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Dalla Gran Bretagna, Rapporto dati aborto in Inghilterra e Galles nel tempo di Covid-19 Aumentano gli aborti, prevale il metodo farmacologico su quello chirurgico. L'impatto delle misure antiCovid e i servizi di interruzione della gravidanza

12 Settembre 2020

Il Rapporto statistico del Department of Health & Social Care del governo britannico sull’aborto, riferito ai residenti in Inghilterra e nel Galles, per il periodo dei primi sei mesi di quest’anno, da gennaio a giugno 2020, rilasciato il 10 settembre, mette in evidenza un aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il 2019: da 105.540 si è passati a 109.836, ossia 4.296 aborti in più. In ogni mese, da gennaio ad aprile, a confronto con lo stesso del 2019, si rileva una crescita, soprattutto nel mese di aprile con più di 4.500 interruzioni di gravidanza volontaria.

Guardando all’intero anno 2019, il Rapporto annuale 2019 (Abortion Statistics, England and Wales 2019 di giugno 2020), che riferisce i dati statistici gennaio-dicembre 2019, ha registrato 207.384 aborti da parte di residenti in Inghilterra e nel Galles; osserva che il 2019 è «il più alto numero dall’introduzione dell’Abortion Act» (1967).

Riferendosi a dati statistici annuale del 2019 rilasciati in giugno 2020, la direttrice Elizabeth Parson dell’Associazione Life di sostegno alle donne e alle famiglie in alternativa all’aborto, aveva commentato all’indomani: «Sono scioccata ma tristemente non sorpresa del fatto che per il secondo anno di fila abbiamo visto un aumento sostanziale nel numero di aborti che avvengono», in Catholic News Agency, Record Abortion figures in England and Wales ‘a national tragedy, 12 giugno 2020:

At «Life», we represent thousands of women who want to explore alternative options to abortion and we are seeing increasing numbers of women coming to us for help and support during an unplanned pregnancy or if they are suffering the negative effects of abortions (A «Life» rappresentiamo migliaia di donne che desiderano esplorare opzioni alternative all’aborto e stiamo assistendo a un crescendo di donne che arrivano per chiedere aiuto e sostegno durante la gravidanza non programmata o se stanno soffrendo a causa degli effetti negativi dell’aborto, n.t. mia).

[and…] At a unique time in our history when we are focusing all our energy on saving lives, we must never forget that abortion results in the loss of a life and last year nearly 210,000 unborn babies lost their lives to abortion (In un tempo unico della nostra storia quando stiamo focalizzando tutta la nostra energia nel risparmiare vite non dobbiamo dimenticarci che all’aborto consegue la perdita di una vita e lo scorso anno quasi 210mila bambini non nati hanno perso le loro vite a causa dell’aborto, n.t.mia) .

A differenza dello scorso anno, il Rapporto del Department of Health 2020 viene a coincidere con i tempi del Covid-19. Spiega che dal 30 marzo sono entrate in vigore nuove misure sanitarie, seppure temporanee, per limitare la diffusione del virus. L’accesso ai servizi per l’aborto è stato assicurato in modo continuo durante la pandemia, si afferma: «donne e ragazze aventi diritto possono assumere entrambe le pillole per l’aborto farmacologico in tempi brevi early medical abortions – Ema fino alla 10 settimana in casa propria, seguendo una chiamata o consulto via internet con un clinico, senza la necessità di doversi presentare in un ospedale o in una clinica». Un cambiamento che rimane temporaneo limitatamente a due anni o fino al finire della pandemia». Viene anche detto che probabilmente «Il governo si è impegnato di sottoporre un parere pubblico se far mantenere questa misura».

Sull’introduzione delle misure che hanno permesso di effettuare aborti farmacologici a casa durante l’epidemia Catherine Robinson, portavoce di Life, ha voluto far notare un cambiamento di rotta dell’aborto verso una scelta del metodo farmacologico piuttosto che chirurgico, che ha fatto un balzo del 10% da Marzo ad Aprile 2020, in Catholic News Agency – CNA (2020, 11 settembre, Abortion rate in England and Wales soars amid pandemic):

Under the temporary scheme, introduced March 30, women seeking medical abortions are now allowed to take both abortion pills – mifepristone and misoprostol – at home up to the 10th week of pregnancy. Doctors mail the pills to the patient after consulting with them with by telephone or video link (Con lo schema temporaneo introdotto il 30 marzo scorso le donne che cercano aborti farmacologici viene concesso di assumere entrambe le pillole abortive – mifepristone e misoprostol – a casa fino alla decina settimana di gravidanza. Dottori prescrivono le pillole alle pazienti dopo il consulto telefonico o video.

[and….] Women were previously allowed to take only the second drug at home, after taking the first at a medical clinic and after obtaining the approval of two doctors, as required by law (Prima alle donne veniva consentito di assumere solo la seconda pillola a casa, dopo aver assunto la prima presso una clinica medica e dopo aver ottenuto l’approvazione di due dottori come richiesto dalla legge, n.t. mia).

Poi Robinson riferisce ancora in CNA degli incidenti accaduti con la somministrazione a casa (CNA, idem, 11 settembre 2020:

Tragically, that has been the case with two women having their lives ended, along with the tens of thousands of babies losing their lives, under the government’s home abortion scheme.
These ‘DIY’ home abortion schemes should be suspended immediately (Tragicamente quello è stato il caso di due donne avendo la loro vita terminata insieme alle decine di migliaia d bambini che hanno perduto la loro vita nell’ambito dello schema abortivo governativo in casa (n.t mia).
(Questi DiV schemi di aborto in casa dovrebbero essere sospesi immediatamente, n. t. mia).

Nel Rapporto del Department of Health si rileva ancora «una tendenza in crescita dal 2010, quando allora era il 77%» con il graduale aumento della percentuale di aborti al di sotto della 10° settimana: da gennaio a giugno 2020 si ha una percentuale di 86% di questi aborti a confronto con quella dello stesso periodo del 2019, l’81%. C’è un incremento del 5%. Viene messo in rilievo il confronto con l’intero anno 2019, in cui per l’82% sono avvenuti gli aborti al di sotto della 10 settimana di gestazione.
Sotto la 7° settimana di gestazione sono stati effettuati quasi il 50% mentre più del 36% sono avvenuti tra la settima e la nona settimana.

I dati sui metodi dell’aborto mettono in evidenza che per l’82% si è trattato nel periodo da gennaio a giugno 2020 di interruzione farmacologica, percentuale in aumento rispetto al 2019 nello stesso periodo, che riportava il 72%. E per l’intero anno del 2019 la percentuale era del 73%.
Il 96% degli aborti effettuati nei primi sei mesi del 2020 sono al di sotto delle 10 settimane di gestazione, una percentuale più o meno simile allo scorso anno, 2019, che presentava il 95%.
Il mese di marzo 2020 ha registrato il 78% degli aborti di tipo medicali e il 22% chirurgici con una impennata nel mese di aprile 2020 in cui la percentuale è salita a 88% medicale e al 12% chirurgica. Questo aumento segue «una tendenza graduale continua nell’aborto di tipo farmacologico sin dal 1991, quando il mifepristone venne licenziato per la prima volta per tale impiego in Gran Bretagna».

Redazione Bioetica News Torino