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News dal Mondo

Dal mondo sanitario e scientifico: sotto i 1.5°Celsius per mitigare gli effetti climatici sulla vita e la salute delle popolazioni

12 Ottobre 2021

In prossimità del Summit internazionale sul cambiamento climatico Cop26 delle Nazioni Unite, che si svolgerà a Glasgow, in Scozia, dal 9 al 20 novembre 2021, sotto la presidenza britannica e in collaborazione con l’Italia, una Lettera aperta dalle realtà della comunità sanitaria nel mondo, firmata da più di 450 organizzazioni e oltre 3mila professionisti sanitari provenienti da 102 Paesi, è stata indirizzata a capi di Stato e delegati nazionali per le questioni climatiche. Chiedono con urgenza un’azione incisiva sulla grave situazione attuale, «la più grande ed unica grande minaccia che si presenta all’umanità», per poter proteggere «la salute dei loro cittadini, dei loro vicini e delle generazioni future dalla crisi climatica».

Ne danno un resoconto dell’aggravarsi degli effetti dei cambiamenti climatici sulla vita umana e del pianeta e suggeriscono risposte in quanto professionisti del mondo sanitario che si sentono chiamati e interpellati sul piano etico a non tacere su questa crisi che «potrebbe rivelarsi più catastrofica e più resistente della pandemia da Covid-19».

I punti allarmanti e le risposte della comunità sanitaria nella “Lettera”

  • inquinamento atmosferico, in particolar modo dovuto alla combustione del carbon fossile. Causa più di sette milioni di morti premature ogni anno, ovvero 13 morti al minuto. Vi contribuiscono anche gli incendi forestali, le modalità dannose di svolgimento delle attività agricole e l’incenerimento dei rifiuti.
  • i cambiamenti meteorologici e climatici. Ne consegue un aumento di malattie trasmesse da vettori, acqua contaminata e di cibi infetti.
  • l’aumento della frequenza con cui avvengono gli eventi estremi, ad esempio delle ondate di calore, tempeste e inondazioni che trascinano via e cambiano la vita di migliaia di persone, nonché apportando un forte impatto sui servizi sanitari. Quest’anno ha causato ad esempio gravi disagi in Belgio, Cina, India, Pakistan, Vietnam, Canada e Germania.
  • l’aumento dei livelli del mare distrugge abitazioni e mezzi di sussistenza; rende difficile un aiuto sanitario alle popolazioni.
  • Gli effetti climatici si riversano anche sulla salute mentale delle persone; ad esempio lo stress post traumatico e l’ansietà o anche un peggioramento delle condizioni esistenti.

Li preoccupa le affermazioni della comunità scientifica sulla cogente necessità di limitare il riscaldamento globale a 1.5°Celsius per prevenire milioni di morti e un forte impatto sulla salute. Lo studio intergovernativo sul cambiamento climatico nel suo sesto rapporto di valutazione (prima parte pubblicato agosto 2021) ha sollecitato i governi ad agire con tempestività e a prendere decisioni impegnative. Ogni decimo di un grado in eccesso di 1.5°C comporterà serie conseguenze sulla salute e vita delle persone. Mentre l’accordo di Parigi stipulato nel 2015 impegnava a mantenere la temperatura globale sotto i 2°Celsius e di raggiungere i 1.5° C entro il 2050 ora la situazione è peggiorata e la traiettoria del riscaldamento globale va verso 2.7°C e il 3.1°C solo in questo secolo.

Evidenziano come a subirne gli effetti climatici siano soprattutto i paesi e le comunità più povere invitando le nazioni più ricche che beneficiano delle risorse e delle attività che sono causa dei cambiamenti climatici, ad esempio mediante l’estrazione e l’uso del carbone fossile, ad aiutarle. L’equità nella politica climatica non solo proteggerà la salute delle popolazioni ma sarà anche un ritorno in investimento, dall’aria alla acqua più pulita, dai cibi più sicuri e salutari al trasporto più sostenibile.

Pertanto ritengono necessario i seguenti adeguamenti:

  • l’aggiornamento degli impegni nazionali sul clima presi con l’Accordo di Parigi per limitare il riscaldamento a 1.5°C inserendo nei loro progetti il tema della salute
  • rendere la transizione dall’impiego del carbone fossile veloce e corretta iniziando con il taglio dei permessi, sussidi e finanziamenti per completare con il finanziamento per lo sviluppo di energia pulita
  • il taglio alle emissioni di gas serra dai paesi più ricchi in linea con l’obiettivo di 1.5°Celsius
  • il trasferimento promesso di fondi dai paesi più ricchi a quelli con basso reddito per aiutarli nelle misure di adattamento e mitigazione
  • la costruzione di sistemi sanitari sostenibili, resilienti ai cambiamenti climatici, con basso consumo di carbone
  • gli investimenti per la ripresa pandemica comprendano le azioni sul clima e la riduzione delle iniquità sociali e sanitarie.

Anche l’Organizzazione mondiale della salute ne evidenzia la necessità nel suo Rapporto Salute e Clima

Contemporaneamente alla Lettera esce il Rapporto speciale dell’Oms lunedì 11 ottobre, sul cambiamento climatico e sulla salute intitolato L’argomento salute per agire sul clima, anch’essa per la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, Cop26, di Glasgow. Un decalogo di 10 raccomandazioni di priorità nelle azioni da parte della comunità globale sanitaria, rappresentata da più di 150 organizzazioni e 400 esperti e professionisti sanitari, rivolte ai governi e ai decisori politici per intervenire con urgenza sulla crisi sanitaria e climatica, raccolte in una ottantina di pagine, comprendenti studi di casi, con cui sostenere l’agenda dello sviluppo sostenibile.

Il rapporto è dedicato alla memoria di Ella Kissi-Debrah e a tutte le persone che hanno sofferto e sono morte a causa dell’inquinamento dell’aria e degli effetti climatici.

Il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ne spiega il motivo: «Facciamo appello ai governanti di ogni Paese e ai loro rappresentanti alla Cop 26 di evitare l’impellente catastrofe sanitaria limitando il riscaldamento globale a 1,5°Celsius e di rendere centrale l’equità e la salute umana nella mitigazione del cambiamento climatico e nelle azioni di adeguamento».

«Abbassare l’inquinamento dell’aria ai livelli delle linee guida dell’Oms, ad esempio, ridurrebbe il numero totale delle morti per inquinamento dell’aria nel mondo dell’80% mentre ridurrebbe seriamente le emissioni dei gas serra che alimentano il cambiamento climatico, aggiunge il direttore dell’Ambiente, del Cambiamento climatico e della salute dell’Oms Maria Neiria. Un altro esempio riportato da Neiria è l’orientamento verso le diete vegetali e più nutrienti con cui si ridurrebbero le emissioni globali in modo significativo e assicurerebbero sistemi alimentari più resilienti ed eviterebbero fino a 5milioni e 100mila di morti correlate alla dieta ogni anno entro il 2050.

Le raccomandazioni dell’Oms al Cop 26

  • L’impegno ad una ripresa sanitaria dal Covid-19: salutare, sostenibile ed equa. Ad esempio porre misure con cui non si ritorna più allo scenario dell’inquinamento dell’aria ai livelli pre-pandemici, trasformando le città più adeguate ai bisogni delle persone migliorando le infrastrutture dei trasporti e assicurando che la risposta al Covid-19 rafforzi i sistemi sanitari. Tra i case studies citati vi è quello australiano in cui professionisti sanitari e stakeholders si sono riuniti per riflettere su possibili scenari per la salute e il benessere delle persone dopo la ripresa dal Covid e le misure di mitigazione del clima (puoi leggere qui).
  • la non negoziabilità della salute: giustizia sociale e salute al centro dei discorsi sul clima alle Nazioni Unite
  • Saper fruttificare i benefici sanitari dall’agire sul clima dando la priorità a interventi con le maggiori rese sul clima, sociali ed economiche
  • la costruzione di una resilienza della salute ai rischi climatici: sostenibilità ambientale dei sistemi sanitari e sostegno agli adattamenti
  • realizzare sistemi energetici per proteggere la salute e il clima verso il rinnovabile e cessare la povertà energetica nelle case e nei luoghi di cura
  • reinventarsi ambienti urbani, trasporto e mobilità
  • proteggere e conservare la natura come fondamento per la salute: sostenibilità alimentare e dei mezzi di sussistenza
  • promozione dei sistemi alimentari resilienti, sostenibili e salutari
  • finanziare un futuro più verde, più giusto e sano per salvare vite
  • l’ascolto della comunità sanitaria e indicare un’urgente azione climatica.

CCBYSA

redazione Bioetica News Torino