Calano gli aborti in Italia. Relazione sull’Ivg (legge 194)
02 Novembre 2015Il numero degli aborti volontari in Italia cala. Uno su tre riguarda una donna straniera. L’obiezione di coscienza di medici e personale sanitario non impedisce, come sostenuto da alcuni, il ricorso all’interruzione volontaria della gravidanza.
Sono alcuni dati che emergono dalla Relazione sull`attuazione della legge 194 (del 1978), presentata al Parlamento nella quale vengono presentati i dati definitivi relativi all`anno 2013 e quelli preliminari per l`anno 2014. Si tratta di un atto normato dalla legge 194 che disciplina l’Ivg. Per quanto riguarda il 2014, per la prima volta il numero di interruzioni volontarie di gravidanza è inferiore a 100.000. Sono state notificate dalle Regioni 97.535 casi, con un decremento del 5.1% rispetto al dato definitivo del 2013 (105.760 casi), più che dimezzate rispetto alle 234.801 del 1982, anno in cui si è riscontrato il valore più alto in Italia.Anche gli altri indicatori confermano la continua diminuzione del ricorso alle Ivg: il tasso di abortività (numero delle Ivg per 1.000 donne fra 15-49 anni) nel 2014 è risultato pari a 7,2 per 1000, con un decremento del 5,9% rispetto al 2013 e un decremento del 58,1% rispetto al 1982). Il valore italiano rimane tra i più bassi di quelli osservati nei paesi industrializzati.Il rapporto di abortività (numero delle Ivg per 1.000 nati vivi) nel 2014 è risultato pari a 198.2 per 1.000 con un decremento del 2.8% rispetto al 2013, e un decremento del 47.9% rispetto al 1982.Per quanto riguarda il 2013, si conferma la stabilizzazione del contributo percentuale delle donne straniere, pari al 34% delle Ivg, con un tasso di abortività del 19 per 1.000, pari a una tendenza tre volte maggiore di quelle italiane, in generale, e quattro volte per le più giovani.Fra le minorenni il tasso di abortività è del 4.1 per 1.000 (era 4,4 nel 2012), uno dei valori più bassi rispetto agli altri paesi occidentali. Resta costante, e la più bassa a livello internazionale, la percentuale di aborti ripetuti: il 26,8% delle Ivg viene effettuata da donne con una precedente esperienza abortiva.Continuano a diminuire i tempi di attesa fra rilascio della certificazione e intervento. Il 90.8% delle Ivg viene effettuato nella regione di residenza.
Riguardo l’esercizio dell`obiezione di coscienza e l`accesso ai servizi Ivg, si conferma quanto già osservato su base regionale e, per la prima volta, per quanto riguarda i carichi di lavoro per ciascun ginecologo non obiettore, anche su base sub-regionale: non emergono criticità nei servizi di Ivg. In particolare, emerge che le interruzioni di gravidanza volontarie vengono effettuate nel 60% delle strutture disponibili, con una copertura soddisfacente, tranne che in due regioni molto piccole.
Il numero dei punti Ivg, paragonato a quello dei punti nascita, mostra che mentre il numero di Ivg e` pari a circa il 20% del numero di nascite, il numero di punti Ivg è pari al 74% del numero di punti nascita, superiore, cioè, a quello che sarebbe rispettando le proporzioni fra Ivg e nascite. Confrontando poi punti nascita e punti Ivg non in valore assoluto, ma rispetto alla popolazione femminile in età fertile, a livello nazionale, ogni 5 strutture in cui si fa un`Ivg, ce ne sono 7 in cui si partorisce.
Infine, considerando le Ivg settimanali a carico di ciascun ginecologo non obiettore, e considerando 44 settimane lavorative in un anno, a livello nazionale ogni non obiettore ne effettua 1,6 a settimana, un valore medio fra un minimo di 0,5 della Sardegna a un massimo delle 4,7 del Molise.
“Nell’ultima relazione al Parlamento sulla 194, che regola l’aborto in Italia, sono due i dati importanti – afferma Eugenia Roccella, parlamentare di Area Popolare -: il primo è che per la prima volta gli aborti sono meno di 100.000. Il secondo è che è stato confermato anche a livello sub regionale, di Asl o distretto, anche questo per la prima volta, che i non obiettori sono in numero più che adeguato a effettuare interventi di Ivg”.
La Roccella fa poi notare che “il calo costante degli aborti in Italia segue quello altrettanto costante delle nascite, e le gravidanze rifiutate, pur in numero sempre preoccupante e lontano dall’obiettivo di zero aborti, tendono parallelamente a diminuire. La relazione dimostra poi – conclude la parlamentare – come l’attacco ai medici obiettori, portato anche in Consiglio d’Europa, sia del tutto ideologico e pretestuoso“.
Fonte:«Avvenire»
Approfondimenti: Relazione Ministro Salute attuazione legge 194/78 al Parlamento IVG 2015 (da Ministero della Salute) <2015 http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2428_allegato.pdf> ( 2 novembre 2015)
<http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2428_ulterioriallegati_ulterioreallegato_0_alleg.pdf> (2 novembre 2015)