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99 Ottobre-Novembre 2023
Speciale Bioetica, cura e disabilità

Bioetica e Arte. Mostre in corso ottobre – novembre 2023

La Galleria è una rubrica di suggerimenti e proposte di mostre ed eventi di arte, che coniugano bellezza,  riflessione poetica, diritti e valori


● OPEN CAMERA: LA STORIA DELLA FOTOGRAFIA NELLE TUE MANI. ACCESSIBILITA’, PARTECIPAZIONE E BENESSERE ATTRAVERSO LA FOTOGRAFIA (dal 19 ottobre 2023)

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© La storia della fotografia nelle tue mani © Rachele Nani, Courtesy CAMERA mostra Open CAMERA, riproduzione vietata

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino
dal 19 ottobre 2023 permanente

Camera, il Centro italiano per la fotografia si apre alla completa accessibilità per tutti. Un’esposizione multisensoriale permanente percorre i momenti essenziali della storia della fotografia, attraverso pannelli, video e supporti digitali. E’ pensata all’insegna dell’apertura a tutti, alle persone non vedenti e ipovedenti, così come a chi guarda da una sedia a rotelle o con la visuale e l’altezza di bambino.

Accompagna nel cammino di due secoli della fotografia attraverso il ritratto, il reportage sino all’incontro con l’intelligenza artificiale. L’allestimento non persegue le modalità espositive tradizionali, l’incontro con la fotografia avviene con pannelli visivo tattili, sui quali l’immagine aumentata dai rilievi in resina  è esplorabile con il tatto. Le didascalie sono in braille su pannello e in LIS nei video.

Il progetto è attento alla comprensione sociale e culturale dei significati e dei contenuti; la storia della fotografia è così resa accessibile attraverso molti mezzi adeguati a pubblici diversi. Nel percorso c’è la possibilità di utilizzare Imaginarium, piattaforma digitale per l’educazione all’immagine di CAMERA. L’esposizione fa parte del progetto Open camera (PNRR UE – NextGenerationEU), nel quale l’obiettivo è potenziare l’inclusività superando le barriere, fisiche, sensoriali e cognitive e ricercare il benessere psicofisico anche dedicando spazio alla natura, alla riflessione e alla fruizione lenta e consapevole.

Per info:
https://camera.to/mostre/open-camera/


● TURNER. PAESAGGI DELLA MITOLOGIA (fino al 28 gennaio 2024)

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Joseph Mallord William Turner, Scena portuale alla maniera di Claude: Studio per Didone che dirige l’equipaggiamento della flotta, 1827 – 1828 ca, olio su tela, Tate: accepted by the nation as part of the Turner Bequest 1856, © Tate, Courtesy Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, riproduzione vietata

REGGIA DI VENARIA TO
13 Ottobre – 28 Gennaio 2024

La mostra, a cura della storica d’arte inglese Anne Lyles, è organizzata in collaborazione con la Tate, UK. L’esposizione presenta una quarantina di opere provenienti dal museo londinese, oli su tela, schizzi e acquarelli, al primo piano delle Sale delle Arti, attraverso 10 sale.

L’estetica del sublime e l’incontro con la natura, capace di attrazione e di indurre turbamento e timore, è la visuale rappresentativa del pittore romantico inglese Joseph Mallord William Turner (1775-1851). Una natura che seduce e impaurisce, fatta di nebbie e tempeste. Attraverso l’incontro con il paesaggio italiano, in due soggiorni nel 1819 e nel 1828, e le suggestioni provenienti da Richard Wilson, artista di metà Settecento, Turner inserisce con un dato attento alla storicità i soggetti mitologici nell’ambiente paesaggistico italiano, come le rovine romane e la Sibilla cumana. Apollo, Venere e Didone, le Metamorfosi di Ovidio sono alcuni dei soggetti rappresentati e Torino – prima tappa del suo viaggio – affiora come musa nel piccolo taccuino di schizzi esposto.

Le opere ci introducono nel clima del Grand Tour, nell’incontro con il mito e la storia, parlano della natura attraverso la rappresentazione del paesaggio e il senso dei sentimenti in essa espressi. Il tema del paesaggio e della mitologia classica di Turner aprono all’incontro dei temi della bellezza e della decadenza, della fragilità della vita e della caduta degli imperi, della gloria e del declino.

Per info:
https://lavenaria.it/it/mostre/turner-paesaggi-mitologia


● GIANNI CARAVAGGIO. PER ANALOGIAM (fino al 17 Marzo 2024)

Galleria d’arte Moderna GAM – Torino
1 Novembre – 17 Marzo 2024

Quasi trent’anni di arte, dal 1995 ad oggi, sono sintetizzati nella mostra antologica di Gianni Caravaggio, a cura di Elena Volpato. A questo procedere nel tempo si accostano alcune opere inedite realizzate proprio ai fini dell’esposizione.

C’è l’infinitamente piccolo e l’evocazione dell’infinito, ci sono corrispondenze, evocazioni e metafore. “Quando nessuno mi vede” è una foglia di marmo nero, inserita nel giardino del museo, riparata da un cespuglio ed è richiamata ed evocata all’interno da una scultura in marmo verde “Alla luce del sole”.

Forma e metafora di altra forma, in un moto per analogia, svelano il nostro ritrovare nel finito la memoria e il segno dell’infinito, così nel più piccolo frammento di materia l’immensamente grande che ci sovrasta. Il pensiero per analogia nel suo procedere ascientifico contiene il processo naturale della mente umana che coglie l’esperienza del mondo, e dà vita all’espressione poetica e artistica. Così “Il tempo mi scorre tra le dita” (2021) in un continuo rimando per analogia di evocazioni tra passato e presente, del muoversi e mutare nel tempo, conduce nell’immersione nella luce, in cui una foglia di palma fissata e plasmata nel bronzo, secca e immortale, richiama la sua natura preesistente nel verde della foglia nuova.

Per info:
https://www.gamtorino.it/it/evento/gianni-caravaggio-per-analogiam/#module-1



● KHALIL RABAH. THROUGH THE PALESTINIAN MUSEUM OF NATURAL HISTORY AND HUMANKID ( fino al 28 gennaio 2024)

FONDAZIONE MERZ – Torino
30 Ottobre – 28 Gennaio 2024

L’incontro è con piante di ulivo, piante resistenti al clima, contrassegno identitario di un paesaggio comune e simbolo condiviso nel mondo di pace. Tappeti e tessuti, terra e piante al seguito compongono le forme dell’ambiente, nelle tappe di un museo nomade, itinerante. Dalla Palestina il progetto di Khalil Rabah (Gerusalemme, 1961) guarda alla vita quotidiana ed è connesso ai contesti politici e sociali della società palestinese.

Il progetto espositivo alla Fondazione Merz, curato da Claudia Gioia, porta a Torino per la prima volta il Palestinian Museum of Natural History and Humankin. Khalil Rabah è artista concettuale internazionale che adotta pittura, scultura, fotografia e strumenti performativi.

L’artista procede con un percorso che pone al centro l’arte come tramite per la lettura e l’interpretazione della storia, la rappresentazione delle comunità e delle loro relazioni. L’arte è rivendicata al di fuori del contenitore museale espositivo, come processo nomade in divenire ed in relazione ed interazione multiculturale e geografica. In uno scavo quasi archeologico il visitatore è accompagnato a scoprire tracce e testimonianze nella storia e nella memoria, attraverso il cambiamento e il senso dell’identità e di convivenza, a partire dalla Palestina.

Per info:
https://www.fondazionemerz.org/khalil-rabah-through-the-palestinian-museum-of-natural-history-and-humankind/


● CARTAVETRO. Nove digressioni sull’aridità ( fino al 28 gennaio 2024)
autori: Laura Avondoglio, Viola Barovero, Valentina Caria, Carla Crosio, Riccardo Gallione, Matteo Lombardi, Barbara Pietrasanta, Armando Riva, Roberta Toscano


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Veduta della mostra “Cartavetro” © Silvy Bassanese, Courtesy Galleria Silvy Bassanese riproduzione vietata

GALLERIA SILVY BASSANESE ARTE CONTEMPORANEA – BIELLA
28 Ottobre – 28 Gennaio 2024

Nove artisti affrontano il tema dell’aridità. Il titolo, “cartavetro”, ruvido, scarno, che non vuole compiacere, allude a molteplici visioni di senso. L’aridità è quella a cui è dannato l’ambiente e quella dello spirito che ci chiude in un bozzolo falsamente rassicurante.

Cartavetro è il gesto che ripulisce e strappa le maschere, le sedimentazioni, la polvere e svela senza giustificazioni e attenuazione ciò che è sotto. La collettiva è curata da Diego Pasqualin e conduce a guardare l’aridità nel dato naturale e dell’animo. L’arsura che divora il terreno nel quale le radici degli alberi cercano vita, che pervade la terra e la spezza in tante crepe, coinvolge la cultura, contamina e attraversa la società. E’ riflessione sull’esistenza, come nella ricerca dello statuto della figura umana, indagato nelle forme dell’androide. Aridità nei suoi molteplici caratteri, da levigare, mondare o da riconoscere nella loro unicità.

Per info:

https://www.facebook.com/p/Silvy-Bassanese-Arte-Contemporanea-100054509497606/

© Bioetica News Torino, Novembre 2023 - Riproduzione Vietata

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