Dichiarazione dei vescovi dell’Argentina: no a discussione progetto di legge su aborto
26 Ottobre 2020La Conferenza episcopale argentina invita, in una dichiarazione, lo Stato a guardare alla priorità del paese, a prendersi cura dei bisogni del popolo argentino in questo particolare periodo di immensi sacrifici che sta affrontando a causa dell’epidemia da Covid-19; è un corpo sociale già ferito, che necessita ora di una prudenza politica che guidi verso il bene comune e non acuisca lacerazioni con le discussioni sull’introduzione di un progetto di legge sull’aborto.
«Così come la dignità della vita e la promozione dei diritti umani sono concetti centrali in un’agenda autenticamente democratica, la situazione generale della Salute pubblica, posta da questa dolorosa circostanza, rende insostenibile e inopportuno qualunque intento di presentare e discutere una legge di questo tipo», afferma nella nota, datata il 22 ottobre, il presidente monsignor Oscar V. Ojea, vescovo di San Isidro e altri rappresentanti della Commissione esecutiva della Conferenza dei vescovi dell’Argentina, che aggiungono «Non prestare attenzione a tutte le vite, a tutta la Vita, sarebbe una colpa gravissima di uno Stato che vuole proteggere i suoi abitanti».
Richiamano infine alle parole di Papa Francesco nella recente enciclica Fratelli tutti (n.18), sollecitando ad «aprire il cuore a un mondo che infrange a pezzi i sogni e si lascia dietro uno sguardo egoista e escludente perché in fondo non si considera affatto la persona come un valore primario a cui porre rispetto e tutela, specialmente se sono poveri o con disabilità, se “tuttavia non son utili” – come lo sono i nati – o se “proprio non servono ” – come gli anziani”.
A risollevare il paese dalla povertà è piuttosto la necessità in questo momento. «Seriamente, è l’aborto una priorità nel mezzo di una crisi?» domanda il gruppo di Provita Unity sui social, ripresa dall’agenzia di stampa Cna in Argentine bishops call … il 23 ottobre. L’articolo informa anche che il dibattito legislativo sull’aborto era già nell’agenda politica alcuni mesi fa, a marzo, ma a causa della pandemia, venne posticipato e attualmente in Argentina si può ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza in caso di pericolo per la salute e la vita della madre e in caso di stupro.