Editoriale
Cari lettori,
è ora visibile agli occhi di una Ue “miope” quell’umanità quotidiana in cammino dal Mediterraneo e dai Balcani, in imbarcazioni di fortuna e a piedi per chilometri e chilometri su strade periferiche, alla ricerca di libertà, di dignità umana, di migliori condizioni economiche, ovvero una speranza in una Europa in crisi economica.
Risuonano forti le parole di Papa Francesco in Laudato Si’ , recente enciclica sul degrado ambientale e sociale, «una riflessione gioiosa e drammatica insieme», scritta «per entrare in dialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune» ( 2, 28). Ma saranno efficaci a scuotere la coscienza in ogni persona e delle persone di potere di tutto il mondo?
«Basta però guardare la realtà con sincerità per vedere che c’è un grande deterioramento della nostra casa comune. La speranza ci invita a riconoscere che c’è sempre una via di uscita, che possiamo sempre cambiare rotta, che possiamo sempre fare qualcosa per risolvere i problemi. Tuttavia, sembra di riscontrare sintomi di un punto di rottura, a causa della grande velocità dei cambiamenti e del degrado, che si manifestano tanto in catastrofi naturali regionali quanto in crisi sociali o anche finanziarie, dato che i problemi del mondo non si possono analizzare nè spiegare in modo isolato. ⌈…⌉ è certo che l’attuale sistema mondiale è insostenibile da diversi punti di vista, perché abbiamo smesso di pensare ai fini dell’agire umano: “Se lo sguardo percorre le regioni del nostro pianeta, ci si accorge subito che l’umanità ha deluso l’attesa divina ” (Giovanni Paolo II, Catechesi 2001)». Laudato Si’, 61,71-72
Una buona lettura,
«Bioetica News Torino»
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