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Don Roberto Repole è il nuovo vescovo di Torino e vescovo di Susa

19 Febbraio 2022

L’annuncio della nomina di papa Francesco di don Roberto Repole a vescovo di Torino e della diocesi di Susa viene dato da monsignor Cesare Nosiglia, che ha guidato la Diocesi torinese dal 2010 ed è amministratore apostolico di Susa dal 2019, con accanto il nuovo eletto, questa mattina attorno alle ore 12 presso il Santuario della Consolata.

Il nuovo eletto, torinese, ha 55 anni, è attualmente direttore del ciclo istituzionale della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale – sezione parallela di Torino, dove conseguì nel 1992 il baccalaureato in teologia e nel 1998 la licenza. Vi insegna Teologia sistematica, disciplina di cui ha l’incarico nella medesima Facoltà presso l’istituto superiore di scienze religiose e il biennio di specializzazione in teologia morale speciale e alla licenza nella sede centrale di Milano. Prosegue gli studi di dottorato in Teologia sistematica che consegue nel 2001 alla Pontificia università Gregoriana in Roma. Ė stato alla guida dell’Associazione teologica Italiana per molti anni, dal 2011 al 2019. Possiede una vasta pubblicistica monografica, saggistica, di opere collettanee e curatela, e numerosi contributi in riviste specialistiche. Tra le più recenti, La chiesa è il suo dono (BTC 197, Queriniana 2019) e il dono dell’annuncio (San Paolo 2021).

Monsignor Nosiglia ha accolto la nomina con parole di vicinanza: «Oggi saluto con affetto don Roberto e sono certo che il suo ministero e azione pastorale darà un ulteriore impulso alle nostre Diocesi di Torino e Susa supplendo ad ogni mia mancanza, con l’apporto del clero, dei religiosi e religiose e dei laici, per svolgere con impegno il cammino sinodale in atto e ogni altro importante rinnovamento delle due diocesi in vista della loro unità sempre più necessaria». E rassicurandolo sulla sua « piena disponibilità a sostenerne il ministero senza alcuna interferenza. Io resterò a Torino in una realtà ecclesiale collegata alla parrocchia Madonna Addolorata, al Pilonetto».

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Don Roberto Repole – foto d’archivio – bioetica news torino riproduzione riservata

La nomina, che lo ha colto di improvviso e che non cercava, viene da lui letta «come opera della fantasia e dell’estro dello Spirito», come spiega don Repole, ma il suo ministero di servizio è rivolto a due chiese che già conosce e per il quale è grato.

Conclude infine: «Mi consola, infine, sapere che come cristiani non siamo certamente una potenza, né dobbiamo esserlo. Non abbiamo da offrire a queste nostre città nulla di tutto ciò che esse possono trovare già altrove e in abbondanza. Possiamo offrire, però, quello che nella nostra povertà Cristo ha deposto e depone continuamente in noi: la straripante bellezza del Vangelo, che può generare senso di vita per i più giovani, sollievo e compagnia per i più anziani, vicinanza e cura per i malati, accoglienza ospitale per tutti i poveri e gli emarginati».

redazione Bioetica News Torino