Sabato 16 marzo dalle ore 15.30 alle ore 18.00 alla Casa «Sacro Cuore» di via Pianezza 110 a Torino, la dottoressa Franca Feliziani Kannheiser, psicologa e catecheta come ama definirsi, incontrerà i gruppi famiglia della diocesi di Torino sul tema «Dire Dio ai bambini».
Fra le relazioni tenutesi ad Armeno (No) a fine agosto dello scorso anno, nell’incontro tra uffici per le pastorali della Famiglia e della Catechesi di tutte le diocesi del Piemonte e della Valle d’Aosta, in preparazione alla Nota Pastorale Cep «Una Chiesa madre» (13 gennaio 2013), la dottoressa Kannheiser aveva segnato un clima di attenzione particolare nei riguardi dei piccoli.
Il titolo veniva declinato in «Come Dio vede la famiglia e il bambino». Dire Dio ai bambini significa «parlare di loro stessi, delle famiglie che li aiutano a crescere». Dio parla di sé nel Primo Testamento come “padre” e “madre”; «per la famiglia occorre trovare un senso profondo nelle cose che è chiamata a fare», nel loro essere papà e mamma i genitori «fanno un discorso fondante di fede». Ne è esempio la dedizione di una madre che accetta di essere per nove mesi grembo accogliente dando il suo corpo perché il figlio possa crescere. «Sognano insieme, mentre aspetta il bambino la mamma intesse una trama di pensieri, parole, sogni, ricordi». La dott.ssa Kannheiser invitava anche le nostre parrocchie «ad esprimere al meglio il volto materno di Dio, avere attenzione per i bambini, dire “ci sei anche tu”, predisporre tempi e spazi adeguati per piccoli momenti celebrativi».
Sulla stessa linea, don Domenico Cravero che nel sussidio Il mondo magico del bambino. Un percorso parrocchiale di catechesi 0-6 anni (Elledici 2012), scrive: «Le esperienze umane fondamentali che sono all’origine dell’atteggiamento religioso e della coscienza etica si compiono nella vita familiare e sono condizionate per sempre dai legami che s’instaurano fin dalla prima infanzia».
La locandina dell’incontro
Nel volume Il mondo magico del bambino. Testo di approfondimento per i catechisti e per i genitori (Elledici 2012), rispondendo alla domanda «Che cosa significa credere?» don Cravero ribadisce: «La trascendenza è contenuta nella stessa esperienza umana, nell’agire prima che nel pensare […] La trascendenza è un’eccedenza di vita, una realtà che supera i limiti dell’ordinario e del quotidiano, pur essendovi contenuto. “Irrompe” in loro, “sporge” oltre loro, a volte in modi sorprendenti e imprevisti».
Don Cravero descrive “una nuova concezione dell’infanzia”: «I bambini non sono più considerati minori in attesa di diventare adulti, ma persone complete (in base allo stadio evolutivo) e competenti (partecipi e attivi nel loro rapporto con gli adulti e non solo da loro dipendenti). Si riconoscono ai bambini le loro “ragioni” e si ammette che essi sanno esprimerle e difenderle». Ne consegue che «non è possibile ascoltare un bambino, con l’attenzione che egli merita, senza sospendere per un attimo il tempo per dedicarsi tutto a lui e lasciarsi avvolgere dalla magia delle sue parole».
Ritornando alla citata Nota Pastorale «Una Chiesa madre», «Dalla parte dei piccoli» (il primo sottotitolo che campeggia nell’introduzione) è una scelta di campo; anche la copertina presenta un’icona ortodossa dove Gesù benedice i piccoli. «Al centro i bambini» è un tema conduttore del terzo capitolo dove si presenta il progetto di pastorale pre e post battesimale: «Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini» (Mt 18). «Ispirano semplicità e trasparenza, chiedono e portano serenità e pace. Sono capaci di stupore e carichi di fiducia». «Amato e benedetto dal Signore ogni bambino è persona … Egli vale per quello che è oggi e non per quello che sarà domani».
Nella veglia per la XXXV Giornata della Vita, al santuario della Consolata sono risuonate le parole della benedizione dei bambini tratte dal «Catechismo dei bambini. Lasciate che i giovani vengano a me» (Catechismo della CEI, Libreria Editrice Vaticana 1992):
Fa’ che questi nuovi germogli / della nostra famiglia / trovino nell’ambito domestico / il clima adatto per aprirsi liberamente / ai grandi ideali che tieni in serbo per loro / e che realizzeranno con il tuo aiuto.
© Bioetica News Torino, Marzo 2013 - Riproduzione Vietata