«I Governi degli Stati aderenti alla presente
convenzione, a nome dei loro popoli dichiarano: Che
le guerre nascono nell’animo degli uomini ed è
l’animo degli uomini che deve essere educato alla
difesa della pace»1
Preambolo Costituzione Unesco, 4 novembre 1946
Il potere dei sogni
Il murale, Power of imagination, realizzato dall’artista Millo su di una parete del penitenziario minorile a Kremenchuk in Ucraina è tributo al potere positivo dell’immaginazione2. In un luogo di detenzione destinato agli adolescenti l’arte è monito di speranza e indica il potere del sogno, guarda alla forza che trasforma e dà concretezza ai bisogni interiori, alla capacità che guida la fiducia nelle possibilità della vita.
Un adolescente, con i capelli al vento e la felpa azzurra, su un piccolo aeroplano di legno vola al di sopra del carcere. Ė l’aeroplano dei giochi di bambino ed il giovane all’interno ci sta stretto. Vola con l’immaginazione, come nei giochi dei piccoli, capaci di dare realtà ai sogni impossibili. Scruta con la mano l’orizzonte e indica la capacità trasformatrice dell’immaginazione, in grado di dare concretezza e forma al nostro potenziale di valori e desideri. Sollevarsi al di sopra della gravità della condizione del presente, attingere all’energia dell’immaginazione e dare concretezza alla fiducia nel futuro. Ė segno che ogni cambiamento è possibile. Oggi l’arte di Millo nelle immagini di questo muro, dipinto coi sogni e la forza dell’adolescenza, richiama altre immagini, quelle devastanti del conflitto e delle lacerazioni del presente degli adolescenti.
Come costruire la pace, come sognarla per farla crescere? C’è una possibilità nell’arte di rappresentare i valori attraverso la positività e non solo a ricercarli per sottrazione, attraverso la mancanza, la negazione e la denuncia dell’oltraggio dei valori. Le immagini dell’adolescente, che sul muro di un penitenziario esprime la volontà di rinnovamento e sguardi aperti a orizzonti nuovi, richiamano prepotentemente la voglia di futuro che in un altro contesto di spazio e di tempo affiora nell’auspicio di Universo senza bombe dell’artista Nicola De Maria al Castello di Rivoli. Qui l’idea della necessità di valore spirituale, alla base dell’esistenza e del senso di vita, interseca parole scritte, colori e forme astratte.
La vivacità netta del rosso, verde, blu e giallo, espressi nelle geometrie di forma immerge il visitatore in un’esperienza visiva gioiosa in un luogo dedicato alla speranza e alla pace. Il bisogno di felicità attraverso l’arte astratta dell’artista diventa messaggio universale3.
Disegnare la pace e renderla visibile a tutti nell’arte pubblica, così appare nel sogno di Keith Haring Tuttomondo a Pisa, realizzato nel 1989 sulla parete esterna della chiesa e convento di Sant’Antonio5. Opera dedicata all’umanità, un messaggio di pace, felicità e armonia universale e anche di realismo e di attenzione alle insidie della società. Sul muro del convento pisano prendono forma e colore l’ecologia, la cura per la natura, l’uguaglianza tra culture, le forbici umane che tagliano il serpente e invitano l’umanità a sconfiggere il male.
L’arte di fronte alla guerra
L’arte attraversa le guerre, si confronta, prende posizione, si difende da esse, ne è devastata. Ė il caso dei preparativi di Pavlo Makov per la Biennale con l’opera The Fountain of Exhaustion. Acqua alta e della sua esposizione nel padiglione dell’Ucraina6. O l’assenza della Russia alla manifestazione lagunare per volontà dei suoi stessi curatori7. L’arte prende posizione, si schiera, o prova a frapporre distanze dal coinvolgimento. Sul sito di Garage Museum, Galleria d’arte privata e spazio culturale a Mosca, appare il 26 febbraio, a pochi giorni dall’attacco, questo annuncio: «Il team del Garage Museum of Contemporary Art ha deciso di interrompere il lavoro su tutte le mostre fino alla fine della tragedia umana e politica che si sta svolgendo in Ucraina. Non possiamo sostenere l’illusione della normalità quando si verificano tali eventi».
Al termine della seconda guerra mondiale il Preambolo alla Costituzione dell’Unesco esprime la connessione tra cultura e difesa della pace, introducendo la necessità di curare l’animo per coltivare la pace. La salvaguardia del patrimonio culturale è stato nei decenni successivi obiettivo dell’Unesco durante i conflitti armati. Così oggi anche in Ucraina, che ospita molti siti riconosciuti Patrimonio dell’umanità ed il cui patrimonio danneggiato annovera, a fine maggio, devastazioni a 139 siti religiosi e civili9.
Il colore della pace e della guerra
La Pace di Antonio Canova, ospitata nel Museo nazionale d’arte a Kyiv, è ora messa in sicurezza. L’opera di Canova ci interroga sui colori della pace e della guerra. La bianca figura alata, rappresentata nel panneggio della veste che si distende in pieghe minute, richiama l’iconografia di Vittoria e Nemesi. La maestosità della Pace ristabilisce la Giustizia e schiaccia il serpente. L’allegoria, commissionata a Canova dal conte Nikolaj Petrovich, ammiratore di Napoleone, giunse a San Pietroburgo nel 1816 quando l’imperatore era stato sconfitto. Oltre un secolo dopo, nel 1953, fu trasportata a Kyiv. Le grandi ali ed il bianco immacolato del marmo, la maestosità fiera di gesto e sguardo emergono dalla forma plastica che sovrasta la realtà e si mostra come idea fuori dal tempo.
Quali sono i colori della guerra e della pace che l’arte rappresenta? Non solo il bianco disegna la pace. Il bianco e i colori generativi di quiete e armonia compongono la pace di Picasso nella cappella laica di Vallauris (1952). Ė il bianco della giustizia che sfida la guerra e la ferma, con lo scudo impresso dal disegno di una colomba e con lancia e bilancia. La guerra è la terra rossa di sangue, corre su di un cocchio con la spada insanguinata, ha una rete colma di teschi e un cesto di insetti ripugnanti. Ė nei colori violenti e dissonanti, nero, verde velenoso e rosso, che profanano lo spazio. Con i raggi di un sole-fanciullo a forma di occhio la pace colora un paesaggio lieto di famiglia sul verde del prato e disegna l’armonia delle arti diffusa da Pegaso alato insieme ad un funambolo su fondo blu10.
La guerra colpisce senza voler guardare chi ferisce, l’arte prova a portare in primo piano i visi, i corpi e le esistenze delle vittime. Valeriia, la grande opera-immagine di una bambina ucraina sorridente, stesa su un enorme telo a Leopoli nei giorni del bombardamento, guarda il cielo e mostra, nell’installazione dell’artista francese JR e nel movimento di azione collettiva pubblica, il volto reale e simbolico di chi sta sotto in pericolo11.
Curare la terra, curare la pace
Il modello di sviluppo economico ed energetico che ha accompagnato nei decenni la storia in una crescita illusoriamente e incoscientemente considerata infinita ed inarrestabile, e che esige cambiamento per arginare il collasso ambientale, svela le intime connessioni tra guerre e l’emergenza della terra. Oggi l’urgenza di sostenibilità si confronta con il paradosso della criticità del ritorno al carbone e al petrolio.
Le guerre provocano devastazioni all’ambiente e tutelare la biodiversità richiede la necessità di ripensare regole per garantire la pace nel futuro. Il valore dello sviluppo sostenibile è congiunto alla responsabilità verso le generazioni future. Guardare alla pace senza la forza del cambiamento nella scelta della sostenibilità e della responsabilità etica significa non cogliere l’interdipendenza delle scelte. «Il concetto di pace è così strettamente connesso a quello di guerra che i due termini ‛pace’ e ‛guerra’ costituiscono un tipico esempio di antitesi, come gli analoghi ‛ordine-disordine’, ‛concordia-discordia’, ‛armonia-disarmonia’» , indicava Norberto Bobbio12.
La pace non è soltanto il contrario di guerra, assenza di guerra. Comporta la capacità di armonia dell’uomo con sé stesso, con gli altri e con la natura e di azioni di tutela. A pochi mesi dall’apertura del Concilio Vaticano II e dall’intervento nella crisi di Cuba, le parole della Pacem in terris nel 1963 riportavano al centro la necessità di costruire pace: «Con l’ordine mirabile dell’universo continua a fare stridente contrasto il disordine che regna tra gli esseri umani e tra i popoli; quasicché i loro rapporti non possono essere regolati che per mezzo della forza»13.
Proprio a quel momento storico «mentre il mondo vacillava sull’orlo di una crisi nucleare» e all’appello allora diretto «a tutti gli uomini di buona volontà» rimanda l’enciclica Laudato sì del 2015. Lo fa rivolgendosi «a ogni persona che abita questo pianeta» ponendo al centro l’urgenza del dialogo con tutti riguardo alla «nostra casa comune»14:
Credo che Francesco sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità […]. In lui si riscontra fino a che punto sono inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore (15)
Affiora la rilevanza di opporre alla guerra nel lessico la parola cura. Cura si presenta come antitesi alla guerra, capace di custodire, coltivare e rigenerare. Al mondo distopico la cura allarga la visione alla ricerca del mondo consapevole dell’interdipendenza e della responsabilità degli uni agli altri.
Il sogno e la cura
La casa comune è un gigantesco picnic organizzato come azione d’arte dall’artista JR nel 2017 sul confine tra Messico e Stati Uniti e che ha portato gli ospiti provenienti dalle due opposte frontiere a condividere il pranzo16. Metà sul lato messicano della mensa e metà su quello americano. A condividere lo stesso pasto, acqua, musica, pensieri. Curare la terra è anche difenderla dalle monoculture intensive che plasmano nuovi paesaggi di sterilità nell’opera Omelia contadina (2019/20) di JR e guardare senza ipocrisia alle responsabilità17. Le grandi farfalle che appaiono nel grande murales, The ode of collapse, di una casa di quartiere Aurora a Torino sono memoria della distruzione sul pianeta di oltre l’80 % della loro popolazione nell’ultimo secolo e richiamo dell’arte alla responsabilità18.
La casa comune è devastata ed i suoi abitanti tra loro nemici in un contesto che dovrebbe essere invece di salvezza per tutti. Obiettivo irrinunciabile e urgente è la cura della casa comune e di noi.
Come l’artista Seth ci grida nel murale di Popasna, città sul confine del conflitto da anni e oggi cancellata dalla guerra19. L’opera del 2019 ritrae nello squarcio di guerra due bambini che sanno ritrovarsi e vedersi. I sogni di quel gruppo di giovani, che corre e grida al di sotto del murale, richiamano il potere dell’immaginazione violato e la responsabilità senza appello degli adulti. «Keep in touch» dice, restiamo in contatto, nonostante tutto.
1 http://www.centrounesco.to.it/?action=view&id=36 (internet, 06.06.2022)
2 Millo è l’artista italiano Francesco Camillo Giorgino (vedi https://www.millo.biz/) (internet, 06.06.2022)
https://www.millo.biz/portfolio_page/power-of-imagination-kremenchuk-ukraine/ (internet 06.06.2022). Il murale è stato realizzato nell’ambito del Progetto Back to School Ukraine a cura di Seth Land e Oleg Sosnov con il supporto di Unicef Ukraine e Sky Art Foundation. Il progetto Back to School Ukraine è stato dedicato ai bambini e agli adolescenti con l’obiettivo di realizzare murales nelle scuole e anche nei penitenziari minorili, per portare l’arte ai bambini che vivono contesti di povertà, guerra o di detenzione, in aree periferiche.
3 https://www.castellodirivoli.org/artista/nicola-de-maria/ (internet, 06.06.2022)
4 Colori all’acqua e pastelli su muro / water-based colors and pastels on wall, dimensioni determinate dall’ambiente / dimensions determined by the space, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino Deposito a lungo termine / Long term loan, 2010, Collezione dell’artista / Collection of the artist
5 Per la precisione: chiesa di Sant’Antonio abate ed ex convento (oggi casa canonica), https://it.wikipedia.org/wiki/Tuttomondo (internet, 06.06.2022)
6 https://www.labiennale.org/it/arte/2022/ucraina (internet, 06.06.2022)
7 https://www.labiennale.org/it/news/comunicazione-della-biennale-di-venezia-sul-padiglione-russo-alla-biennale-arte-2022 (internet, 06.06.2022)
8 L’annuncio così continua sul sito «Garage è da sempre un’istituzione internazionale aperta a una pluralità di voci. Siamo categoricamente contrari a tutte le azioni che seminano divisione e creano isolamento. Ci consideriamo parte di un mondo più ampio non diviso dalla guerra».
https://garagemca.org/en/news/2022-02-26-announcement-from-garage-in-the-light-of-current-events (internet, 06.06.2022)
https://www.artribune.com/dal-mondo/2022/02/il-garage-museum-di-mosca-chiude-fino-alla-fine-della-tragedia-umana-e-politica-dellinvasione-u/ (internet, 06.06.2022)
9 https://www.unesco.org/en/articles/damaged-cultural-sites-ukraine-verified-unesco?hub=66116 (internet, 06.06.2022)
10 https://www.vallaurisgolfejuan-tourisme.fr/il-museo-nazionale-picasso/?lang=it (internet, 06.06.2022)
https://musees-nationaux-alpesmaritimes.fr/picasso/collection/la-guerre-et-la-paix (internet, 06.06.2022)
11 https://www.jr-art.net/news/valeriia; https://www.jr-art.net/about (internet, 06.06.2022); https://www.youtube.com/watch?v=9wGZhwchtJU
12 https://www.treccani.it/enciclopedia/pace_%28Enciclopedia-del-Novecento%29/ (internet, 06.06.2022)
13 GIOVANNI XXIII, Papa, Lettera enciclica Pacem in Terris, 11 aprile 1963 (internet, 06.06.2022)
14 FRANCESCO, Papa, Lettera enciclica Laudato sì. Sulla cura della casa comune, 24 maggio 2015
15 ID., Lettera enciclica Laudato sì
16 https://www.jr-art.net/projects/migrants-picnic-across-the-border (internet, 06.06.2022)
17 https://www.jr-art.net/project-list/omelia-contadina (internet, 06.06.2022)
18 https://www.museotorino.it/view/s/f1835b89104a4fea8d5abbebaf75980e (internet, 06.06.2022)
L’opera è stata realizzata nel 2018 dall’artista francese Mantra per il 13 obiettivo di Agenda 2030
19 https://seth.fr/portfolio/popasna-2/ (internet, 06.06.2022)
Julien Malland è conosciuto con lo pseudonimo di Seth. Ė un’artista internazionale, parigino, e nelle sue opere di arte pubblica guarda con intensità ai giovani e ai bambini. https://seth.fr/a-propos/ (internet, 06.06.2022)
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