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Covid. Nuovo dl: dal “green pass” dai 50 anni e per accesso ai servizi e mondo del lavoro alla gestione dei casi di contagio nelle scuole Perplessità da parte del mondo scolastico

07 Gennaio 2022

Il Governo ha introdotto nuove misure anti-Covid con il decreto legge n. 1 del 7 gennaio 2022, in vigore dall’ 8 gennaio. Deciso per poter «”rallentare” la curva di crescita dei contagi relativi alla pandemia e a fornire maggiore protezione a quelle categorie che sono maggiormente esposte e che sono a maggior rischio di ospedalizzazione», informa il Consiglio dei ministri sul sito istituzionale e «per la straordinaria necessità ed urgenza di rafforzare il quadro delle vigenti misure di contenimento della diffusione del virus, estendendo, tra l’altro, l’obbligo vaccinale ai soggetti ultra cinquantenni e a settori particolarmente esposti, quali quello universitario e dell’istruzione superiore», come si apprende dal testo del decreto. .

Le novità sono contenute nel testo, composto di 6 articoli, e riguardano:

1. Estensione dell’obbligatorietà vaccinale: + 50 anni

Fino al 15 giugno 2022 l’obbligo vaccinale anti-Covid -19 si estende in Italia ai cittadini italiani e di altri stati membri dell’Unione Europea residenti in Italia, ai cittadini stranieri, che hanno 50 e più anni.

Sono già tenuti all’obbligo vaccinale dai precedenti decreti:

  • gli operatori sanitari impegnati nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e studi professionali e dal 15 dicembre 2021 anche per la dose di richiamo
  • dal 15 dicembre 2021 con la dose di richiamo per: personale amministrativo della sanità, docenti e personale amministrativo della scuola, militari, forze di polizia e personale del soccorso pubblico.

Si è esonerati dall’obbligo vaccinale se «vi è accertato pericolo per la salute», le cui condizioni cliniche devono essere specifiche e documentate e attestate dal medico di medicina generale dell’assistito e dal medico vaccinatore che ne riferirà l’esonero oppure lo slittamento.

Se ci si infetta da Sars-CoV-2 la data di vaccinazione verrà differita «fino alla prima data utile prevista sulla base delle circolari del Ministero della Salute».

Dal 15 febbraio 2022 i lavoratori del settore sia privato che pubblico dai 50 anni di età sono tenuti per accedere ai luoghi di lavoro esporre il certificato verde rafforzato (vaccinazione o guarigione).

La verifica sul luogo di lavoro delle certificazioni verdi è tenuta da parte dei datori pubblici, privati e dei responsabili della sicurezza delle strutture in cui si svolge l’attività giudiziaria.

Nel caso in cui i lavoratori avvisino di non essere in possesso della certificazione verde o ne sono privi al momento di accedere al lavoro la normativa considera il loro stato “assente ingiustificato” «senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione della predetta certificazione, e comunque non oltre il 15 giugno 2022» al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. E prevede che per i giorni di assenza ingiustificata non sono dovuti né retribuzione né compenso né emolumento.

Viene emessa una sanzione per la violazione della normativa sull’accesso ai luoghi di lavoro con le certificazione verde da euro 600 a 1500 euro. Permangono le conseguenze disciplinari secondo gli ordinamenti di settore.

Per la durata in cui la vaccinazione viene esonerata, omessa o differita, il datore di lavoro può impiegare il lavoratore a mansione diversa se questa impedisce l’eventuale rischio di diffusione virale e ciò non comporta la decurtazione della retribuzione.

Nelle imprese, dopo il 5 giorno di assenza ingiustificata il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata pari a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, per un periodo non superiore a 10 giorni lavorativi, rinnovabili fino al termine del 31 marzo 2022 senza sanzioni disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro per il lavoratore sospeso.

Sanzioni pecuniarie

Per l’inosservanza della normativa vigente sull’obbligo vaccinale si è soggetti alle seguenti penalità pecuniarie da versare all’Agenzia delle entrate:

  1. euro 100,00 per chi al 1 febbraio 2022 non ha iniziato il ciclo vaccinale primario
  2. euro 100,00 per chi dal 1 febbraio 2022 non ha effettuato la dose di completamento del ciclo vaccinale primario
  3. euro 100,00 per chi dal 1 febbraio 2022 non ha effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo primario entro i termini di validità delle certificazioni verdi.

Dal 1 febbraio 2022 la certificazione verde Green Pass vaccinale e da guarigione post vaccinazione avrà una validità di 6 mesi che decorre dalla data di vaccinazione o certificato di guarigione. Fino ad allora, come è stato normato in precedenza, la certificazione verde rimane valida per 9 mesi a partire dal 15 dicembre 2021.

Università

Estensione dell’obbligo vaccinale senza limiti di età, dai 18 anni, a tutto il personale universitario, delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e degli istituti tecnici superiori

A quali servizi si può accedere con il Green pass “base” o “rafforzato”

Fino al 31 marzo 2022 c’è l’obbligo di essere in possesso e di esibire il Green Pass base o rafforzato per usufruire dei seguenti servizi:

  1. Servizi alla persona (es. parrucchiera) dal 20 gennaio 2022
  2. servizi pubblici, postali, bancari e finanziari e attività commerciali, eccetto quelli individuati come necessari, dal 1 febbraio 2022
  3. colloqui visivi in presenza con detenuti e internati presso istituti penitenziari per adulti e minori dal 20 gennaio 2022

Le verifiche sulla violazione delle norme è a carico dei titolari, gestori o responsabili di tali attività.

Attività giudiziaria

C’è già fino al 31 marzo 2022 l’obbligo del green pass per il personale, i magistrati e i componenti delle commissioni tributarie per accedere agli uffici giudiziari. A questi si aggiungono con il nuovo decreto i giudici popolari, i difensori, i consulenti, i periti e gli altri ausiliari del magistrato estranei alle amministrazioni della giustizia. Non sono soggetti all’obbligo testimoni e parti del processo.

Non comporta alcuna impossibilità di comparire per legittimo impedimento il fatto che il difensore sia assente a seguito del mancato possesso o esibizione della certificazione verde richiesta.

Scuola: tracciamento e nuove misure

Viene data la disponibilità al commissario straordinario anti Covid di utilizzare 92.505mila euro per il 2022 per far eseguire gratuitamente i test antigenici rapidi alla popolazione scolastica della scuola secondaria di primo e secondo grado in regime di auto-sorveglianza su prescrizione medica presso farmacie o strutture sanitarie convenzionate.

Sono previste misure diverse a seconda del grado di scuola: Per la quarantena:

  • dell’infanzia. Con un caso positivo viene sospesa l’attività per una durata di 10 giorni
  • primaria. Se vi è un caso positivo si attiva la sorveglianza in classe. Si effettua il test antigenico rapido o molecolare non appena si viene a conoscenza della positività (T0); il test verrà rieffettuato dopo 5 giorni (T5). Se vi sono due o più positivi in una classe si va con la didattica a distanza per tutti per 10 giorni
  • secondaria di I e II grado. Se vi è un caso positivo si prevede l’autosorveglianza e uso in aula di mascherine FFP2. Se vi sono due casi nella classe si procede con la didattica digitale integrata per chi ha concluso il ciclo vaccinale primario (due dosi) da più di 120 giorni, chi è guarito da più di 120 giorni, chi non ha avuto la dose di richiamo (booster). Gli altri possono proseguire in presenza con auto-sorveglianza e indossare mascherine FFP2 in aula. Infine se risultano tre casi positivi l’intera classe dovrà tenere le lezioni a distanza (dad) per 10 giorni.

Vale sempre la regola della temperatura corporea inferiore ai 37,5° e senza sintomatologia respiratoria per poter accedere alla scuola.

Non c’è violazione della privacy perché «la norma di legge, dunque, in questo specifico caso autorizza le scuole a prendere visione della situazione vaccinale degli studenti, senza che ciò comporti una violazione della privacy», spiega il ministero dell’Istruzione e dell’Università e della Ricerca in una nota dell’8 gennaio.

Invece sul fronte dei presidi c’è preoccupazione dinanzi al crescente numero di contagi che mette in difficoltà per una ripresa delle attività scolastiche in presenza e per la mancanza di chiarezza delle linee dettate dal Governo nel nuovo decreto legge affinché si possa avere garantita presenza e sicurezza. In un accorato appello, l’associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola (Anp) in una lettera indirizzata al Governo, firmata da più di mille aderenti, descrive l’attuale quadro scolastico. Da un lato il problema di reperibilità del personale: mancano docenti in quanto sospesi per non essere in regola con la vaccinazione obbligatoria o in quanto contagiati positivi al Covid e in assenza del personale Ata; dall’altro la questione di come poter accogliere e vigilare sui bambini in tale situazione. Invita pertanto, come riporta rainews.it 7 gennaio 2022, ad «una programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza (con l’attivazione di lezioni a distanza) per due settimane», che «è sicuramente preferibile ad una situazione ingestibile che provocherà con certezza frammentazione, interruzione delle lezioni e scarsa efficacia formativa».

«I dirigenti non possono essere lasciati soli a gestire una situazione oltremodo complessa nella quale entrano in gioco fattori diversi, dalle norme sulla privacy al diritto all’istruzione, sui quali non si può procedere per improvvisazioni», spiega Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, che indica alcune criticità: una, deve essere garantita la disponibilità delle mascherine ffp2 e di formati adatti per i bambini più piccoli, un’altra, l’improponibilità della gestione del servizio differente in una stessa classe per l’efficacia stessa della didattica. E invita i genitori a collaborare favorendo la copertura vaccinale.

D’accordo anche la Federazione nazionale dei medici e odontoiatri nel posticipare la riapertura delle scuole: «in un momento in cui gli studenti hanno appena iniziato a vaccinarsi o a fare i richiami, a seconda delle fasce di età, ci preoccupa, così come preoccupa i presidi. Per questo chiediamo uno stop di 15 giorni, da recuperare poi a giugno, quando dovremmo essere fuori dall’emergenza», ha affermato il presidente Fnomceo Filippo Anelli in una nota del 7 gennaio, in cui vi sottolinea anche un altro problema, quello della inutilità dell’attuale colorazione regionale. Il sistema è legato all’occupazione dei posti letto e delle terapie intensive. Con i vaccini la situazione è cambiata perché la maggior parte dei contagiati, oltre un milione e mezzo di persone, è curata a casa e spiega Anelli, «con questi numeri, anche il tracciamento rischia di saltare. Serve una nuova classificazione, nuovi parametri che tengano conto della pressione sulla sanità territoriale». Conclude proponendo il coinvolgimento del territorio, «a livello decisionale prima che operativo integrando i loro rappresentanti nel Comitato Tecnico Scientifico».

Il primo ministro Mario Draghi terrà lunedì pomeriggio 10 gennaio alle ore 18 una conferenza stampa per spiegare le motivazioni delle misure del decreto.

(aggiornamento 10 gennaio 2022 ore 10.19)


redazione Bioetica News Torino