Intervento di Giuseppe Zeppegno al Convegno on line Eutanasia: vittoria o sconfitta della società?, 19 febbraio 2022, organizzato da Centro Cattolico di Bioetica – Arcidiocesi di Torino e Consulta Conferenza episcopale piemontese (Cep) della Pastorale per la Salute, moderato da Enrico Larghero ©Centro Cattolico di Bioetica riproduzione riservata.
Il Prof. Giuseppe Zeppegno termina il convegno con un commento sulla sproporzionalità delle terapie che non apportano alcuni benefici, dopo aver descritto una sintesi di quanti sono intervenuti alla discussione:
Monsignor Marco Brunetti, vescovo di Alba e delegato Cep per la Pastorale per la Salute nel porgere il suo saluto ai partecipanti ha spiegato i motivi per i quali l’eutanasia è una sconfitta sociale e non un tema confessionale;
Giorgio Palestro presidente del Centro Cattolico di Bioetica ha introdotto l’argomento sul piano medico approfondendo il linguaggio dei termini usati accanimento terapeutico, eutanasia, suicidio medicalmente assistito, non eutanasia;
La giurista e bioeticista Marina Casini fa osservare come si sia arrivati oggi ad una mentalità culturale aperta all’aborto e all’eutanasia quali valori universali mentre c’è la necessità di garantire una prossimità verso ogni persona sofferente. Descrive le conseguenze sociali qualora il referendum “sull’omicidio del consenziente” fosse ritenuto ammissibile dalla Corte Costituzionale e pone alcune riflessioni sul testo “Bazoli” del fine vita, sul suicidio assistito che è in discussione in Parlamento invitando ad una riflessione su un uso delle cure palliative, ancora poco conosciute.
Il bioeticista e filosofo Dino Moltisanti invita a riscoprire il senso della vita da un panorama culturale odierno in cui prevalgono il principio di autonomia che si svuota di senso e una tecnica che non fa differenza sull’uso etico fra bene e male nell’agire. Fa osservare alcune criticità emerse da studi scientifici recenti;
Infine Maurizio Calipari, bioeticista e antropologo, riflette sul senso del limite nella vita di un individuo relative all’oggettività, le sue condizioni cliniche, e alla soggettività, che il paziente percepisce e analizza la questione dell’eutanasia sul piano esperenziale apportandovi un contributo interessante.
© Bioetica News Torino, Marzo 2022 - Riproduzione Vietata