che si prefiggevano di abbattere l’evitare delle tasse e l’evasione», la Commissione aveva già osservato nel marzo 2020, che qui nel testo viene riportato all’attenzione.
Abbattere le iniquità economiche quelle “strutture di peccato” che consentono l’evasione delle tasse e altre trasgressioni di tasse perché ciascuno possa contribuire alla ripresa e a mettere come priorità il bene comune: «troppo a lungo un gruppo di paesi membri ha bloccato o diluito le proposte della Commissione che si prefiggevano di abbattere l’evitare delle tasse e l’evasione», come la Commissione aveva già osservato nel marzo 2020, che qui nel testo viene riportato all’attenzione.
La generazione di nuove risorse entro il 2027 deve essere concreta per contribuire al rimborso del prestito a partire dal 2028. «Devono essere collegate alle politiche e agli obiettivi dell’Unione Europea incluso le transizioni ecologiche e digitali e contribuire ad una tassazione giusta e al rafforzamento della lotta contro la frode fiscale e l’evasione delle tasse», afferma Comece. Tra le misure di entrata per il sostegno del bilancio previste vi sono quelle legate al meccanismo di adeguamento delle emissioni di CO2 alle frontiere, un prelievo digitale e una aggiuntiva risorsa basata sul sistema di scambio delle quote di emissione dell’UE (ETS). Altri sistemi più avanti potranno essere: imposta sulle transazioni finanziarie, contributo finanziario legato al settore societari, una nuova base imponibile comune per l’imposta sulle società.
Raccomandazioni della Comece
È a favore dei 750 miliardi di finanziamento per la ripresa dalla pandemia e sul piano dei rimborsi la Comece auspica la decisione di nuove fonti di entrate nell’Unione europea per avere una minore pressione sui contributi dei Paesi membri al bilancio europeo e per essere capaci a rimborsare a partire dal 2028. Pertanto secondo la Comece dovrebbero unirsi gli altri paesi membri che non hanno ancora ratificato la decisione dell’impegno alle loro risorse e alla solidarietà ai 13 paesi già firmatari Bulgaria, Belgio, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Latvia, Lussemburgo, Malta, Portogallo e Slovenia; passo essenziale affinché lo strumento Next Generation possa decollare e permettere alla Commissione europea di iniziare a prestare denaro.
«Una tassazione semplice e giusta è alla base del contributo di ciascuno alla ripresa» spiega Comece che appoggia le misure introdotte nella Commissione europea Tax package del 15 luglio 2020 realizzate per «aiutare i paesi membri ad assicurare le entrate che necessitano per investire in persone e infrastrutture».
Propone per un modello più equo di tassazione per le compagne digitali, ad un livello OECD, e le compagnie multinazionali che hanno avuto grandi benefici dalla crisi dovrebbero contribuire in modo adeguato alle infrastrutture pubbliche e ai servizi di sostegno alla ripresa, nonché la ripresa del dibattito sulla tassazione digitale per le grandi compagnie, riguardo al luogo dove i redditi vengono generati e di portare avanti con cautela la discussione sul prelievo digitale tenendo conto della competitività europea a livello internazionale e gli sforzi resi per un livello OECD.
Approfondimenti: Bilancio economico a lungo termine 2021-2027 sostenuto da NextGeneration: https://ec.europa.eu/info/strategy/eu-budget/long-term-eu-budget/2021-2027/whats-new_en#new-sources-of-revenue-to-ease-the-burden-on-member-states