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Cibo e sviluppo sostenibile: al via il Forum mondiale con Ban Ki-moon

13 Ottobre 2015

Storie, idee, progetti per uno sviluppo sostenibile che parta dal basso. Obiettivi che si raggiungono mettendo a sistema le esperienze glocal di tutto il mondo, tema centrale del terzo Forum Mondiale dello Sviluppo economico locale che si apre oggi a Torino. Fino a venerdì si sono dati appuntamento circa duemila delegati provenienti da 70 Paesi del mondo.

In Piazzetta Reale arriverà il presidente del Senato Pietro Grasso, i ministri Gian Luca Galletti, Paolo Gentiloni e i sindaci di Barcellona, Belo Horizonte, Betlemme, Dakar, La Paz, Maputo, Santa Fe e Strasburgo. Per la chiusura è atteso il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon.

Torino ha scelto di affrontare il tema alimentare, in linea con l’Expo di Milano, nel solco della tradizione di Terra Madre: dare voce ai contadini e spazio alle coltivazioni che preservano un legame naturale tra la terra e l’uomo, motore dei processi di produzione agricola. Una produzione alimentare rispettosa della natura e dell’uomo, che si sviluppa non per grandi processi industriali ma per piccole realtà locali che creano buon cibo, benessere, rispetto del lavoro, sfruttamento equilibrato del territorio. Un modo per sanare i vizi di una globalizzazione spinta. «Dobbiamo partire dal cibo come ricchezza, come scambio, come cultura», continua a sottolineare Carlin Petrini di Slow Food che parteciperà al Forum.

Oggi alle 16.30 il sindaco di Torino, Piero Fassino, accoglierà nel tendone di piazzetta Reale, sede delle riunioni plenarie i primi 700 delegati per la cerimonia di apertura preceduto da una performance del Cirko Vertigo. Per le sessioni ristrette è stata realizzata un’altra tensostruttura nel cortile di Palazzo Reale. E verrà utilizzata anche la Sala degli Svizzeri.

Cosa ci si aspetta dal forum? Uno scambio di esperienze sullo sviluppo economico locale, dare vita ad alleanze per incidere sull’agenda globale, indicare le politiche di successo, sensibilizzare i governi, sulla base degli obiettivi indicati dall’Onu.

Tante le storie che si incroceranno sotto la Mole: gli Indios di Roraima, in Brasile, e di Fratel Carlo Zaquini, missionario della Consolata, da quarant’anni tra gli Yanomami, il popolo più primitivo della terra. La Rete dei Cartoneros dell’America Latina stipulerà a Torino la carta dei diritti a loro dedicata. Una storia tutta piemontese è quella dei pulmini biometano che saranno utilizzati durante i giorni del Forum, il primo esempio di trasporto pubblico di questo tipo. Biometano prodotto a Ozegna, nel Canavese, dai reflui zootecnici di un impianto del gruppo Egea, uno degli sponsor dell’evento. E fino a sabato Palazzo Cisterna ospita la mostra dell’Unesco “Oltre la sotenibilità”: un viaggio per immagini nelle terre dei delegati presenti al Forum.

Diego Longhin
Fonte: «Repubblica.it»

Approfondimenti:
Agenda: http://www.ledforumtorino2015.org/it/a-proposito-del-forum/programma/ 

 

Redazione Bioetica News TorinoRedazione Bioetica News Torino