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Dal Ministero della Salute su Epatite acuta di origine sconosciuta nei bambini

24 Maggio 2022

Dalle più recenti informazioni dal Centro Europeo di prevenzione e controllo delle malattie infettive (Ecdc) dell’Unione Europea la causa eziologica più probabile dei casi riportati ultimamente di epatite acuta grave di origine sconosciuta nei bambini sotto i 16 anni, in Europa e nel mondo, è l’infezione da adenovirus enterico umano ma altre ipotesi di indagine rimangono comunque aperte. Viene rivista da parte del Centro Ecdc e dell’Oms la definizione di caso data in precedenza.

Un caso non può più essere definito confermato ma solo “probabile” o “correlato epidemiologicamente”:

  • probabile: in presenza di un’epatite acuta, non dovuta al virus dell’epatite A, B, C, D ed E, e con un livello ematico superiore ai 500 Iu/L di proteine enzimatiche transaminasi aspartato (Ast) o alanina amino tranferasi (Alt) ad una persona di età 16 o inferiore. Si estende lo spazio temporale di raccolta dei dati dal 1 ottobre 2021.
  • correlato epidemiologicamente: in presenza di un’epatite acuta, non dovuta al virus dell’epatite A, B, C, D ed E, di qualunque età in stretto contatto con un caso probabile a partire dal 1 ottobre 2021.

Avendo avuto finora un numero basso di infezioni pediatriche di tale malattia nel corso degli anni e non conoscendone l’origine non si è potuto finora effettuare una valutazione né di rischio né di probabile aumento, affermano gli esperti del Centro Ecdc: si suppone che all’infezione da adenovirus, che si manifesta generalmente con malattia lieve, con sintomi simili al raffreddore – e comunque raro che causi epatite in bambini sani – in taluni bambini associata ad un altro fattore l’infezione si aggrava portando ad un danno epatico immunomediato; occorrono ulteriori indagini di laboratorio, di tracciamento dei casi e raccolta dei dati.

Il Ministero della Salute informa con una circolare datata 23 maggio di un aggiornamento del quadro epidemiologico italiano e internazionale, delle segnalazioni pervenute al sistema di sorveglianza europea, la nuova definizione di caso e le raccomandazioni per la gestione dei casi.

Per le segnalazioni dà alle Regioni alcune indicazioni: le schede di segnalazione appositamente preparate vanno inviate al Ministero della Salute e all’Iss comunicando il nome di un referente entro il 30 maggio, aggiornare medici e pediatri e strutture sanitarie sulla conoscenza dell’infezione perché siano solleciti nell’individuare casi sospetti e raccogliere dati informativi sui familiari o compagni di asilo su sintomi gastrointestinali, infezione da Covid-19, ittero o della comunità. Ai medici compete invece la compilazione, la raccolta di campioni biologici, approfondimenti di laboratorio su casi sospetti.

Situazione italiana e internazionale

La prima segnalazione di allerta all’Oms su un aumento del numero dei casi di epatite acuta di eziologia sconosciuta pediatrica sotto i 10 anni è data dalle autorità sanitarie del Regno Unito il 5 aprile 2022. I primi casi identificati presentavano sintomi da marzo e da allora i casi sono stati poi riportati al sistema di sorveglianza europea (Tessy) dall’Unione Europea e a livello internazionale.

QUADRO INTERNAZIONALE ECDC E OMS EUROPA. Al 20 maggio risultano nel rapporto Ecdc e Oms per l’Europa 276 casi pediatrici di 16 o di inferiore età, definiti come probabili; di questi 138 sono stati ricoverati e 23 in cura; la maggior parte, attorno al 70% ha meno di 5 anni. Provengono da 16 Paesi:

  • Austria (2)
  • Belgio (14)
  • Cipro (2)
  • Danimarca (7)
  • Grecia (3)
  • Irlanda (6)
  • Italia (27)
  • Paesi Bassi (14)
  • Norvegia (5)
  • Polonia (1)
  • Portogallo (11)
  • Repubblica di Moldavia (1)
  • Serbia (1)
  • Spagna (29)
  • Svezia (9)
  • Regno Unito (144)

Sottoposti all’esame per la ricerca dell’adenovirus risultano 110 positivi su 181 casi testati mentre per la ricerca del Sars-CoV-2 23 positivi su 188 casi testati; inoltre 19 casi sono risultati positivi al test sierologico per il Sars-CoV-2 su 26 casi, e infine 53 risultavano non vaccinati Covid-19 su 63 casi.

QUADRO EPIDEMIOLOGICO IN ITALIA. Risultano 27 casi probabili dei quali 26 con un ricovero ospedaliero e la maggior parte, 16 casi, sono di età inferiore ai 5 anni e poco più della metà sono di sesso femminile.

Alla ricerca dell’adenovirus 8 sono risultati positivi su 17 casi testati; in 2 si è riscontrato il Sars-CoV-2 dal tampone molecolare o antigenico su 12 casi e infine si riporta un caso di trapianto epatico.

INDAGINE NEL REGNO UNITO

Su 81 casi esaminati i sintomi più comuni manifestati sono in ordine, ittero (74%), vomito (73%) , feci chiare, diarrea e nausea e altri sono letargia e febbre. I sintomi più diffusi sono di tipo gastrointestinale alcune settimane prima della comparsa dell’ittero mentre pochi hanno avuto problemi respiratori ma accomunati tutti da livelli di transaminasi elevata nel sangue. In Scozia i bambini affetti hanno superato le 2mila IU/L di queste proteine enzimatiche.

Inghilterra. Al 28 aprile 7 degli 81 casi inglesi e 1 dei 13 casi scozzesi hanno subito un intervento di trapianto al fegato; simile negli altri paesi UE/ AEE.

Sulle ricerche per adenovirus, su 53 casi 40 hanno avuto esito positivo; 11 casi tipizzati su sangue hanno registrato positività per adenovirus 41F; al Sars-CoV-2 10 casi positivi su 61 casi testati in Inghilterra; 3 erano affetti da adenovirus e da Sars-CoV-2.

Scozia. 5 casi positivi al Sars-CoV-2 su 13 casi e 2 con Covid-19 nei tre mesi precedenti, 2 negli ultimi 11 giorni precedenti il ricovero e 1 positivo al ricovero.

Per adenovirus la ricerca in feci e campioni respiratori o su sangue 5 positivi su 13 casi.

Nel Regno unito si è avuto dalla fine del 2021 un aumento di casi di epatite pediatrica in bambini sotto i 10 anni con infezioni o coinfezine da adenovirus e Sars-CoV-2.

Dal questionario consegnato ai 60 casi inglesi e 13 scozzesi per un’indagine ad ampio spettro non si sono riscontrate caratteristiche particolari comuni o esposizioni a fattori di rischio, né contagi familiari: solo due bambini hanno avuto un collegamento epidemiologico con altri due casi noti.

In Inghilterra nei primi mesi del 2022 i laboratori sanitari pubblici hanno isolato diversi patogeni, tra i quali adenovirus, enterovirus, human metapneumovirus, rhinovirus e norovirus sotto i 10 anni a partire dalla fine del 2021.

Indagini tossicologiche sono anche effettuate ma non è stata trovata tossicità da paracetamolo o aflatossina B1.

Raccomandazioni per gli esami

Il Centro europeo Ecdc suggerisce di: raccogliere più campioni, preferibilmente da sangue intero e biopsie di fegato, dai casi indagati e usare diversi metodi diagnostici; ricercare nello stesso momento l’adenovirus e il virus dall’A all’E dell’epatite nei bambini con infezione epatica grave.

Per poter escludere altre malattie infettive consiglia screening di laboratorio per malattie metaboliche e autoimmuni e studi tossicologici e ambientali.

E poi la conservazione a temperatura di 20° o sotto dei campioni di siero, sangue con Edta, tampone nasofaringeo-gola, fecale o tampone rettale, urine. Inoltre specificare i tipi dei campioni risultati positivi all’adenovirus e al sars-CoV-2 e riportarne la segnalazione quanto prima sulla piattaforma di sorveglianza europea Tessy.

Infine non avendo un protocollo comune per il sequenziamento dell’intero genoma dell’adenovirus dal sangue di effettuare tale procedura da campioni positivi all’adenovirus e condividere le sequenze genomiche con il Centro europeo Ecdc o depositarle in database internazionali.

Misure di prevenzione

Rimane per ora l’infezione da adenovirus enterico la causa più probabile e le indagini su altre possibilità continuano..

Il Centro Ecdc dà alcuni consigli per la prevenzione: buone pratiche igieniche, delle mani e respiratoria, nella scuola per l’infanzia in presenza di focolai di gastrointerite, dell’uso di dispositivi di protezione monouso per il cambio dei pannolini e disinfezione delle superfici; negli ospedali per le persone ricoverate con casi definiti probabili il trasferimento e lo spostamento da un’unità all’altra va effettuato il meno possibile per evitarne la diffusione e il cohorting dei casi probabili con altri pazienti è da evitare.

Importante sapere è che gli adenovirus possono rimanere sulle superfici, anche negli asciugamani e i gel per le mani a base di alcol non proteggono del tutto. Infatti le disinfezioni delle attrezzature mediche sono a base di candeggina ad alta concentrazione (10%).

redazione Bioetica News Torino
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