Cambiamenti climatici, in agenda oggi alla riunione del Consiglio Europeo 12 e 13 dicembre su bilancio e Brexit
12 Dicembre 2019Il cambiamento climatico è tra i punti di discussione in agenda, oltre al bilancio pluriennale 2021-2027 della riunione del Consiglio europeo dell’Unione Europea che si terrà oggi pomeriggio, 12 dicembre nella sede di Bruxelles, guidato dal neo presidente Charles Michel, eletto il 2 luglio scorso. Un incontro che proseguirà fino a domani, 13 dicembre, con il vertice euro sulla situazione attuale e del futuro dell’unione economica e monetaria (revisione trattato del Meccanismo europeo di stabilità, strumento di bilancio per la convergenza e la competitività, rafforzamento dell’unione bancaria) alla presenza della presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde e dell’Eurogruppo Mario Centeno. Vi sarà anche un consiglio straordinario per la discussione della Brexit (articolo 50) e sui preparativi per i negoziati Unione Europea e Regno Unito dopo il recesso.
Dopo uno scambio di opinioni con il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, Charles Michel avvierà la prima sessione di lavoro in cui si tratterà dei cambiamenti climatici, tematica in corso fino al 13 dicembre al vertice a Madrid clima COP 25 . Il riscaldamento del clima e dei suoi effetti rappresentano una forte preoccupazione e una sfida globale a cui occorre dare una risposta altrettanto “globale”. Si discuterà di strategie ed orientamenti a lungo termine che saranno presentati al Segretariato delle Nazioni Unite sul Cambiamento climatico (UNFCCC) agli inizi del prossimo anno: «Voglio che raggiungiamo un accordo sul nostro impegno a favore di un’UE a impatto climatico zero entro il 2050. Il Consiglio europeo invierebbe così un forte segnale che sottolinea come l’UE sia pronta ad assumere un ruolo di guida a livello mondiale in merito a questa fondamentale questione. Sono convinto che la transizione verso la neutralità climatica creerà nuove opportunità di crescita economica e di sviluppo», afferma il presidente Charles Michel nella lettera di invito al Consiglio europeo.
Da un lato quel che accade al nostro pianeta, visibile a tutti, a cui si sta assistendo ad eventi meteorologici estremi da ondate di calore a inondazioni a incendi boschivi sempre più frequenti sia in Europa che nel mondo, e dall’altro il monito degli scienziati, che in mancanza di interventi urgenti, il riscaldamento globale rischia di superare di 2 C° i livelli preindustriali entro il 2060, portando cambiamenti negativi sull’ecosistema a cui non si potrà tornare indietro, la perdita della biodiversità e sulla produzione alimentare.
La Commissione europea nel novembre dello scorso anno aveva presentato una serie di strategie per un’economia a impatto zero sul clima attraverso diversi azioni, tra le quali l’uso di energie rinnovabili, l’adozione di una mobilità pulita e sicura, un’economia circolare che riduca al minimo i rifiuti (divieto sui prodotti in plastica monouso entro il 2021, rimboschimento etc,), il contrasto alle emissioni di CO2 tramite il processo di cattura e sequestro del carbonio.
Un impegno verso la neutralità climatica entro il 2050 cui l’Italia si impegna: «Vigileremo con cura finchè in questa transizione anche industriale, le Istituzioni europee sostengano adeguatamente la dimensione sociale connessa all’economia verde, le esigenze delle piccole e medie imprese, che costituiscono la forza del nostro sistema produttivo, e il “level playing field” europeo», ha affermato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso tenutosi alla Camera e al Senato in vista del Consiglio europeo a cui partecipa, ricordando l’impegno della banca europea degli investimenti verdi per 1000 miliardi di euro e della Commissione europea di linee di azioni strategiche per un’economia sostenibile attraverso il Green Deal Europeo, la cui notizia è stata diffusa ieri.