Sostieni Bioetica News Torino con una donazione. Sostieni
101 Gennaio-Febbraio 2024
Bioetica News Torino

Bioetica e Arte. Mostre in corso a Torino febbraio 2024

La Galleria è una rubrica di suggerimenti e proposte di mostre ed eventi di arte, che coniugano bellezza, riflessione poetica, diritti e valori


LIGABUE (fino al 26 MAGGIO 2024)

antonio-ligabue-autoritratto-1951-promotrice-belle-arti-mostra-3
©Antonio LIGABUE, Autoritratto, 1951, olio su faesite, collezione privata, courtesy Promotrice belle arti TO Mostra, riproduzione vietata

Promotrice delle belle arti Torino
26 gennaio – 26 maggio 2024

In esposizione alla Promotrice oltre 90 opere di Ligabue, tra dipinti, sculture e disegni, consentono di immergersi nella realtà e nello spirito della sua creazione artistica. Il suo mondo, la relazione e rappresentazione di sé affiorano nelle forme degli animali – tigri, gattopardi, fenicotteri, lotte di galli, predazioni tra animali – e nei suoi autoritratti, nei paesaggi rurali e negli spazi e atmosfere di realtà lontane, multiformi e sognate, dall’Africa alla Siberia. La biografia dell’artista, segnata dalla fragilità sociale e dal disagio psichico, si intreccia all’arte e al talento artistico.

Capace di visioni ed introspezioni profonde e originali, Ligabue dischiude una poetica che accoglie la natura, gli animali, la condizione umana, il malessere dell’esistenza e la forza della vita e li apre ad una realtà che travalica i luoghi. La dolorosa cadenza della vita, tra esperienze di internamento, precarietà di lavoro e sociale, non ha oscurato la creatività e limitato il talento. La mostra è curata da Giovanni Faccenda, con il patrocinio della “Fondazione Augusto Agosta Tota per Antonio Ligabue”, prodotta da SM.ART, con la direzione creativa e di produzione di WeAreBeside.

Per info:
www.mostraligabuetorino.com


● FABIO MAURI. ESPERIMENTI NELLA VERIFICA DEL MALE (fino al 24 marzo 2024)

fabio-mauri-senza-titolo-1949-2553-1-jpg
© Fabio Mauri, senza titolo, inchiostro su carta, 1955, courtesy the Estate of Fabio Mauri and Hauser & Wirth, Castello di Rivoli, riproduzione vietata

Castello di Rivoli – Torino
16 dicembre 2023 – 24 marzo 2024

Attraverso varie tecniche e materiali, collage a fumetti, schermi, proiezioni e performance, grafite, pigmenti, carte, oggetti, pellicole, corpi e suoni, Mauri esplora il mondo attraverso l’arte. Artista ed intellettuale riflette sulla relazione tra bellezza, male, ideologia e potere. Mostra l’angoscia esistenziale determinata dalle lacerazioni e dai dolori delle guerra; ferite non rimarginate e che segnano il suo percorso artistico.
Con oltre cento opere su carta e una collezione inedita di diari e libri dell’archivio dell’artista, la mostra – a cura di Carolyn Christov-Bakargiev, Sara Codutti e Marianna Vecellio – presenta il suo grande “Esperimento del mondo”. Mauri attraversa gli anni della Seconda Guerra mondiale, ha legami con intellettuali come Pasolini, Eco e Calvino, e nel dopoguerra attraverso gli schermi riflette su come cinema e televisione modifichino memoria e finzione. Proprio attraverso l’idea e la forma dello Schermo indaga il tema del Male in contrasto con l’universo ordinato e in equilibrio, e riflette sulle forme di comunicazione di massa, sulla manipolazione ideologica come fonte del male.

La conoscenza al termine della guerra della drammatica realtà dei campi di concentramento e dell’Olocausto segna l’artista, lo coinvolge in profondità e diventa esperienza dolorosa di consapevolezza del Male del mondo. Un dolore che lo conduce a ricoveri psichiatrici (subirà 33 interventi di elettroshock), all’incontro con David Maria Turoldo (di cui illustra la raccolta di poesie Io non ho mani, ed. Bompiani) e a esperienze di riflessione religiosa. Molte opere di questo periodo avranno soggetti religiosi e temi spirituali. Il trauma della guerra affiora nelle opere a disegno con la rappresentazione di una umanità dilaniata, scheletrica, con corpi martoriati e devastati. “The end” è la scritta che si ripete in molte opere a fine anni Cinquanta, con riferimento ad un destino post apocalittico preannunciato da Auschwitz e dall’atomica. La poetica dell’artista è attraversata dal pensiero che il progresso e la modernità non consentano soluzione all’ostinazione del male e non ne costituiscano un antidoto o opportunità di superamento.

Per info:
https://www.castellodirivoli.org/mostra/fabio-mauri-esperimenti-nella-verifica-del-male/


● MICHAEL HÖPFNER – MAGDA DROZD – STAY WITH ME. LA MONTAGNA COME SPAZIO DI RISONANZA (Fino al 31 marzo 2024)

installazioni-stay-with-me-credits-sebastiano-pellion-0-museo-montagna-1
© INSTALLAZIONI STAY WITH ME_CREDITS Sebastiano Pellion_0 Museo Montagna courtesy Museo della Montagna TO, riproduzione vietata

Museo della Montagna Torino
1 novembre 2023 – 31 marzo 2024

La mostra introduce e suggerisce un incontro ed una esperienza metafisica con la montagna, oltre gli approcci consueti. In mostra sono presenti le opere della sound artist Magda Drozd e del walking artist Michael Höpfner, realizzate per questo progetto, nate dalle camminate di Höpfner sulle Alpi e dalle registrazioni di suoni di Drozd nei territori transfrontalieri tra Italia e Francia. Il progetto è stato prodotto con il sostegno di Città di Torino, Regione Piemonte, Camera di Commercio di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Phileas Foundation di Vienna, Federal Ministry for Arts, Culture, the Civil Service and Sport (Austria), Kultur Niederösterreich (Austria), Pro Helvetia, Fondazione svizzera per la cultura, Fondazione Elisabeth Jenny-Stiftung (Riehen).

Collegandosi ai temi del libro “Resonance. A Sociology of Our Relationship to the World”, del sociologo tedesco Hartmut Rosa, la mostra presenta il concetto di risonanza, come relazione dinamica tra soggetto e mondo che, stimolati a vibrare, si trasformano. La mostra attraverso l’esperienza di “stare con la montagna”, e portando il pubblico ad una esperienza immersiva, sollecita la riflessione e l’interrogativo sulla relazione risonante tra umano e other thank human, per trasformarci, per prendere coscienza in questi tempi di “collasso climatico” secondo la definizione del Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres.

Per info:
https://www.museomontagna.org/events/michael-hopfner-magda-drozd-stay-with-me/



THOMAS BAYRLE. FORM FORM SUPERFORM (fino al 2 aprile 2024)

room-6-2-thomas-bayrle-form-form-super-form
© Installation view Thomas Bayrle. Form form superform, Pinacoteca Agnelli Torino, 2023. Image courtesy Pinacoteca Agnelli, Torino, PH credit Sebastiano Pellion Di Persano, riproduzione vietata

Pinacoteca Agnelli Torino
03 novembre 2023 – 2 aprile 2024

Focus della ricerca dell’artista tedesco Thomas Bayrle sono i processi di trasformazione della società e l’interdipendenza tra individualità e collettività. Nella mostra alla Pinacoteca Agnelli le tematiche della produzione in serie, della società e del consumo, dell’economia e della fede si intrecciano. Con tecniche e materiali diversi, fascinazioni pop, elementi e forme tessili (proprie della sua prima esperienza in una fabbrica di tessuti), con l’anticipazione dei pixel e del linguaggio seriale, Bayrle accosta e scruta il consumismo e la religione, i caratteri delle fabbriche fordiste e le forme e gli spazi delle cattedrali gotiche.

Crea un’atmosfera di suoni, movimenti, ritmi che denotano la punteggiatura e la partitura del lavoro, della catena di montaggio, i suoni della fabbrica come ripetizione di brusii senza fine, quasi ad evocare i ritmi della preghiera. Scruta l’immaginario comune del dopoguerra fatto dalla realizzazione del possesso di prodotti, dal detersivo all’automobile. In un percorso temporale l’esposizione presenta le visioni della città e della trasformazione sociale degli anni Ottanta, con il passaggio dalla produzione di prodotti al flusso finanziario e al movimento di denaro e persone. Bayrle guarda alla produzione cinese e alla fabbrica del Lingotto e ci interroga sul senso e sulle relazioni tra individui, lavoratori e collettività. La mostra è a cura di Sarah Cosulich e Saim Demircan.

Per info: https://www.pinacoteca-agnelli.it/mostre/thomas-bayrle-form-form-superform/


● LUCY MCKENZIE E ANTONIO CANOVA. VULCANIZZATO (fino al 2 aprile 2024)

14-mckenzie-canova
© Installation view Lucy Mckenzie and Antonio Canova. Vulcanizzato, Pinacoteca Agnelli Torino, 2023. Image courtesy Pinacoteca Agnelli, Torino, PH credit Sebastiano Pellion Di Persano, riproduzione vietata

Pinacoteca Agnelli Torino
03 novembre 2023 – 2 aprile 2024

Curata da Lucrezia Calabrò Visconti, la mostra Vulcanizzato presenta due gessi di Antonio Canova (dalla Collezione permanente della Pinacoteca Agnelli) degli inizi dell’Ottocento – Danzatrice con dito al mento e Danzatrice con mani sui fianchi – e li pone in relazione e dialogo con le installazioni dell’artista Lucy McKenzie. L’ideale neoclassico di bellezza, compostezza e ordine ha attraversato il tempo sino ad oggi. Così lo studio innovativo della bottega canoviana nella produzione e riproduzione in serie delle opere è qui posto in evidenza e scrutato. McKenzie ne interpreta la permanenza nella rappresentazione del corpo e della bellezza riflessa nei manichini seriali.

Per info: https://www.pinacoteca-agnelli.it/mostre/lucy-mckenzie-e-antonio-canova-vulcanizzato/


● JACOPO BENASSI. AUTORITRATTO CRIMINALE (fino al 1 settembre 2024)

jacopo-benassi-autoritratto-truccato-da-femmina-2007-low-res
© Jacopo Benassi_Autoritratto truccato da femmina_2007_Low res, courtesy GAM, riproduzione vietata

GAM Galleria d’Arte Moderna Torino
27 febbraio – 1 settembre 2024

Cos’è il travestimento, il mascheramento? L’esposizione prende il via dall’acquisizione dell’opera “Panorama di La Spezia”, 2022. L’opera, acquisita nella collezione da parte della Fondazione CRT per l’Arte Moderna e Contemporanea, è un autoritratto in cui l’artista non compare e dove sono presenti foto di piante nel buio della notte ai giardini pubblici. Dal suo lavoro fotografico, alternato tra il buio e il chiarore del flash, emerge l’indagine su ciò che appare e sul non visibile delle cose. In mostra “Serie di ritratti appesi”, 2024, un’opera che propone l’estremizzazione del processo di cancellazione, attraverso i ritratti di personaggi famosi destinati all’invisibilità e al tempo stesso evocativi. Nel proprio autoritratto Benassi appare con una frangetta femminile che richiama il senso e il significato del travestimento, alternanza di realtà, attendibilità e finzione. Quasi foto segnaletica, di schedatura, propria della fotografia giudiziaria e del pregiudizio. Per volontà dell’artista è presentato in mostra il grande bozzetto in gesso realizzato da Leonardo Bistolfi nel 1910 per il monumento funebre di Cesare Lombroso. Il bozzetto è conservato nelle Collezioni della GAM. Benassi scruta con gli scatti fotografici e il video le maschere mortuarie nelle teche del Museo Cesare Lombroso di Torino e percorre l’indagine sulla rappresentazione, la ricerca tra apparenza ed essenza e l’esistenza. La mostra è a cura di Elena Volpato.

Per info:
https://www.gamtorino.it/it/evento/jacopo-benassi-autoritratto-criminale/


© Bioetica News Torino, Febbraio 2024 - Riproduzione Vietata

Sullo stesso tema: etica mostre