Droga e prevenzione nei bambini: dal programma delle Nazioni Unite alla situazione in Afghanistan
22 Novembre 2021Si può non cadere nella trappola della droga che impedisce di crescere liberi e distrugge la vita. Come? Non solo venendo a conoscenza degli effetti dannosi sulla salute delle sostanze ma anche nel venire aiutati a sviluppare e rafforzare quei sani valori e quelle capacità che ciascuno possiede, che consentono di percepire un’autostima di sé e di trovare altri orizzonti sicuri per la crescita nella comunità.
Attingendo a consolidate conoscenze scientifiche l’Agenzia delle Nazioni Unite per il controllo della Droga e di prevenzione della criminalità internazionale (UNODC), promuove per bambini ed adolescenti della prima fascia di età nel mondo, in particolar modo quelli che vivono nelle comunità più emarginate o in gruppi più vulnerabili e a rischio, l’apprendimento di alcuni comportamenti del vivere quotidiano che aiutano nella prevenzione dall’abuso di sostanze stupefacenti e che sono importanti per lo sviluppo neuro-psicologico ed educativo dei bambini e degli adolescenti nell’età dell’infanzia verso la maturità del mondo adulto; atteggiamenti incentrati su affettività e relazioni sociali.
Li presenta un divertente filmato della nuova serie Listen First, intitolato Super Skills, nella cui animazione personaggi che con la loro allegria, vivacità e capacità di ascoltare per comprendere le difficoltà a chi si avvicina loro, riescono a generare sentimenti di simpatia e fiducia nei bambini per superare le loro piccole difficoltà che incontrano ogni giorno in famiglia, a scuola, tra gli amici.
Raffigura i super poteri, Super Skills (puoi vedere il video www.unodc.org/listenfirst), che a sua volta diversi filmati mostrano ciascuno piccoli passi di un cammino di crescita su compassione, fiducia, curiosità, empatia, gratitudine, onestà, speranza, integrità, motivazione e rispetto, accompagnati da un’ampia documentazione in lingua inglese, spagnola e francese che si avvale dell’esperienza professionale di società internazionali competenti, indirizzata ad un uso specifico da parte di educatori, genitori, insegnanti, operatori sanitari e della prevenzione e adeguata anche per un pubblico generale.
Una piccola squadra di personaggi in cui ciascuno ha super poteri raffigurati da un organo di senso più evidenziato: una mano grande, fragile e resistente al tempo stesso capace di aiutare se stessa e gli altri a superare ostacoli emotivi e fisici, così come i grandi occhi che danno al personaggio tanto la capacità di vedere lontano quanto quella di addentrare nel cuore degli amici.
«Con il perdurare della pandemia da Covid e le interruzioni delle relazioni educative e sociali, la nuova fase dell’iniziativa Listen First di UNODC offre un sostegno valido per i bambini per sviluppare abilità che possono aiutarli nel costruire una loro resilienza all’uso di sostanze stupefacenti e rafforzarli nell’affrontare le avversità», afferma la direttrice esecutrice Ghada Waly dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il controllo della Droga e per la prevenzione del crimine.
In Afghanistan
C’è necessità di un’assistenza internazionale per poter ridurre coltivazione e produzione della droga in Afghanistan, che sono aumentati ancor di più rispetto al 2020 in concomitanza con l’instabilità politica, economica e sanitaria del Paese dalla presa dei talebani in agosto, fattore che incide sulla lievitazione dei prezzi e, di conseguenza, preme sugli agricoltori per una semina maggiore di oppio.
Da un ultimo studio dell’Agenzia delle Nazioni Unite UNODC dagli oppiacei dell’Afghanistan si sono ricavati nel 2021 da 1, 8 a 2,7 miliardi di dollari americani ma il grosso degli affari illeciti avviene al di fuori del Paese lungo tre rotte, balcanica, nordica e meridionale. Per cinque anni si è raggiunto l’apice con più di 6 mila tonnellate all’anno, con un incremento dell’8 nel 2021. L’Afghanistan da solo ha alimentato nel 2020 circa l’85% della produzione globale di oppio.
Ad un mercato globale saturo di oppiacei l’Agenzia intravede la possibilità che si accompagni una più forte espansione nel mondo della produzione in Afghanistan della sintetica metanfetamina con un conseguente aumento del consumo e anche di confisca all’interno e al di fuori dell’Afghanistan.
Latest findings and emerging threats, la ricerca citata dell’Agenzia Onu sulla situazione delle sostanze stupefacenti in Afghanistan nel 2021, mostra che la coltivazione delle piante per metanfetamina non possa più essere sostenibile per grandi produzioni lasciando l’attrazione per le sostanze sintetiche. Ed è citato negli anni 2015 -2019 come secondo paese di provenienza dei sequestri di resina di cannabis nel mondo, dopo il Marocco, seguito da Pakistan, Libano, Repubblica islamica di Iran, Albania, Kurgyzstan, Spagna, Paesi Bassi, Nepal, India e altri in Asia Centrale.
Gli sfollati sia all’interno che all’esterno dell’Afghanistan sono tra le popolazioni a rischio di consumo di sostanze stupefacenti e di sviluppo di disturbi per la loro vulnerabilità in cui si sono trovati – spiega la ricerca -, che si manifesta con problemi mentali come depressione, ansia, disordine da stress post – traumatico.
L’uso delle droghe come cannabis e oppiacei è ben radicato in Afghanistan e da un decennio si è assistito ad un’espansione della produzione e del consumo delle droghe sintetiche come si è citato della metanfetamina.
Preoccupa l’uso dell’oppio ai bambini: nel 2009 in uno studio emerse che l’80 per cento delle donne che facevano uso di oppio a loro volta lo passavano ai loro bambini. Lo stesso problema era emerso dai campioni biologici di due terzi di bambini in aree rurali che parteciparono ad un’indagine nel 2015: o era stato loro somministrato l’oppio oppure ne erano stati esposti.
Capita che, come si osserva, mancando accessi a servizi sanitari adeguati nel Paese, soprattutto nelle aree più marginalizzate, l’uso della droga viene associato a trattamenti auto medicali per mali fisici come un comune raffreddore, un dolore cronico e psicologici come ansia e depressione. In questi ultimi anni si rileva un crescente aumento di droghe sintetiche.
In una recente indagine condotta in Afghanistan nel 2020 su una popolazione adolescenziale tra i 13 e i 18 anni nel 2019 si mostra un consumo variegato di sostanze tra studenti della scuola secondaria. Il 12 per cento ha riferito un consumo per qualunque sostanza compreso l’alcol, almeno una volta nell’arco di un anno. Gli adolescenti che già fumavano sigarette nell’arco di un anno o avevano amici che già avevano provato, hanno mostrato più facilità a consumare sostanze stupefacenti avendo meno la percezione del rischio per la salute, una certa mancanza di reazioni riprovevoli dinanzi all’uso da parte di altre persone, a non andare a scuola senza un valido motivo e infine di comportamenti antisociali. Il rapporto si conclude facendo notare come il consumo da parte dei giovani li allontani dal lavoro e dall’istruzione arrestando il loro percorso di crescita individuale e all’interno della società.
La tecnologia, un aiuto nel salvare la vita: anticipa l’ingresso delle sostanze sul mercato
È una corsa contro il tempo nel contrastare gli effetti nocivi alla salute, che possono anche essere letali, di sostanze psicoattive nuove che vengono immesse nel mercato dell’illegalità. L’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda) nel Rapporto del 2021 evidenzia l’individuazione nel 2019 in Europa di ben oltre 400 nuove sostanze psicoattive in Europa, in particolar modo cannabinoidi e oppiacei sintetici che sono molto potenti e pericolosi per la salute e lo smantellamento di più di 370 laboratori di produzione illegale di stupefacenti.
Ricercatori dell’Università della British Columbia in Canada hanno sperimentato un modello di apprendimento di una macchina artificiale che dal database di informazioni immesse sulle sostanze psicoattive conosciute finora, pervenute anche dai laboratori forensi nel mondo, la cui rete di conoscenza e di rielaborazione dei dati si alimenta con le informazioni che gli vengono date. Basato sull’analisi computazionale il software è capace di anticipare le mosse dei “chimici” illegali indicando le sostanze che potrebbero già essere presenti o vedersi presto sul mercato. Si differenzia dagli altri sistemi in uso da diverse agenzie perché le sue risposte avvengono in tempi rapidi.
«Il fatto che possiamo predire quali sostanze nuove hanno più probabilità di emergere sul mercato prima della loro comparsa è simile a quanto accade nel film di fantascienza Minority Report in cui la conoscenza anticipata delle attività criminali che avrebbero dovuto svolgersi aiutava a ridurre in modo significativo la criminalità futura» , spiega l’autore della ricerca Dr David Wishart, professore di scienze biologiche e scienza computazionale all’Università di Alberta, pubblicata su «Nature Machine Intelligence», A deep generative model enables automated structure elucidation of novel psychoactive substances.
(ccbysa)