Piemonte al via la “quarta dose” anti-Covid-19
13 Luglio 2022Da giovedì 14 luglio in Piemonte si avvia la campagna vaccinale per il secondo richiamo anti Sars-CoV-2, o quarta dose, tramite il portale www.ilPiemontetivaccina.it. I soggetti saranno individuati dalla Regione in base alle condizioni stabilite nella circolare ministeriale della Salute lunedì 11 luglio e resa nota sulla GU il giorno successivo.
Un sms chiamerà per una preadesione per la quale la somministrazione potrà svolgersi entro 10 giorni presso i centri vaccinali locali, con possibilità di slittare l’appuntamento o effettuarlo in alternativa presso le farmacie o il proprio medico vaccinatore resisi disponibili per le persone tra 60 e 79 anni e si proseguirà con gli ultraottantenni. Dal 15 luglio avranno inizio le vaccinazioni nella modalità alternativa.
Per i soggetti fragili dai 12 anni in poi con le patologie indicate dal Ministero nella circolare citata la convocazione avverrà in modo diretto dalle strutture e per gli ospiti delle rsa i vaccini saranno somministrati presso le strutture stesse.
La chiamata avverrà se sono trascorsi 120 giorni dall’ultima dose somministrata o dalla positività al Covid.
Sono circa 620 mila le persone che hanno già maturato il tempo, affermano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Icardi. La quarta dose ha raggiunto finora nella regione piemontese più di 280 mila dosi per gli immunodepressi, ultraottantenni, fragili ultra sessantenni e ospiti delle rsa.
Ė stata fatta anche chiarezza da parte del Ministero della Salute sulla somministrazione del secondo richiamo vaccinale per le persone immunocompromesse, quest’ultime, categoria per la loro fragilità compresa tra quelle raccomandate nella circolare del 20 febbraio 2022, non sono state citate, e dunque comprese, nella circolare dell’11 luglio 2022. Ciò ha causato alcuni dinieghi da parte di punti vaccinali dinanzi a persone affette da reuma in trattamento con terapia immunosoppressiva nel rispetto dell’ultima circolare. L’Associazione Amrer onlus malati reumatici dell’Emilia Romagna ha segnalato la questione al Ministero della Salute e alla Regione Emilia Romagna oltre che farne partecipe ai lettori, medici, istituzioni e pazienti del Quotidiano sanità per far conoscere la situazione. La risposta è pubblicata in calce alla lettera dell’Associazione apparsa sul Quotidiano Sanità il 14 luglio la quale conferma la stessa platea di riceventi delle precedenti circolari, compreso appunto quella degli immunocompromessi.
Campagna vaccinale di richiamo anti Covid-19
Sarà sempre, comunque, su base volontaria. Si stimano 12 milioni di persone interessate al secondo richiamo, con vaccini a vettore rMna, dal cui numero occorre sottrarre i guariti. Alle regioni, il progetto delineato dal generale maggiore Tommaso Petroni a capo dell’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di misure di contrasto, secondo le direttive ministeriali citate, spettano l’allestimento dei grandi hub a livello provinciale, uno ogni 50 mila abitanti, integrati da altri punti vaccinali presso strutture sanitarie come presidi ospedalieri, case della salute, studi di medicina generale e farmacie.
Le varianti di Sars-CoV-2 in Italia
La variante Omicron continua ad essere l’unica variante diffusa nel nostro Paese: dall’indagine rapida di giugno che confronta una settimana, il 7 giugno rispetto al 3 giugno, il tipo BA.2 è diminuita, è al 60% circa, il tipo BA.4 è invece aumentato dallo 0,47% arrivando a 11,40% circa e ha un andamento in crescita il tipo BA.5 che passa da 0,40% a 23%. La si trova in tutte le fasce di età come afferma il Rapporto del 1 luglio 2022 dell’Istituto Superiore di Sanità di monitoraggio delle varianti, con i dati aggiornati al 27 giugno 2022.
Dai sequenziamenti dei campioni positivi depositati dalle Regioni sulla piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti di Sars-CoV-2 è emerso negli ultimi 45 giorni la variante Omicron 5 è aumentata.
Viene anche riportato che non c’è evidenza che le infezioni causate da BA.4e BA.5 «siano associate ad un’aumentata gravità delle manifestazioni cliniche rispetto a quelle causate da BA1 e BA2».
La crescita mondiale di Sars-CoV-2
Il bollettino settimanale dell’Oms del 13 luglio, aggiornato al 10 luglio 2022, ha rilevato un aumento dei casi per la quinta settimana consecutiva dopo l’ultimo picco di marzo di quest’anno. Riporta dal 4 al 10 luglio oltre 5milioni e 700 mila nuovi casi, un aumento del 6% rispetto alla settimana precedente, e i decessi segnalati sono arrivati a quasi 10 mila casi.
L’Europa è il paese in cui sono segnalati più nuovi casi, in particolare Francia, Italia e Germania, seguita dagli Stati Uniti (per la situazione globale vedi: la mappa interattiva del coronavirus – fonte: Who).
Uno studio sull’efficacia della 4 dose o secondo richiamo vaccinale
In uno studio prospettico sulla sicurezza ed efficacia del 4° vaccino antiCovid-19 di Gili R. Yochay, di Tal Gonen et al. (7 aprile 2022, N Eng J Med, 386: 1377-1380), ha verificato, seppure in uno studio di coorte «troppo piccolo per consentirne in modo accurato la prova» l’efficacia della quarta dose con Bnt162b2 o mRNA Moderna somministrata successiva alla terza sulla variante Omicron, nel periodo di emergenza, che ha un alta trasmissibilità, nel periodo in cui era diffusa. In questo contesto l’efficacia si è rivelata contro i sintomi della malattia per la maggior parte per il 65%.
Gli autori hanno constatato che la quarta dose non produce eventi avversi significativi anche se vi sono stati sintomi miti e locali diffusi nella maggioranza dei riceventi.
Parte dagli esiti dello studio condotto in Israele sulla campagna della terza dose estesa a tutta la popolazione a 5 mesi almeno dalla seconda dose. Alcuni studi, il loro Vochay et al. e di Milo R. hanno mostrato in via preliminare come gli effetti della terza dose inizi a scemare dopo 4 mesi, fatto che non preoccupa con la circolazione della variante Delta quanto con la diffusione di Omicron.
Vochay et al. hanno confrontato la risposta immunologica prima e dopo la quarta dose somministrata a 150-200 volontari come pura la risposta confrontata con un gruppo controllato di soggetti vaccinati con la terza dose ma senza la quarta reclutando dai 150 ai 200 volontari che hanno ricevuto la terza dose almeno dopo 4 mesi, monitorati, e di cui si conosce la storia sierologica fino a tre dosi.
Spiega Vochay: «Insieme ai dati precedenti che mostrano la superiorità di una terza dose ad una seconda dose (Lustig Y., Gonen T et al., dec. 2021 in preprint), i nostri risultati suggeriscono una immunologicità massima dei vaccini a mRna raggiunta dopo tre dosi e i livelli anticorpali possono riprendersi dopo una quarta dose».
Prosegue concludendo: «Si è osservato inoltre una bassa efficacia vaccinale contro le infezioni degli operatori sanitari e anche carichi alti virali ipotizzando che quelli che hanno contratto il virus erano infetti. Pertanto per gli operatori sanitari una quarta dose può avere solo benefici marginali. Sulla popolazione anziana e vulnerabile la prova non è avvenuta».
(aggiornamento 15 luglio 2022 ore 12.46)
Dalla Redazione