Editoriale
Cari lettori,
Mentre nella Città del Vaticano cinque mila giornalisti provenienti da tutto il mondo sono accreditati per seguire il 75o Conclave, in cui , a partire da martedì 12 marzo, i 115 cardinali nella Cappella Sistina si riuniranno per eleggere il nuovo successore di Benedetto XVI, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo risiede il Pontefice emerito, che «non port[a] più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera rest[a], per così dire, nel recinto di san Pietro» (Udienza Generale, 27 febbraio 2013, piazza San Pietro).
Una rinuncia al Soglio di Pietro che ha destato subito un po’ di incredulità e sconcerto sia nel mondo religioso sia in quello laico, ma poi, presto, è stata compresa.
Anzi una rinuncia che ha fatto amare ancor di più la figura di quel Papa intellettuale che ha mostrato la propria fragilità al mondo, ammettendo che «negli ultimi mesi le [sue] forze erano diminuite» e ha svelato la propria grandezza d’animo, maturando una decisione libera e ponderata “per il Bene della Chiesa”, sostenendo che «amare la Chiesa significa anche avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi».
Dedichiamo una pagina a Benedetto XVI e pubblichiamo la storia della fondazione del Centro Cattolico di Bioetica, raccontata dal presidente professore Giorgio Palestro che ne percorre le tappe più significative partendo dalla preziosa opera del Cardinale Severino Poletto – che in questi giorni è a Roma tra gli elettori del Conclave – sino ad oggi.
La persona malata, sofferente, disabile mentale grave, si trova spesso a confrontarsi con i propri limiti, ad adattarsi ad un mondo per lei nuovo, a far esperienza del disagio e della sofferenza in una società che privilegia il benessere fisico e l’efficientismo, a instaurare una relazione medico-paziente non sempre facile. Anche il familiare però non è sempre preparato ad accompagnarla nel cammino di vita nuovo, ad accoglierla. È il tema di un corso di alta formazione svoltosi a Brescia.
Maurizio Mori e Giovanni Fornero, autori della recente opera dal titolo «Laici e Cattolici in bioetica» (Le Lettere) hanno presentato giovedì 7 marzo il volume alla Gam di Torino, invitati alla serata dal Centro Cattolico di Bioetica. Si è rivelata un incontro proficuo, un tavolo di lavoro in cui studiosi e bioeticisti affermati si sono confrontati sulle diverse prospettive bioetiche partendo dai contenuti del testo, con un ascolto attento da parte del folto pubblico che non ha esitato a fare domande. In questo numero troverete una recensione del volume scritta dal teologo morale e bioeticista Giuseppe Zeppegno che all’analisi della struttura dell’opera unisce alcune considerazioni.
Aver cura dell’ambiente in cui si vive facendo uso di materiali a basso impatto ambientale è tra gli obiettivi che la nuova disciplina, la bioarchitettura, si pone. Quali legami la unisce alla bioetica è quel che ci illustra Ada Toni di Otranto , architetto e docente nel Master di II livello in Architettura, arti sacre e liturgia all’Università Europea di Roma, nello spazio dedicato alla rubrica «Lo sguardo sul mondo».
Una buona lettura!
Lo staff di Bioetica News Torino
© Bioetica News Torino, Marzo 2013 - Riproduzione Vietata